Lucca dimenticata come città del mondiale di ciclismo

28 settembre 2014 | 10:38
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Lucca dimenticata come città del mondiale di ciclismo

Oggi, 29 settembre. Iniziava così una famosa canzone dell’Equipe 84. In realtà il 29 settembre è domani. Fatto sta che esattamente un anno fa, di questi tempi, era forte la fibrillazione e l’attesa in città per il via della gara in linea dei mondiali di ciclismo su strada. Fu alla fine una partenza sotto una pioggia battente, non certo con il pubblico delle grandi occasioni e a conclusione di una serie di eventi che non sono certo rimasti nella storia della promozione della città. Che non ebbe neanche la fortuna della diretta della Rai dal palco allestito per l’occasione in piazza Napoleone. E nel trattempo la città si è anche dimenticata di quell’ipotesi di progetto di “Lucca città del mondiale” che avrebbe dovuto avere vita lunga e continuare nel tempo.
Un’occasione per ricordare quanto successo l’anno passato, per quello che comunque resterà il mondiale di ciclismo di Firenze e non certo di Lucca, forse ci sarebbe stata quest’anno. In un simbolico passaggio di consegne, infatti, fra le città organizzatrici, come peraltro avvenuto l’anno scorso quando proprio Lucca ospitò la municipalità spagnola, Lucca, le sue bellezze, il suo territorio, avrebbero forse potuto pensare ad un’occasione per promuoversi nel terzo evento sportivo più importante al mondo. Uno stand, qualche brochure, una delegazione istituzionale sarebbero bastati per continuare l’onda lunga di quel progetto mondiali che in realtà, per vari motivi, non è mai decollato. Forse perché il mondiale non è mai stato della città di Lucca ma del comitato organizzatore. Forse perché in un periodo di vacche magre, oltre a qualche concerto, mostra, performance, non si riusciva proprio a fare. Un po’ come per i 500 anni delle Mura, che certo non saranno ricordati per la notte bianca o per le rievocazioni storiche, ma certamente di più per la ristrutturazione della casa del boia, dell’ex canile municipale e per la ripulitura di parte dei paramenti. 

E’ notizia di ieri, comunque, che Lucca si promuoverà assieme a Capannori nelle fiere di Rimini e di Lugano. Una notizia che potrebbe essere considerata positiva e un primo passo verso l’abbattimento di una barriera campanilistica ormai inutile se non controproducente. Ormai, infatti, anche la promozione va considerata in un’ottica di area vasta ed andare non solo oltre i limiti del Comune ma anche di quelli della provincia. Partendo dall’hub dell’aeroporto di Pisa, passando per la sentieristica delle colline, arrivando alle ville e alle bellezze paesaggistiche e alle bontà enogastronomiche della “valle del vino e dell’olio” e di quella che è stata felicemente ribattezzata “la valle del bello e del buono”. Per arrivare ad Appennino ed Alpi Apuane ed infine al mare. 
Riunendo queste potenzialità, l’anno passato, l’occasione dei mondiali di ciclismo avrebbe potuto essere un momento importante e in grado di fare da contraltare allo strapotere, anche mediatico, fiorentino. Non è stato così e a un anno di distanza tutto è stato dimenticato. E da tutti, ancora, quello dell’anno scorso viene ricordato come il mondiale di Firenze. L’ennesima dimostrazione che Lucca non è (ancora) un brand riconosciuto a livello internazionale. Ma c’è ancora tempo per un’inversione di tendenza. A patto che ciascuno faccia la sua parte. 

Enrico Pace