Cordoglio per morte Marchetti, oggi funerali in Duomo

7 settembre 2014 | 14:51
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Cordoglio per morte Marchetti, oggi funerali in Duomo
Cordoglio per morte Marchetti, oggi funerali in Duomo
Cordoglio per morte Marchetti, oggi funerali in Duomo

Il suo umorismo resterà per sempre nella memoria scritta e non di Lucca, ma anche di Livorno, città da dove provenivano i suoi genitori e alla quale era sempre rimasto legato. L’architetto Giorgio Marchetti, 71 anni, noto anche con lo pseudonimo di Ettore Borzacchini è stato trovato morto, ucciso da un improvviso e soprattutto inatteso malore, nel primo pomeriggio di domenica (7 settembre) dalla moglie nella abitazione estiva della famiglia a Viareggio. Per l’umorista lucchese, autore del dizionario in 4 volumi Il Borzacchini Universale, che lo aveva reso molto noto dal momento della sua pubblicazione nel 1996, non c’è stato niente da fare. I suoi dizionari sono diventati un vero patrimonio, visto che sono stati inseriti nel repertorio dei testi lessicografici di riferimento dell’Accademia della Crusca. I funerali si svolgeranno domani pomeriggio (9 settembre) alle 16,30 in Duomo. Nel pomeriggio di lunedì (8 settembre) è stata allestita la camera ardente all’obitorio dell’ex ospedale Campo di Marte di Lucca.

