Caso Lenzi, il consigliere: “Non si tollera il dissenso”

La battaglia dello scranno. Passerà così agli annali del Consiglio comunale la questione della posizione in emiciclo di Roberto Lenzi dell’Idv. Che interviene sul tema per ribadire la sua posizione e le sue convinzioni.
“E’ con una certa ritrosia – dice – che intervengo sull’argomento, che né mi appassiona, né – soprattutto – ritengo meritevole di tanta attenzione, tanto è vero che ho volutamente evitato di partecipare a tutte le ultime commissioni dei presidenti dei gruppi consiliari – nelle quali i capigruppo dell’attuale maggioranza hanno invece ed ogni volta ritenuto di dover affrontare l’argomento – proprio perché la questione mi sembrava tale da non meritare neppure di essere discussa. A questo punto, peraltro, atteso che la mia posizione nell’emiciclo del consiglio comunale sembra essere divenuta, in questa piovosa estate 2014, il principale problema da affrontare da parte dell’attuale maggioranza, mi sento il dovere di intervenire, anche se – per riportare la questione alla sua più esatta dimensione – val la pena precisare che non di“poltrone si discute, ma molto più banalmente di una sedia (tra l’altro neppure tanto comoda)”.
“Innanzitutto – dice Lenzi – è opportuno ricordare che tutta la questione nasce dalla decisione del sindaco Tambellini dell’estate 2013 di estromettere unilateralmente dalla maggioranza la Federazione della Sinistra e l’Italia dei Valori, rompendo quel patto elettorale che, per la prima volta, aveva portato uno schieramento di centro-sinistra ad esprimere il sindaco di Lucca Come ebbi a precisare fin dal mio primo intervento in consiglio comunale successivo a tale decisione, l’Italia dei Valori non poteva, suo malgrado, che prendere atto della propria estromissione dalla maggioranza e che – a seguito di ciò e per quanto mi concerneva – avrei continuato in quella posizione di critica costruttiva che fino ad allora avevo portato avanti all’interno della maggioranza e che ora non mi restava che esprimere dai banchi del consiglio comunale. Paradossalmente, l’attuale maggioranza tenta di scaricare sul sottoscritto le conseguenze politiche di quell’unilaterale scelta del sindaco Tambellini di cui l’Italia dei Valori è stata vittima e che ha fatto sì – ripeto – che le mie posizioni critiche vengano espresse, non più all’interno di una maggioranza dalla quale l’Italia dei Valori è stata estromessa, ma dai banchi del consiglio comunale. Oggettivamente, quella dell’attuale maggioranza è una posizione incomprensibile: se il sindaco Tambellini voleva continuare ad avvalersi del contributo dell’Italia dei Valori era sufficiente che non la estromettesse; se ha ritenuto di estrometterla, ora non può certo pretendere che il rappresentate in consiglio comunale dell’Italia dei Valori abdichi al proprio ruolo di consigliere comunale e taccia”.
“Quanto poi – prosegue Lenzi – alla posizione critica da me tenuta in relazione all’operato di questa amministrazione (che peraltro ho sostenuto con convinzione in sede elettorale e nella quale nutrivo fortissime aspettative), rilevo che – purtroppo per la città – tale posizione è condivisa da larghi settori cittadini e dello stesso elettorato di centro-sinistra, per cui sarebbe l’ora di un ripensamento e di un effettivo cambio di passo da parte di questa amministrazione, che anziché chiudersi a riccio di fronte alle critiche (fondamento e nutrimento di ogni democrazia) dovrebbe coglierne il contenuto propositivo e quindi collaborativo, abbandonando la sindrome dell’accerchiamento che l’attanaglia fin dal suo insediamento”.
“Tornando poi alla questione che in questi ultimi mesi sembra tanto preoccupare l’attuale maggioranza, ovverosia quella della mia posizione nell’emiciclo del consiglio comunale, posso dire questo.
In linea di massima sono contrario alle questioni di principio, ma ci sono occasioni in cui merita e, addirittura, è doveroso sollevarle e questa è una di quelle occasioni. La pretesa dei gruppi consiliari Pd, Lista Civica e Sel di sfrattarmi dall’attuale posizione che occupo nell’emiciclo del consiglio comunale denota una visione padronale del Consiglio ed una palese intolleranza al dissenso – tanto che mi si accusa di un atteggiamento poco accomodante e quindi ed evidentemente, in qualche modo, da punire – che sono inaccettabili. In conclusione, ciò che difendo non è evidentemente la sedia (tra l’altro, ripeto, neppure tanto comoda) che attualmente occupo nell’emiciclo del consiglio comunale, ma il diritto di ogni consigliere di esprimere liberamente il proprio punto di vista senza ritorsioni di sorta. Infine e con l’occasione, da un lato, esprimo la mia solidarietà al Presidente Garzella a fronte delle pressioni che ha dovuto subire per l’atteggiamento a schiena dritta da lui tenuto nella vicenda e soprattutto ed in particolare per la sua imparziale gestione del consiglio comunale, dall’altro, prendo atto con soddisfazione che anche il consigliere Fazzi – come leggo sulla stampa – si unisce agli altri gruppi della minoranza che fin dall’inizio hanno appoggiato il mio punto di vista nella vicenda”.