
Si è risolto una una lunga requisitoria, soprattutto da parte delle opposizioni, sul metodo della partecipazione il primo consiglio comunale aperto sul tema dei lavori pubblici partecipati, che si è tenuto a Palazzo Santini questa sera (25 settembre) con la presenza dei rappresentanti dei cittadini scelti durante i tavoli di lavoro che si sono svolti negli scorsi mesi nelle frazioni del territorio. Protagonista della prima seduta aperta il centro storico, ma soprattutto la polemica su tempi, modi, scelte e svolgimento del procedimento che porterà a inserire come prioritari nel prossimo piano dei lavori pubblici alcuni interventi scelti dai cittadini che si sono autocandidati a partecipare alle assemblee con i tecnici comunali per produrre delle indicazioni sottoposte alla giunta.
E’ toccato all’assessore Antonio Sichi spiegare nei dettagli il procedimento che il Comune ha scelto in via sperimentale in questa occasione. Due riunioni per zona, coordinate dai tecnici comunali, una dedicata alla discussione per far emergere le priorità del territorio, una per stabilire i lavori pubblici, nell’ordine dei 100mila euro per territorio, da inserire eventualmente nel prossimo piano dei lavori pubblici. Scelte dei cittadini che, incardinate in un ordine del giorno, verranno poi sottoposte a una giunta, anch’essa aperta ai rappresentanti dei cittadini, chiamata poi ad adottare ufficialmente la delibera per l’attuazione dei futuri interventi. Sichi, peraltro, ha annunciato l’avvio di altri processi partecipativi, nel breve periodo, dedicati al sociale e alla sicurezza, oltre a quello più tecnico dedicato al piano strutturale.
La parola è passata poi ai rappresentanti dei cittadini (Coli, già presidente di circoscrizione 1 e Panconi) che, hanno criticato una certa poca chiarezza nelle finalità del processo, che ha escluso dalla decisione alcuni interventi ritenuti importanti come quelli sul mercato del Carmine e sull’illuminazione delle sortite dalla città e anche i tempi troppo ristretti per la discussione, che hanno richiesto la convocazione di un terzo incontro non previsto dal meccanismo di partecipazione. Poi l’elenco delle priorità, che ha messo al primo posto in assoluto quello della ricostruzione del muro crollato di Villa Bottini e, in subordine, il completamento della pista ciclopedaonale esterna alle mura, in particolare quella che collega con il cimitero urbano, l’adeguamento sismico delle scuole e la sistemazione delle infrastrutture scolastiche (specialmente uscite di sicurezza e impianti elettrici), in particolare per quanto riguarda la scuola Pascoli.
Il dibattito, però, si è discostato e di molto dall’affrontare il tema concreto dei lavori pubblici necessari per il centro storico e si è concentrato su metodo e finalità di questo meccanismo di partecipazione. Per la consigliera del Movimento Cinque Stelle Daniela Rosellini sono tanti i dubbi sui tempi della discussione, sull’effettiva partecipazione, su costi, sull’identità del facilitatore. “Alla fine di tutto – dice la consigliera a cinque stelle – sembra che gli uffici comunali abbiano indirizzato le scelte dei cittadini. Lo dimostra il caso della scelta di Villa Bottini che è già da anni nel piano triennale delle opere pubbliche”. La Rosellini ha poi stigmatizzato la scarsa partecipazione dei cittadini anche alla stessa assemblea di stasera, di “restituzione” di quanto deciso nelle assemblee territoriali. Concetti, quelli di Daniela Rosellini, ripetuti con diversi termini dai diversi rapprresentanti delle istituzioni. Se per Monticelli (Insieme per Favilla) si è fatta “una partecipazione che funziona soltanto per chi l’ha promossa” ben più dura è la polemica di Martinelli, capogruppo di Forza Italia. “Mi preme sottolineare alcuni aspetti di questo processo partecipativo annunciato in pompa magna come elemento fondante e prioritario del programma – ha detto – Che è risultato un flop in termine di scarsa partecipazione dei cittadini, divenuto poi un bluff per il ricorso della chiamata alle armi delle truppe cammellate composte da iscritti, simpatizzanti e anche di mogli di consiglieri del Partito Democratico. Fatto questo che è stato stigmatizzato anche dal segretario comunale del Pd, Francesco Bambini. Si è partiti dividendo il territorio in cinque tavoli, prevedendo di avere la partecipazione di 200 persone, Totale che non è stato raggiunto. Ma la cosa strana che si è verificata è che l’ultimo giorno, ovvero il 10 di aprile, l’assessore Sichi con un comunicato stampa parlava il giorno stesso della chiusura dei termini di 148 cittadini iscritti. Improvvisamente si è arrivati a 171 persone nello stesso giorno, con un aumento repentino di 23 persone. Non voglio parlare di quanto è emerso dalle indiscrezioni, ma mi attengo ai comunicati ufficiali e non è mai stato risposto dall’amministrazione se corrisponde al vero che queste persone sono state contattate perché mancavano candidature. Quindi, ribadisco, si è passati da un flop a un vero e proprio bluff nei confronti della cittadinanza e del processo partecipativo, dovuto alla necessità di dare una risposta. Dimostrazione è quella dei partecipanti, soprattutto ai secondi incontri, che sono stati una decina di persone, neanche il 50 per cento di coloro che hanno fatto domanda. A dimostrazione del fatto che sono state chiamate a forza persone per rimpinguare il numero dei partecipanti, non interessate alle questioni”. Poi Martinelli entra anche nel merito, aggiungengo alle richieste dei cittadini la necessità di implementare il sistema di rotatorie alle porte d’accesso della città, il completamento del sistema delle isole ecologiche in centro storico e l’illuminazione delle mura sia nel lato esterno sia nel lato interno.
