Polo Fiere, oltre 1 milione di euro per il 100% delle quote

Polo Fiere, la Lucca Holding acquisirà la totalità delle quote della società partecipata per poi procedere alla fusione con Lucca Comics and Games per la nascita di una maxisocietà in house con sede proprio nella struttura di Sorbano. Questo l’esito del consiglio comunale di questa sera (11 settembre) che aveva all’ordine del giorno proprio la delibera, presentata dalla giunta, per procedere all’acquisizione delle quote. Un lungo dibattito, quello che ha accompagnato verso il voto, su un tema che ha radici lontane e inficiato anche dalla recente indagine della Corte dei Conti che ha poi portato all’assoluzione di 20 consiglieri dell’ex maggioranza per presunti sprechi della società che avrebbero gravato sulle casse del Comune.
A presentare la delibera è stato proprio il sindaco, Alessandro Tambellini: “Il Polo Fiere – ha ricordato il sindaco – è stato a lungo in perdita anche per una gestione da noi molto criticata. Il nostro impegno per le partecipate è stato dall’inizio quella di verificare tutte le condizioni delle partecipate e poi ricondurre tutte le attività ad un ambito di legalità, ovvero di risposta all’attuale ambito normativo. Si è ritenuto, insomma, di dare uno sviluppo preciso alle nostre attività legate alle partecipate. Stasera ci rivolgiamo a Lucca Fiere e Congressi. Questo Consiglio ha lavorato nel recente passato alla riduzione del capitale sociale di Lucca Holding proprio in riferimento al capitale di tutte le società che si riferiscono alla capogruppo. Un ordine del giorno, poi, approvato da questo Consiglio invitava l’amministrazione a presentare proposte opportune per risolvere le criticità rilevante nel gruppo. Quella delibera di indirizzo proprio al primo punto prevedeva di porre attenzione a Lucca Fiere e Congressi, i cui bilanci spesso presentavano criticità e perdite. La delibera proposta è una delibera con cui si autorizza Lucca Holding ad acquistare la totalità delle azioni della società”.
“Lucca Fiere e Congressi – spiega il sindaco – è stata una delle prime criticità della nostra amministrazione, fin dal 2012. Ci siamo concentrati su due aspetti: mettere sul pulito i conti ed eliminare le perdite consistenti, che erano una ripetizione dei bilanci dei singoli esercizi negli anni. L’altro aspetto era trovare soluzioni che avessero il carattere della definitività. In passato si era pensato a riempire di contenuti la società con il rapporto con importanti centri fieristici, ma la cosa non è mai decollata e nel frattempo sono lievitati i costi per i vertici della società, da Paolo Del Debbio al portavoce del sindaco Favilla, Alessandro Dianda. Grazie all’operato di Marco Terigi e di tutto il Consiglio il bilancio si è chiuso con un leggerissimo utile, del tutto ininfluente. In ogni caso l’emorragia è stata chiusa. Ma in relazione al futuro della società si sono valutate alcune possibilità. Si è sondata la possibilità di cedere alla Camera di Commercio la quota del Comune di Lucca, che ha interessi nella zona del polo tecnologico di Sorbano. Ma non è stato possibile. Poi abbiamo sondato se l’immobile potesse interessare ad Elaia, il socio privato. Cessione che avrebbe depotenziato l’arbitrato di Elaia stessa per ottenere il recesso, oneroso per noi, da Lucca Fiere e Congressi. Arbitrato che nasce dal fatto che l’altro socio privato, la Valore, era stata liquidata con voto di questo Consiglio con 2,3 milioni di euro. Ma l’intero pacchetto azionario non era appetibile al privato, anche a causa dei notevoli vincoli urbanistici che insistono sulla zona. Abbiamo iniziato allora a lavorare sulla totale acquisizione di Lucca Holding. Con la società in house si può infatti procedere all’accorpamento con Lucca Comics and Games per proporre una possibilità di rilancio con un opportuno piano industriale”.
“Tante le ragioni che ci hanno condotti a questo – spiega ancora il sindaco – Innanzitutto una ragione politica. La società in passato ha assorbito diverse risorse al Comune di Lucca, nella cifra di otto milioni di euro. Che piaccia o non piaccia non si può non prendere in considerazione la necessità di valorizzazione dell’area. Va in questa direzione anche l’accordo di programma fra Comune e Camera di Commercio di aprile, con cui si regola la gestione quella zona, che è una sorta di condominio. Si è stabilito di acquisire la quota di Camera di Commercio e di cedere alla Camera di Commercio (con la sua partecipata Lucca Intech) una parte dei terreni che entravano all’interno della proprietà della Camera di Commercio come una sorta di enclave. C’è poi la necessità per la città di una sede per grandi eventi da 5mila metri quadrati quale è il Polo Fiere e la necessità di evitare il lodo arbitrale che mette a repentaglio lo stesso futuro della società. Con quel giudizio si potrebbe infatti arrivare, entro la fine dell’anno, allo scioglimento della società, perché basato su quanto già liquidato a Valore e su una stima dell’immobile dell’ex Bertolli di Sorbano di 18 milioni di euro, cifra che sfido chiunque a dire che possa essere il suo valore di mercato. Per questo l’accordo transattivo per noi sarebbe molto favorevole. Giudichiamo infatti preoccupante il parere ricevuto da uno studio legale di Firenze sul possibile esito dell’arbitrato”. “Un’altra ragione che ci ha convinti – prosegue il sindaco – è che è stata considerata interessante e praticabile dai due amministratori di Lucca Fiere e Lucca Comics una integrazione, incardinata anche in uno studio di fattibilità a conferma che l’accorpamento in un unico soggetto possa dare qualche risultato. La forma tecnica dell’accorpamento sarà valutata successivamente e sarà comunque portata all’attenzione del consiglio. Organizzare eventi è molto difficile, quindi indipendentemente dal colore politico intendiamo affidarci a coloro che sono riusciti a organizzare un fatto unico per la nostra città come Lucca Comics and Games. Un altro motivo è il dibattito sul tema delle società partecipate della spending review che richiede di accorpare diverse realtà per realizzare economie di scala. I soci presenti nel capitale di Lucca Fiera e Congressi, lo ha detto lo stesso presidente Terigi, per ora non hanno dato un valore aggiunto, anzi hanno rappresentato una sorta di inibizione delle attività, speriamo di poter invertire questa tendenza”.
