Avvocati europei, dal 2 al 4 ottobre il meeting a Lucca

29 settembre 2014 | 11:24
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Avvocati europei, dal 2 al 4 ottobre il meeting a Lucca

Stanno per giungere in città più di duecento avvocati di tutta Europa. Chiamati a intervenire all’Fbe Intermediate Meeting, il convegno annuale degli avvocati europei, che si terrà nelle sale monumentali di Palazzo Ducale dal 2 al 4 ottobre. Lucca è stata scelta come sede ideale per questo importante appuntamento nel mondo dell’avvocatura, dopo che la Federation des Barreaux D’Europe (Fbe) si è spostata negli anni tra Vienna e Francoforte, passando per Ginevra, Bruxelles, Barcellona e Cluj Napoca (Romania). Un riconoscimento prestigioso anche per l’Ordine degli Avvocati di Lucca, presieduto dall’avvocato Alessandro Garibotti, che da tempo stava spingendo affinché il convegno venisse ospitato nella nostra città. “La Giustizia deve aggiornarsi alle esigenze dei tempi moderni. Maggiore concretezza, maggiore snellezza, maggiore velocità. L’efficienza del sistema giudiziario non deve comportare sacrificio in danno della garanzia di giustizia e della parità delle parti. Parità della posizione processuale, dei diritti sostanziali, delle possibilità economiche”. Questo il tema della sessione lucchese: nel corso dei lavori, gli avvocati europei si riuniranno in separate commissioni di lavoro, che verranno poi discusse nell’assemblea plenaria, durante la quale saranno approvati documenti e mozioni da presentare alla Commissione europea e ai singoli governi nazionali. Il ricevimento inaugurale si terrà nella suggestiva Sala delle Colonne della Prefettura, mentre la Loggia dell’Ammannati ospiterà la cena di gala, allestita secondo le formali tradizioni napoleoniche. Spazio alla musica, poi, grazie al concerto preparato dall’Istituto musicale Boccherini con testi di Puccini e altri compositori italiani e visite guidate alla scoperta delle bellezze della città per gli accompagnatori. La Fbe è un organismo formato dagli Ordini degli avvocati di tutta Europa, che si riuniscono due volte l’anno per confrontare le singole esperienze nazionali e determinare linee comuni per affrontare in modo unitario i problemi della giustizia e dell’organizzazione della professione.