Al via il piano per salvare gli alberi in piazza Napoleone






Un laboratorio scientifico per salvare i platani di piazza Napoleone: questa l’idea di Comune, Sovrintendenza ed opera delle Mura, al fine di debellare il letale cancro colorato, malattia largamente diffusa tra le piante cittadine. Questa mattina una nutrita delegazione composta dall’assessore Francesca Pierotti, dal presidente dell’opera delle mura Alessandro Biancalana, dal dirigente dell’opera delle mura Giovanni Marchi, da Francesco Lunardini (specialista), dal dottor Ceccati (sovrintendenza) e dal membro anziano del consiglio dell’opera delle mura Enrico Ragghianti, ha effettuato a tal fine un sopralluogo nella piazza principale della città.
Secondo la prima relazione commissionata al dottore forestale Claudio Lorenzoni, sarebbero ben 10 (su 38 complessive) le piante su cui grava il drastico scenario di un taglio e ben 20 quelle bisognose di interventi urgenti per ridurre drasticamente il pericolo di cedimenti. In particolare, per quello che riguarda piazza Napoleone nel 2005, attraverso le risultanze di un supplemento di indagine, si dette avvio ad una serie di piccole potature di contenimento delle chiome. Su questa stessa linea si è mossa l’Opera delle Mura all’indomani del proprio insediamento, nel 2012. Ora serviranno interventi ancora più mirati per salvare gli alberi dal rischio di abbattimento.
“Le piante di piazza Napoleone hanno circa un secolo di vita – spiega l’assessore Pierotti – e dobbiamo trattarle con la massima cautela, perché sono esseri viventi. Lo studio che è già stato fatto verrà integrato da nuovi esami, perché l’intenzione è quella di salvaguardare un patrimonio monumentale come questo. Intanto sono già partiti gli interventi lungo i viali della circonvallazione: la sicurezza delle persone è la nostra priorità”. A partire dal prossimo autunno l’équipe sarà al lavoro in piazza Napoleone e si potranno osservare una serie interventi “dendrochirurgici” specifici, come consolidamenti e concimazioni, effettuati proprio con lo scopo di contenere le altre malattie che affliggono questi alberi e contemporaneamente adempiere ai disposti dei decreti regionali di prevenzione e lotta al cancro colorato: questa grave patologia infatti è sottoposta a controllo e monitoraggio dal servizio fitosanitaro regionale e deve essere accertata e certificata. L’Opera delle Mura, in accordo con la Soprintendenza, si avvarrà della consulenza del Servizio Fitosanitario Regionale, per progettare questo tentativo di cura estremo degli alberi secolari cittadini di piazza Napoleone, senza escludere che, magari fra alcuni anni, si debba comunque procedere alla loro sostituzione.
Lo stesso laboratorio, in base alle risultanze dello studio condotto dai dottori agronomi Paolo Bonuccelli e Stefano Landi sui lecci della Torre Guinigi, si occuperà anche dello stato di salute di queste piante-simbolo della città, che consistono essenzialmente in carenze di tipo nutrizionale.
Poi, cartine alla mano, Lunardini spiega quello che c’è da fare: “Questa malattia risale addirittura alla seconda guerra mondiale – spiega – e comunque il problema dei tronchi che venivano erosi dall’interno esiste fin dagli anni ’30. In molti non ci avranno mai fatto caso, ma le amministrazioni che si sono susseguite, almeno fino agli anni ’60, hanno tenuto in piedi alcune di queste piante realizzando colonne di cemento al loro interno. L’intervento ha funzionato, perché il platano si sviluppa molto lungo la corda esterna, ma certo, nel 2014, si deve fare di più e di meglio. La malattia, letale, filtra dalle radici e si trasmette anche con la segatura: in questo senso già un decreto regionale del ’98 imponeva l’obbligo di contrastarla. Il referto che abbiamo ricevuto è abbastanza catastrofico: se dovessimo togliere degli alberi da piazza Napoleone, sarebbe poi complicatissimo piantarne di nuovi. Per questo abbiamo intenzione di istituire un laboratorio scientifico di durata almeno quinquennale, capace di monitorare continuamente lo stato delle piante e di conservarle in salute. Nasce dalla volontà di Comune, Opera delle Mura e sovrintendenza ed è prevista anche la partecipazione dell’Università di Pisa: le sue osservazioni dovranno poi essere certificate dal servizio fitosanitario regionale. Abbiamo anche pensato alla divulgazione di un bando per consentire di adottare le piante malate: ne saprete di più nei prossimi giorni”.
Gli alberi di piazza Napoleone non sono, tuttavia, gli unici esemplari a rischio: sotto stretta osservazione è anche la situazione che riguarda le piante sopra la torre Guinigi (lecci), i tigli in viale Carlo del Prete, i lecci di piazzale Verdi e le piante dell’Orto botanico. “Pensate che per l’intervento di monitoraggio sulla torre abbiamo speso solo 340 euro – ricorda Lunardini – sintomo che un’amministrazione può anche affidarsi a professionisti seri spendendo il giusto. Lì sopra urgono una nettatura delle chiome ed una rifertilizzazione del suolo”.
Sui tigli di viale Carlo del Preteè in corso uno studio dell’Università di Firenze, a partire dal 2005. Da esso è emerso lo stato di pericolo costituito da 60 esemplari: ragion per cui nelle scorse settimane 40 piante sono state giocoforza tagliate, mentre per le altre 20 è allo studio un intervento di messa in sicurezza. I lecci di piazzale Verdi invece, malgrado i numerosi interventi nell’area, si trovano tutti in buono stato di salute: nei prossimi giorni verranno riconcimate. All’orto botanico persiste il problema funghi, con l’armillaria che continua a mietere malati, ma che sarà contrastata mediante l’innesto di funghi antagonisti.
Paolo Lazzari
FOTO – Il sopralluogo in piazza Napoleone
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