Proprio domenica mattina era uscito il suo ultimo scritto domenicale sull’edizione di Lucca del quotidiano Il Tirreno, con il quale collaborava ormai da tanti anni. Aveva collaborato negli anni per varie riviste di satira e giornali, tra cui Il Vernacoliere di Livorno, Il Giornale e Focus. Vincitore nel 1995 del premio satira Forte dei Marmi, in gruppo con la redazione del Vernacoliere, era stato insignito di un riconoscimento anche da parte dell’amministrazione provincia di Lucca che gli aveva dato la Pantera d’oro, incoronandolo personaggio dell’anno nel 2003. Un premio alla carriera per la satira che aveva coronato l’impegno e l’attività di Giorgio Marchetti.
La sua passione per la satira era maturata durante gli studi di architettura. Conclusa l’Università, Marchetti si era occupato di urbanistica e beni culturali, arrivando a ricoprire anche la carica di membro del Consiglio nazionale degli architetti, dal 1994 fino al 2005. La fama di Marchetti come umorista aveva ben presto oltrepassato gli angusti confini della Toscana e dell’Italia, tanto che l’associazione internazionale di studi di Italianistica, nel corso di una conferenza nel 2005 all’Università della North Carolina, negli Stati Uniti, aveva dedicato a “Borzacchini” e al suo dizionario una intera sessione dei lavori. Tantissime le pubblicazioni di Marchetti, tra cui ci sono da ricordare Il Quaderno di Pierin Lucchese, seguito poi dal Diario e pubblicati da Maria Pacini Fazzi Editore. Questo filone viene poi ripreso nel 1999 con La ricerca del Pierin perduto. L’ultima pubblicazione risale al 2013 ancora per i tipi di Maria Pacini Fazzi Editore, con il Quaderno di Ettore Borzacchini, un’edizione fuori commercio stampata in 300 esemplari numerati. La notizia della sua scomparsa si è presto diffusa in tutta la città, che ora piange il suo scrittore, ricordandolo, come sempre con un sorriso sardonico scolpito su un volto sobrio, serio, quasi severo.
“Giorgio Marchetti è stato un uomo dalla personalità poliedrica, esuberante, dalla battuta fulminea e fulminante – sottolinea il sindaco di Lucca, Alessandro Tambellini -. Molti lo ricorderanno per Pierin Lucchese, per il professor Ettore Borzacchini, per l’immaginifica Accademia della crusca e dei semi di lino, per la collaborazione con Il Vernacoliere e la satira condotta con grande intelligenza. Ma Giorgio Marchetti è stato soprattutto architetto e urbanista, ha lavorato lungamente sui temi della programmazione del territorio e dell’evoluzione della città e ha sollevato dibattiti pungenti, come era nel suo carattere di coscienza critica, sia nell’ambito della vita civile che culturale”. “La scomparsa di Giorgio Marchetti – sottolinea invece il presidente della Provincia, Stefano Baccelli – lascia un grande vuoto nella comunità lucchese che da ieri è più povera di arguzia, cultura e intelligenza. Con lui se ne va un grande professionista, un raffinato urbanista, un architetto stimato e apprezzato a livello nazionale di cui la Provincia, negli anni, ha potuto avvalersi per alcuni importanti progetti. Con lui se ne va un intellettuale veramente a tutto tondo, mai saccente, mai scontato. Le sue riflessioni, che provenissero dalle pagine di un quotidiano o da un rapido scambio di battute in un contesto più o meno informale, avevano la capacità di arrivare al cuore delle questioni, con lucidità, senso civico e dissacrante ironia. Nel 2003 la Provincia l’ha voluto insignire con la Pantera d’Oro, riconoscendo il valore della sua satira grazie alla quale, con la leggerezza di chi ha radici salde e profonde, ha offerto a tutti noi un punto di vista insolito e spiazzante, fondamentale per comprendere la realtà locale ma anche la nostra storia, di lucchesi e di toscani”. 
A qualche ora dalla scomparsa arriva anche il ricordo di Pietro Fazzi, ex sindaco e amico dell’architetto e umorista: “Con la scomparsa di Giorgio Marchetti la nostra comunità perde un po’ della parte più vivace e sapientemente ironica sua anima. Da lui ho ricevuto gli stimoli, i consigli e l’affetto fraterno che solo un vero amico, libero e leale può dare”. Anche Andrea Colombini ha inviato un messaggio di cordoglio: “Dopo aver postato sul mio profilo facebook il Requiem di Mozart nell’esecuzione di Karajan, somma vetta nella somma esecuzione, non so come altro ricordare questo genio e questa mente illuminata di amico e di mentore. Un uomo educato, colto, ironico, squisito e arguto. Uno spirito libero e sapiente, una mente libera e infuocata. Un mio amico ed estimatore, e dirlo mi fa vergogna visto che io mi professavo e mi professo un suo grande estimatore e, in certe idee, un discepolo. Che mai però potrà essere all’altezza di maestro così grande e divertente. Ecco, un uomo divertente. Questo per me era Giorgio. E nel ridere, alla faccia dei motti latini, il ridere arguto e intelligente, giace la grandezza dell’uomo. Lucca è più povera ed in un momento come questo una mente come Giorgio non solo era un toccasana, ma avrebbe fatto comodo, vista la preveggenza e l’intelligenza in ballo. Saluto con affetto la moglie ed i figli: Giorgio mi mancherà molto”.
Ma sulla bacheca dell’architetto, scrittore, umorista, maestro di molti da quando si è diffusa la notizia è arrivata una pioggia di messaggi di saluti, fra incredulità, tristezza e un’ultima risata. Nello stile che sarebbe piaciuto, forse, allo stesso Borzacchini.

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Dopo aver postato sul mio profilo facebook il Requiem di Mozart nell’esecuzione di Karajan, somma vetta nella somma esecuzione, non so come altro ricordare questo genio e questa mente illuminata di amico e di mentore. Un uomo educato, colto, ironico, squisito e arguto. Uno spirito libero e sapiente, una mente libera e infuocata. Un mio amico ed estimatore, e dirlo mi fa vergogna visto che io mi professavo e mi professo un suo GRANDE estimatore e, in certe idee, un discepolo. Che mai però potrà essere all’altezza di maestro così grande e divertente. Ecco, un uomo divertente. Questo per me era Giorgio. E nel ridere, alla faccia dei motti latini, il ridere arguto e intelligente, giace la grandezza dell’uomo. Lucca è più povera ed in un momento come questo una mente come Giorgio non solo era un toccasana, ma avrebbe “fatto comodo”, vista la preveggenza e l’intelligenza in ballo.

Saluto con affetto la moglie ed i figli: Giorgio mi mancherà molto”.