
La spending review non risparmia i Comuni toscani. E a Lucca “mancano” quasi tredici milioni di euro in tre anni.
Proprio Firenze, la città amministrata fino allo scorso febbraio dal premier in carica, Matteo Renzi ha subito una delle sforbiciate più severe su scala nazionale. Dal 2010 al 2014 i trasferimenti da Roma si sono alleggeriti di ben 71,7 milioni di euro, con un dimagrimento del 46%. A rivelarlo è una classifica stilata dall’edizione del lunedì del Sole 24 Ore, che ha sommato gli effetti di tutti i provvedimenti legislativi di contenimento della spesa messi in lista dagli ultimi 4 governi. E se i fiorentini piangono per aver contribuito con l’apporto maggiore, in valori assoluti, nell’opera di risanamento dei conti pubblici peggio è andata ad ad altri capoluoghi in termini percentuali. In questo ranking, la spunta, suo malgrado, Siena con 9,7 milioni di trasferimento in meno, pari al 62% dell’importo erogato nel 2010. La città del palio figura nella top ten italiana dei risparmi statali (sesto, per la precisione). In Toscana seguono Massa con 11 milioni di tagli, pari al 56% e Prato con 26,2 milioni, corrispondente al 51%.
Di poco meglio è andata a Pisa. Anche qui le cesoie sono intervenute pesantemente, sforbiciando di 15,5 milioni di euro i trasferimenti, con un dimezzamento esatto delle risorse fornite dal governo. A distanza ravvicinata le altre realtà regionali: Grosseto con -10,9 milioni di euro e un calo del 49%, Lucca con -12,4 milioni di euro e un -48 per cento, Livorno con -22,3 milioni di euro, -45 per cento. In fondo alla classifica dei sacrifici troviamo, invece, Pistoia, -10,7 milioni di euro pari al -42 per cento e Arezzo, -10,3 milioni di euro pari al -40 per cento.