Collegio dei geometri di Lucca contro il piano paesaggistico

20 settembre 2014 | 12:48
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Collegio dei geometri di Lucca contro il piano paesaggistico

Una provincia di Lucca e più in generale una Toscana “bloccata”. E’ quella che descrive il presidente del Collegio dei geometri di Lucca, Pietro Lucchesi, in una lettera aperta al premier Matteo Renzi. “Non so – esordisce il presidente – quale visone si intravede dai tavoli alti delle amministrazioni pubbliche, ma dal nostro livello percepiamo un accavallarsi provvedimenti legislativi nazionali, regionali, provinciali, comunali, di enti proposti alla tutele dei più disparati vincoli, chiacchiere, discorsi, proclami che non sono più tollerabili. Non le sopportiamo più. O meglio non le sopportano gli iscritti del mio Collegio e tutti i cittadini. Nessun provvedimento si traduce in operatività concrete per le attività e per la sopravvivenza e il progresso del nostro paese e del suo territorio”.
Lucchesi fa una analisi impietosa della situazione.

“Siamo stufi – scrive a Renzi – di vedere spacciare sotto il nome di “semplificazione” uno scaricabarile che le Pubbliche Amministrazioni fanno sulle spalle dei professionisti e, in ultima analisi, sui cittadini. Abbiamo sperimentato sulla nostra pelle che i decreti emanati a livello nazionale: ’Del fare’, ’Salva Italia’, ’Sblocca Italia’, per citare gli ultimi, sono specchietti per le allodole che vengono puntualmente svuotati di efficacia da normative regionali che sembrano varate ad hoc per annullarne le eventuali ricadute positive sullo sviluppo. Forse, con onestà intellettuale, occorre fare una riflessione sulla opportunità che su certe materie sia ancora possibile una legislazione “concorrente” tra stato e regioni. A me pare che in questo momento non sia opportuno creare ulteriori difficoltà a chi vuole fare qualcosa”. “Saprai – prosegue Lucchesi – che in Toscana è stata proposta la modifica alla legge regionale 1 2005 (Norme per il Governo del Territorio) con il pdl 282/2013 e recentemente è stato adottato il Piano di indirizzo territoriale con valenza di Piano Paesaggistico Regionale. Ecco, noi ci sentiamo profondamente presi in giro. Tutti i politici, inneggiano la semplificazione, la innovazione, lo sviluppo, la ricrescita, il Pil, la rottamazione. Niente di tutto questo accade, soprattutto in Toscana. Se il Governo sta varando il decreto “sblocca Italia” il Governo della Toscana sta continuamente varando leggi “bloccatoscana”. Il problema è che in Toscana non si cercano nomi ad effetto però si praticano conseguenze di fatto pesantissime accompagnate da un quadro pesantissimo. Nessuno parla in Toscana di varare provvedimenti per lo sviluppo, addirittura qualcuno dice che i Toscana stiamo meglio di altre Regioni; e in realtà tutti si domandano: ma dove vivono i politici? Come possiamo inneggiare alla semplificazione e alla ricrescita o allo sviluppo del Pil se solo con il Pit e Ppf è stato prodotto un documento di 3000 pagine. Questo è solo il piano di indirizzo al quale faranno seguito il Piano Territoriale di Coordinamento, il piano strutturale e poi il regolamento urbanistico o il piano operativo se cosi verrà chiamato in futuro ed i vari regolamenti che si sovrapporranno alle varie norme nazionali in urbanistica, edilizia, ambientale, paesaggistica andando a creare una stratificazione normativa sempre più intricata. Come possiamo pensare che lo sviluppo e la sostenibilità del territorio agricolo possa continuare a esistere cercando di andare a catturare il paesaggio agricolo. Sì, attenzione, catturare il paesaggio, cioè governarlo centralmente, pensando che le varie coltivazioni siano state generate dalla volontà di creare il paesaggio e non da quella di produrre reddito. Nessuno si pone il dubbio che senza sostenibilità economica non ci potrà essere sostenibilità paesaggistica del territorio. Nessuno si pone il dubbio che la vera innovazione, creatività, astuzia, lungimiranza, proiezione verso il futuro non sarà quella di congelare ma di trovare il giusto equilibrio fra il rispetto dell’ambiente e la sostenibilità dello stesso. Sembra che cercare il rendiconto economico, indispensabile per la sopravvivenza, sia un pensiero blasfemo. Non dobbiamo mai dimenticare che il bellissimo paesaggio, antropizzato e non, della Toscana è stato creato liberalmente dall’uomo. I più brutti paesaggi sono stati creati quando le leggi hanno cercato di circoscrivere la libera operatività; viene sempre considerato l’uomo incapace di intendere e di volere e che debba essere sempre più accompagnato da tutori qualificati o illuminati, o meglio ritenuti tali”.