Anche il consigliere dell?italia dei Valori, Roberto Lenzi non è soddisfatto e parla di partecipazione asfittica e approssimativa. “La vera partecipazione – dice – si garantisce se i cittadini possono intervenire sui progetti prima che questi vengano iniziati, senza doversi trovare con interventi sotto casa dalla mattina alla sera, spesso sbagliati come questa amministrazione spesso ci ha abituati”. Approssimazione, per Lenzi, anche nella definizione dei progetti e nella definizione di quelli finanziabili e non finanziabili. E se la consigliera Giorgi (M5S) annuncia la richiesta di un accesso agli atti sulle spese per il processo dei lavori pubblici partecipati per Luca Leone (Impegno Comune) occorrerebbe sviluppare la partecipazione, senza usare temi catastrofistici in senso negativo o trionfalistici in senso positivo con altri meccanismi “come la realizzazione degli organismi territoriali di partecipazione e la realizzazioni di un bilancio partecipativo per aree tematiche”.
Compatta, invece, la maggioranza nel difendere il procedimento, seppure migliorabile nei meccanismi nel futuro. Lo dicono Renato Bonturi (Pd) e Francesco Battistini che sottolinea la valorizzazione delle competenze dei dipendenti comunali e la realizzazione di uno degli obiettivi propritari del programma elettorale del sindaco, quello della partecipazione dei cittadini. La consigliera di Lucca Civica, Diana Curione sottolinea invece la necessità di tenere conto, al di là delle priorità, dei tanti suggerimenti arrivati dalla popolazione, per capire le reali necessità del territorio: “Le richieste di passaggi pedonali sicuri, soprattutto nella zona fra il parcheggio Mazzini a piazza del Carmine e il mercato dei bacchettoni, ad esempio, siano da spunto da poter riutilizzare e individuare anche come aree di criticità di cui possono fare tesoro giunta e assessori”. La consigliera Valentina Mercanti risponde alle critiche ricordando come la partecipazione volontaria dei cittadini non è stata in alcun modo limitata “visto che nessuno è rimasto fuori dai tavoli, di coloro che ne hanno fatto richiesta e vista la gratuità del lavoro realizzato nelle assemblee territoriali”. “Spero – ha concluso Mercanti – che questo percorso non solo venga proseguito ma che ci siano anche maggiori risorse in futuro per migliorarlo”. Dura anche la replica della consigliera di Lucca Civica Virginia Lucchesi: “Il dibattito che è emerso con le parole dei rappresentanti delle opposizioni – dice dimostra come si sia persa l’occasione di dare le risposte che i cittadini chiedevano”. Stesso contenuto della replica finale dell’assessore Sichi: “Avevamo forse scommesso – dice – su un consiglio più maturo che in questa occasione affrontasse i temi reali emersi nel dibattito nelle assemblee e non replicasse i consueti meccanismi di dibattito sterile fra maggioranza e opposizione di un qualunque consiglio. Qui non c’è stata nessuna chiamata alle armi per rendere più partecipato il processo, ma solo un aumento della pubblicizzazione dell’opportunità nell’ultima settimana prima della chiusura, cosa che ha comportanto un maggior numero di iscritti nel finale. Nel futuro, comunque, anche noi vorremmo arrivare alla realizzazione di bilanci partecipativi per aree tematiche, ma non ho mai visto, in nessun territorio, l’avvio di un processo partecipativo senza educazione alla partecipazione. Per adesso abbiamo iniziato a seminare, poi nel 2015 potremmo raccogliere questa semina e presentare nuovi ed ulteriori strumenti alla città”.
Le indicazioni dei cittadini, comunque, alla fine sono stati raccolti in un ordine dal giorno a firma Bonturi (Pd) – Cantini (Lc). Ordine del giorno contestato dal consigliere di opposizione Marco Martinelli, soprattutto per la tempistica, che avrebbe impedito la compilazione di un testo condiviso all’unanimità o a larghissima maggioranza dei consiglieri. Alla fine si è raggiunto l’accordo per la compilazione di un testo condiviso che ha ottenuto il voto favorevole di 19 consiglieri e un’astensione.