Stadio alla Lucchese fino al 2022: ok alla concessione

di Roberto Salotti
La Lucchese Libertas avrà in concessione lo stadio Porta Elisa fino alla stagione calcistica 2021-2022. Lo stabilisce il regolamento approvato ieri (9 settembre) dalla giunta Tambellini, su cui ormai manca soltanto la firma delle parti. Il documento prevede l’affidamento alla società rossonera ad un canone annuale di 20mila euro. Una cifra da cui andranno scalate le spese per la manutenzione della struttura, su cui il Comune però manterrà il diritto di organizzare eventuali manifestazioni, con un preavviso di almeno 20 giorni alla società e con l’impegno a rimborsare le spese per le utenze, l’energia e l’eventuale pulizia del campo da gioco.
In cambio, Palazzo Orsetti chiede una fideiussione di 30mila euro e la stipula da parte della Lucchese di due polizze assicurative, una con un massimale da tre milioni di euro per eventuali incendi o danni alla struttura, e una seconda assicurazione da 5 milioni per altre responsabilità civili. Il museo dei cimeli rossoneri, inoltre, dovrà restare dov’è: Lucca United non perderà così la sua sede, ma le chiavi dello stabile sotto la Curva Ovest resteranno in possesso della Lucchese e del Comune. L’associazione di tifosi, in cambio, dovrà versare la cifra simbolica di mille euro all’anno per gli utilizzi della struttura, che sarà interdetta comunque durante lo svolgimento delle partite o delle attività organizzate dalla Lucchese allo stadio.
E’ giunto finalmente alla svolta il lungo percorso che ha portato alla riscrittura della convenzione con la Lucchese. Il Comune non avrà più oneri: le utenze, le spese di manutenzione ordinaria e la pulizia del campo da gioco toccheranno alla società sportiva. Restano però a carico dell’amministrazione comunale tutti quanti gli interventi necessari al mantenimento dell’agibilità della struttura o i lavori che comportino l’eventuale rifacimento totale del tappeto verde. Il documento rende ufficiale anche il trasloco della Pugilistica Lucchese, una questione ormai nota e ormai, a quanto pare, in via di risoluzione.
Il canone annuale. Il Comune di Lucca dovrà ricevere dalla Lucchese un canone di 20mila euro al 31 gennaio di ogni anno. Una cifra che potrà variare a seconda degli interventi effettuati allo stadio dalla società, ovviamente dopo la trasmissione della relativa documentazione. Il Comune si arroga anche il diritto di poter effettuare controlli senza preavviso per verificare il rispetto delle disposizioni che regolano le parti, contenute nel testo della concessione. Non solo. Quanto al canone annuale sono previste alcune penali in caso di ritardo nei pagamenti: del 5%, se il pagamento viene effettuato entro 15 giorni dalla scadenza, del 10% se entro i 30 giorni. Con oltre un mese di ritardo, invece, Palazzo Orsetti potrà attivare tutte le misure necessarie al recupero coattivo del canone. Alla Lucchese sarà in carico la custodia, la pulizia e la manutenzione della struttura: entro un breve tempo di termine dalla firma della concessione viene poi chiesto alla società di effettuare le volture di tutte le utenze. L’amministrazione dovrà intervenire soltanto nelle situazioni che possano mettere a rischio l’agibilità della struttura stessa.
I diritti del Comune. Lo Stadio potrà essere utilizzato dall’amministrazione comunale per eventi e manifestazioni, ma dovrà essere comunicato alla Lucchese con 20 giorni di anticipo. Il Comune potrà servirsi in questo caso della struttura senza nulla dare alla società, salvo i rimborsi per le spese di pulizia, per l’illuminazione e l’energia per l’utilizzo di locali e spogliatoi.
La Lucchese potrà presentare progetti. La società sportiva potrà invece proporre interventi di riqualificazione dello Stadio al Comune ed eseguirli soltanto se ci sarà il via libera di Palazzo Orsetti. La Lucchese potrà comunque affidare la gestione del bar interno allo stadio, anche a terzi, rimanendone tuttavia responsabile.
La revoca.La concessione pluriennale potrà essere revocata in corsa in presenza di alcune circostanze particolari, come ad esempio il fallimento della società o l’accertamento di negligenza o frode nello svolgere il ruolo di tutela e conservazione del bene che resta di proprietà comunale.