S. Croce, folla per la Luminara. Più lumini in città – Ft






E’ stata sicuramente una delle processioni di Santa Croce più suggestive e partecipate degli ultimi anni. Lo sforzo del Comune e del comitato costituito per organizzare quello che a tutti gli effetti è l’evento principale della vita religiosa e civile insieme della città sembra riuscito in pieno. Per due motivi. Il primo è la partecipazione, con una grande folla che ha preso parte alla Luminara e ha preso d’assalto il percorso, dalla basilica di San Frediano, a via Fillungo, a San Michele, fino alla Cattedrale di San Martino. Il corteo (dalle 20,30 la diretta tv su DìLucca, canale 89 del digitale terrestre) che ha fatto rivivere anche quest’anno il miracolo del Volto Santo, in secondo luogo, si è mosso in una atmosfera resa suggestiva dal buio fatto della luce artificiale, compresa quella dei negozi che è stata spenta, e illuminata dalle luci dei lumini sui palazzi e agli ingressi delle attività commerciali lungo il percorso.
C’è da dire che è stata vincente l’idea del Comune di farsi carico delle spese per i lumini al posto delle grandi catene dei negozi che negli anni scorsi avevano se non boicottato sicuramente disertato la Luminara, in alcuni casi lasciando spazi bui o illuminati dalla luce delle vetrine.
In via Fillungo quest’anno tutto questo non si è visto: la processione con in testa il corteo religioso con al seguito l’arcivescovo Italo Castellani ha sfilato fino alla Cattedrale di San Martino, raggiunta attorno alle 20,44, in un clima quasi spirituale. In piazza San Michele, tuttavia, alcuni esercizi hanno lasciato le luci artificiali accese, come, a macchia di leopardo, in altre zone. “E’ andata molto meglio rispetto agli anni passati – commenta a caldo il sindaco Alessandro Tambellini -. Ci sono stati alcuni negozi che non hanno spento le luci, soprattutto in zona San Michele ma speriamo che dall’anno prossimo possa andare ancora meglio. Nonostante gli sforzi, alcuni, anche se pochi, non hanno risposto agli appelli. E non capisco come sia possibile: credo che sia necessario per chi esercita in questa città, stare dentro le sue tradizioni ed inchinarsi a questa manifestazione che è il simbolo di Lucca e della sua religiosità”. Monsignor Italo Castellani è soddisfatto: “Questa sera ho avuto grande spazio per condividere la preghiera e la fraterna comunione. A conclusione della processione, sono venuto a dire grazie ai mezzi di comunicazione che fanno arrivare la buona notizia a tutti. La buona notizia è il vangelo. Sono alla mia dodicesima edizione della festa del Volto Santo perché proprio questa sera cominciai la mia missione di vescovo. Vedo sempre di più un popolo che ha sempre più bisogno di unirsi e questo momento fa di questo popolo un cuor solo, un’anima sola”.
Un evento collettivo, ma soprattutto spirituale, insomma. Del resto, questa edizione della Luminara è stata dedicata ai perseguitati per motivi di fede in Iraq e ha avuto tra i suoi partecipanti anche padre Raed Abusahlhia, direttore della Caritas di Gerusalemme. Tra le autorità civili ha sfilato il labaro del Comune di Lucca, con il sindaco Alessandro Tambellini, la giunta e alcuni consiglieri comunali e quest’anno ha visto anche la partecipazione del ministro lucchese all’istruzione Stefania Giannini. Unico neo, che non è certo passato inosservato, è stato l’assenza del gruppo di vigili del fuoco: al corteggio hanno preso parte soltanto uno sparuto gruppo di pompieri in pensione e nessun operativo. Una circostanza veramente inedita per la Luminara, che ha sempre visto in prima linea i vigili del fuoco di Lucca.
Tantissima gente ha preso parte alla processione o ha affollato il percorso seguito dal corteo. Da piazza San Frediano la processione, com’è ormai tradizione, si snoda in via Fillungo, via Roma, piazza San Michele, via Vittorio Veneto, piazza Napoleone, piazza del Giglio, via del Duomo, piazza San Giovanni e piazza San Martino la processione è arrivata nella chiesa cattedrale di San Martino per l’omaggio al Volto Santo. In Cattedrale quest’anno per la prima volta dopo tanto tempo sono entrate anche le delegazioni dei Lucchesi nel Mondo. Un segno ulteriore del legame con la città e dell’affetto anche che Lucca e le sue istituzioni, in primis religiose, riservano ai fedeli che si trovano all’estero.
