Nannipieri insiste: “Tesori musei lucchesi a Expo 2015”

7 settembre 2014 | 08:38
Share0
Nannipieri insiste: “Tesori musei lucchesi a Expo 2015”

E’ ormai ufficialmente campagna elettorale (con tanto di rischio di sovraesposizione mediatica) per Luca Nannipieri, saggista e membro della Fondazione Magna Carta e vicino al Nuovo Centrodestra, che lancia una nuova proposta per la promozione del brand Lucca. “Vittorio Sgarbi – dice – che è ambasciatore della cultura per la Regione Lombardia all’Expo 2015, e il ministro Dario Franceschini prendano le migliori opere dei musei nazionali di Lucca e le portino alla fiera universale che si terrà a Milano l’anno prossimo. La quantità di turisti, mercanti, investitori e viaggiatori che raggiungeranno la città milanese, per l’Expo, è stimata in 20-25 milioni di individui, che si aggiungono al traffico vacanziero che ha per tradizione il capoluogo lombardo (più di 6 milioni di presenze). Pensare che anche una minima quantità di questo flusso enorme di commercianti, compratori, investitori, curiosi, si faccia 5 ore di treno, tra cambi, ritardi, posti esauriti, per raggiungere Lucca e venire a vedere le residenze nobiliari dei Mansi e dei Guinigi, è quanto di più sciocco possa passare per la mente di un uomo. Perciò, visto che la direttrice dei musei nazionali, Antonia D’Aniello, ha dichiarato che le mancano i finanziamenti per avere più custodi e tenere aperti di più i musei, si metta d’accordo con il sindaco Tambellini e con Maria Pia Bertolucci responsabile del complesso museale e archeologico del Duomo, e chiamino Vittorio Sgarbi”.

Le opere proposte da inviare a Milano sono Il ritratto di giovinetto del Pontormo (1525), il Don Garcia dei Medici del Bronzino (1551-53), la Madonna col Bambino e i santi di Andrea del Sarto (metà XV), la Madonna col bambino di Donatello (1406-08), oppure l’Ultima cenadel Tintoretto (1590), esposta nel Duomo. “E’ bene averli fermi e scarsamente visitati a Lucca – dice Nannipieri – oppure affittati per un preciso lasso di tempo a Milano, così da incamerare risorse e far conoscere le opere lucchesi ai milioni di visitatori americani, giapponesi, australiani ed europei che raggiungono la capitale del Nord Italia? La città di Forlì ci ha visto giusto ed ha offerto l’opera forse più importante preservata in città, ovvero la statua di Ebe di Canova, capolavoro del neoclassicismo proveniente dalla pinacoteca, subito preso da Sgarbi, che sta trattando per portare a Milano alcune delle più notevoli opere della storia dell’arte occidentale, dalla Venere del Botticelli, esposta agli Uffizi, ai Bronzi di Riace, nonostante il no ricevuto dal premier Matteo Renzi per le statue greche.   L’Expo è una fiera che ripasserà in Italia quando noi saremmo cenere ed unisce investitori, avventizi, produttori e compratori. Volere che sia o diventi un corso di formazione sul patrimonio diffuso italiano, come vorrebbe l’ex direttore della Normale di Pisa Salvatore Settis, cioè aspettarsi che questi milioni di persone si mettano a viaggiare per l’Italia alla ricerca del museo perduto non ha senso. Ad una fiera chi ci va, non ci va per vacanze, ma per traffico e commercio. Per cui o le opere di Lucca le portiamo lì, all’Expo, oppure perdiamo un’occasione secolare”.