Infine i costi per il Comune: “Per Lucca Holding – dice il sindaco – l’impegno economico è di poco superiore a 2 milioni di euro, comprensivo della quota parte di 150mila euro per la rinuncia all’arbitrato, esclusi i 259mila euro dovuti da Elaia a Lucca Fiere e Congressi, che verranno defalcati al momento dell’acquisizione delle azioni. Inoltre c’è il valore dei terreni da cedere alla Camera di Commercio per 253mila euro. L’effettivo esborso finanziario per Lucca Holding scende così a 1 milione e 140mila euro. E’ una delibera che ha richiesto molta attenzione anche dal punto di vista tecnico formale, con pareri richiesti che sono stati tutti favorevoli e per cui chiediamo il voto favorevole del Consiglio”.
La delibera ha ottenuto 17 voti favorevoli e un solo voto contrario, quello del consigliere di Governare Lucca, Piero Angelini.
Il dibattito in Consiglio
Tanti i dubbi delle opposizioni sulla delibera proposta dal sindaco Tambellini e della sua giunta. Sul valore dei terreni, sul rapporto con la Camera di Commercio, sul futuro della società nata dalla fusione con Lucca Comics and Games. L’ex sindaco Fazzi parla di una questione che viene da lontano, addirittura dal mandato Favilla del 1984 e che ha visto, sulla nascita di una sede congressistica in città, inizialmente pensata per il piazzale Don Baroni, le “resistenze forti anche della Camera di Commercio che non ha avuto remore a fare sul tema anche valutazioni di tipo politico”. I consiglieri di Liberi e Responsabili, che hanno sollevato tramite Fazzi anche dubbi di legittimità sulla delibera specie in ordine alla valutazione dei terreni a “permuta” dell’acquisto delle quote, hanno comunque disertato il voto proprio “per la preoccupazione che ci viene dalle note vicende che vedono una parte del consiglio comunale costretto a difendersi davanti alla Corte dei Conti per questioni che non dovrebbero essere affrontate in questa sede”. La consigliera Rosellini contesta un “business plan inesistente per il futuro, a meno che non si chiami così quelle considerazioni che vengono fatte nella delibera, non particolarmente motivate”. “Se tali proposte – dice la consigliera Rosellini – sono tanto valide perché non si sono ancora fatte? Per ora l’unica certezza è che i Comics non hanno alcuna intenzione di spostarsi a Sorbano”. La consigliera a cinque stelle punta anche il dito sull’accordo di programma con la Camera di Commercio “che non è mai passato da questo consiglio comunale”. Per il consigliere di Impegno Comune, Luca Leone “forse si poteva seguire la scelta di coinvolgere gli altri soci in un processo teso alla liquidazione al socio Elaia e al successivo scioglimento della società. Spero che questa scelta non abbia i crismi della definitività, soprattutto per Lucca Comics and Games”. Infine l’allocuzione circostanziata di Piero Angelini di Governare Lucca: “La decisione che arriva in Consiglio – dice il professore – è come al solito una delibera confezionata a tavolino, ma di cui non si danno i dettagli. Vogliamo sapere per esempio i dati catastali dei terreni che vengono assegnati alla Camera di Commercio, che vengono valutati 50 euro a metro quadro, peraltro con l’esito finale che per arrivare alla strada pubblica dal Polo Fiere occorrerà passare da un terreno altrui”. Angelini punta anche il dito sull’accordo con la Camera di Commercio “già firmato dal sindaco e con cui si è fatto un patto scellerato che ne delega in toto il governo del parco urbano dell’innovazione. Questo e la perizia sbagliata sui terreni sono cose sbagliate per il governo della città e del territorio”. Di qui il voto contrario, l’unico sulla delibera, del consigliere Angelini.
La replica del sindaco Tambellini
Prima del voto favorevole la replica del primo cittadino: “Il nostro Polo Fiere può essere tranquillamente dismesso – dice – ma mi chiedo come si possano tenere poi in città manifestazioni importanti come il Miac, alcune manifestazioni sportive e potrei continuare elencandone altre. Questi eventi sono serviti a riportare i conti in pareggio. Quanto al prezzo dei terreni c’è una perizia dell’ingegner Paolo De Santi e del geometra Antonino Tinè che dice come l’area di proprietà sia esclusiva del Comune e comporta 600680 euro di valore. Pochi anni fa la stima dell’ufficio patrimonio del Comune era di 400mila euro, secondo una valutazione a firma del funzionario al patrimonio”. “Si è fatto poi riferimento – conclude – all’accordo di programma firmato all’insaputa del Consiglio comunale. Ma quando si sono firmati altri accordi di programma si è sempre passati dal consiglio comunale. Senza l’opinione del Consiglio questo accordo è carta da raccolta differenziata”.