La processione si è svolta in modo composto e molto “lento”, per la grande partecipazione. L’arcivescovo Castellani, in coda al corteo religioso, è giunto in Cattedrale attorno alle 22,15 e si è soffermato sul sagrato per salutare lungamente la folla, com’è nel suo stile. Poi sono giunte anche le autorità civili, in testa il Comune di Lucca, con il sindaco Alessandro Tambellini, il vicesindaco Ilaria Vietina, gli assessori, alcuni consiglieri comunali e il presidente del consiglio Matteo Garzella. A seguire anche le rappresentanze dei Comuni di tutta la provincia di Lucca e le delegazioni dei Lucchesi nel Mondo, veramente numerosissime. In chiesa il ministro Stefania Giannini si è seduta vicino al senatore del Pd, Andrea Marcucci, alla deputata del Pd, Raffaella Mariani, al sindaco Alessandro Tambellini, e al prefetto Giovanna Cagliostro. E’ seguita una breve allocuzione dell’Arcivescovo monsignor Italo Castellani. Il vescovo ha chiesto, appena cominciata la cerimonia, un minuto di silenzio per gli educatori, ringraziando il ministro Giannini per la sua presenza e rivolgendosi alle autorità locali lancia un appello: “E’ un momento di crisi molto difficile – dice -mettiamocela tutta. Per il bene comune, noi tutti facciamo piccoli gesti quotidiano. Riprendiamoci nel Volto Santo questo impegno. Cristo è la nostra pace, è lui che ci dà forza per i gesti di pace. Preghiamo per i popoli dell’Iraq e per i popoli che sono piegati dalla guerra”. Il vescovo poi ha letto un messaggio di Papa Francesco. Il direttore della Caritas di Gerusalemme Raed Abusahlhia ha poi consegnato la fiaccola della pace al vescovo, ringraziando i lucchesi per l’ospitalità. Il padre ha portato una croce di legno da Gerusalemme per donarla alla comunità dei fedeli locali: “La vostra fede – ha detto – è nata a Gerusalemme. Oggi i cristiani muoiono ogni giorno in Medio Oriente. Questa croce rappresenta tutte le loro sofferenze, domani con i seminaristi andremo in Terra Santa e di questo ringrazio tutti voi. Vi invito tutti a Gerusalemme, abbiamo bisogno di voi”.
FOTO – La suggestione della processione della Santa Croce (di Domenico Bertuccelli)
Dopo una breve cerimonia è seguita l’esecuzione del Mottettone. Quest’anno è stato riproposto il testo del 1987 dal titolo Acclami al Signore tutta la terra. E’ stato composto dal compianto maestro monsignor Emilio Maggini per coro a 4 voci dispari, voci bianche, 4 trombe, timpani e organo, ed è tratto dal salmo 97 per il maestoso iniziale che invita a “Cantare inni al Signore, con l’arpa, con la tromba e al suono del corno”, da un inno di Venanzio Fortunato O dolce legno per l’adagio centrale e dall’Alleluia finale che chiude in crescente sonorità col tema della lode. Il Mottettone è stato presentato dalla Cappella Santa Cecilia della Cattedrale, con la collaborazione della Corale Monsignor Graziano Davini di San Donato, diretta da Marco Tomei, e del Coro delle Voci Bianche della Cappella Santa Cecilia della Cattedrale, diretto da Sara Matteucci. Il direttore e concertatore è stato il maestro Luca Bacci. Dopo la benedizione dell’arcivescovo, tutti sulle Mura per assistere allo spettacolo pirotecnico che chiude la Luminara. Domenica mattina proseguono le celebrazioni con il Solenne Pontificale in San Martino alle 10,30.
FOTO – Le autorità alla processione della Santa Croce (di Stefano Puccetti)
FOTO – Altre immagini della Luminara (di Stefano Puccetti)
FOTO – La Luminara della Santa Croce