





Un ricordo commosso, sentito, quello che il Consiglio comunale di Lucca ha reso a Palazzo Santini nel 70esimo della Liberazione. Dopo una giornata dedicata alle commemorazioni, aperta dal convegno in ricordo del paracadutista lucchese Giuseppe Martinelli, realizzato in collaborazione con Assoarma, alla Casermetta San Paolino. Poi l’apposizione delle targhe, a Palazzo Orsetti in ricordo delle donne della Resistenza, in collaborazione con Anpi Lucca (Leggi l’articolo e guarda le foto); la corona di fiori al monumento ai Caduti dopo il corteo alla fine della messa in Santa Maria Corteorlandini e la targa alla memoria apposta Porta San Pietro, in collaborazione con l’Istituto Storico della Resistenza.
Nel pomeriggio l’appuntamento più importante, appunto, quello con il consiglio comunale, cui hanno partecipato anche molti rappresentanti del Comuni vicini oltre a coloro chiamati a intervenire come il viceprefetto De Lucia, il presidente della Provincia Stefano Baccelli e l’arcivescovo Italo Castellani.
Ad aprire le celebrazioni l’inno d’Italia del Coro del Sole e della scuola elementare di Santa Maria del Giudice. Poi l’introduzione del presidente del Consiglio, Matteo Garzella. Un intervento molto attuale, pur ricordando il passato, che ha sottolineato proprio quello del contrasto e dell’odio politico come causa principale del ventennio di dittatura e della guerra. A contrario, invece, l’esempio di due dei rappresentanti del primo consiglio comunale eletto dopo la fine della guerra: il democristiano Ferdinando Martini, che di lì a poco sarebbe diventato sindaco e il comunista Gino Baldassarri.
Le foto dal Consiglio per i 70 anni della Liberazione
“Un esempio – ha ricordato Garzella – di rispetto istituzionale e di amicizia che ai giorni nostri sembrano davvero inconciliabili. Dal loro esempio deve arrivare un auspicio di pace contro l’odio”.
Un breve saluto del viceprefetto De Lucia ha anticipato le parole del sindaco Alessandro Tambellini. Anche lui, nel ricordare l’importanza della giornata ha ripercorso la storia della Lucca fascista (“Il cittadino lucchese – ha detto – era posto ad esempio come di perfetto fascista”), dei giorni della Liberazione, ricordando la forte componente cattolica nel percorso per la Liberazione. “Queste giornate, però – dice – non sono solo una rievocazione del passato, ma iterrogano il presente e danno un segnale al presente su come ci si comporta. La lotta per la libertà, infatti, è anche lotta di dignità personale, diritto ad esprimersi ed equità nella vita”.
Gli interventi appassionati del presidente della Provincia Stefano Baccelli e dell’arcivescovo Italo Castellani hanno preceduto la vera e propria ricostruzione storica, da parte del professor Luciano Luciani, di Paola Rossi in rappresentanza dei partigiani e l’intervento più atteso, quello del reduce della divisione Buffalo, la divisione statunitense che ha liberato la città, Ivan J.Houston. Per lui una standing ovation dai consiglieri e dai rappresentanti istituzionali quando, dopo aver ricordato la sua esperienza, ha invitato a pregare per i tanti morti di quella guerra che sono seppelliti al cimitero fiorentino di Falciani.
A chiudere la celebrazione la consegna delle pergamene a Houston, alle associazioni partigiane e all’Arcidiocesi di Lucca.
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