Ex Telecom, saranno rimossi anche i cassonetti

30 settembre 2014 | 22:51
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Ex Telecom, saranno rimossi anche i cassonetti

Il caso del compattatore dei rifiuti a San Donato, dopo le polemiche che hanno convinto l’amministrazione a invitare Sistema Ambiente alla sua rimozione, irrompe nel dibattito in consiglio comunale con un ordine del giorno presentato dal presidente del gruppo consiliare di Forza Italia, Marco Martinelli. Che ha invitato a far rimuovere anche i cassonetti dall’area dell’ex Telecom. Non solo, Martinelli ha chiesto all’amministrazione comune di fare luce sul contratto stipulato da Sistema Ambiente per l’utilizzo dell’area e di rendere noto anche chi sia il privato con il quale sono stati presi eventuali accordi e a quali cifre, sollevando dubbi anche sulla conformità alle leggi urbanistiche dell’area e preoccupazione per eventuali rischi ambientali. L’ordine del giorno, che ha scatenato un vivace confronto, è stato bocciato al termine di una discussione avvenuta davanti anche ad alcuni cittadini di San Donato, ma l’amministrazione ha rassicurato sul fatto che i cassonetti saranno venduti o rottamati e, in ogni caso, rimossi dall’area. Ancora incerta, invece, la futura collocazione del compattatore che spetta a Sistema Ambiente, sottolinea l’assessore Raspini. Ma – e l’impegno se lo prende anche il presidente della commissione ambiente, Francesco Battistini – Palazzo Orsetti vigilerà in tutte le fasi, dalla gestione del deposito dei cassonetti fino alla collocazione del compattatore.

“Nel mantenere il deposito di cassonetti – sottolinea in apertura Martinelli – non si è tenuto conto delle criticità che presenta l’area, compresa l’elevata vulnerabilità della falda acquifera, come avevo osservato nella mozione contro il compattatore. Ovvero, le criticità sono la presenza nel bel mezzo delle abitazioni di questi cassonetti che stanno provocando disagi alle famiglie che regolarmente pagano le tasse e che vorrebbero avere dei servizi adeguati”. “Mi si deve poi spiegare quale sia stato l’interesse pubblico di aver collocato questo deposito di cassonetti in quell’area – aggiunge -: è necessario che sia liberata l’area anche dal deposito dei cassonetti in quanto la zona è destinata, secondo la normativa vigente, non a servizi di questo genere. Inoltre alcuni giorni fa è stata collocata nell’area una grande vasca verde”.
L’assessore all’ambiente Francesco Raspini è intervenuto cercando di smontare le osservazioni urbanistiche, sollevate dal consigliere comunale Martinelli: “Secondo gli uffici – sostiene l’assessore – l’area non è incompatibile con il servizio per il quale è stata affittata. La zona non è destinata alla protezione civile, come ha sostenuto Martinelli, ma ad attrezzature di interesse locale. Attualmente quell’edificio è regolato da un permesso a costruire degli anni 80 che prevedeva che la struttura potesse essere utilizzata anche come deposito di materiali. L’equivoco di fondo di Martinelli – aggiunge – è stato considerare il regolamento urbanistico posteriore al permesso a costruire. Il compattatore poi non è un impianto ma uno strumento per la gestione della raccolta dei rifiuti – prosegue l’assessore -, tant’è che non ha bisogno dell’autorizzazione provinciale. Dal punto di vista urbanistica, l’utilizzo che è stato fatto dell’area è conforme. Non solo: prima dell’affitto stipulato da Sistema Ambiente la zona era sì nel completo degrado”. Sulla questione dei cassonetti, l’assessore precisa: “Il Comune non può ordinare alcunché a Sistema Ambiente – dice -, può invitare semmai la società a rispettare certi criteri. Come quello che è stato fatto nel caso del compattatore. I cassonetti poi sono lì in attesa di essere rottamati o venduti”. Ma Raspini esclude rischi ambientali: “Non abbiamo alcun tipo di segnalazione o denuncia circostanziata dagli enti competenti. Se mai la avessimo, interverremo prontamente”. Martinelli però contesta la ricostruzione dell’assessore e continua a sostenere la difformità urbanistica dell’area per il servizio: “Il parere degli uffici dà ragione a noi nonostante quello che sostiene Raspini – ha replicato -, perché ammette che sono vietate attrezzature tecnologiche nell’area e il compattatore è proprio questo”. Il contratto di affitto? L’assessore è chiaro: “Chi vuole faccia la richiesta di accesso agli atti a Sistema Ambiente”.
“E’ fondamentale – aveva sottolineato Martinelli, riferendosi al compattatore – che l’amministrazione svolga preliminarmente uno studio del territorio, al fine di individuare siti idonei ad ospitare tali attrezzature, in modo da non impattare con l’ambiente circostante e con la popolazione residente. Chiediamo inoltre di realizzare nella zona un’area a verde ad uso delle famiglie”. Il presidente di Forza Italia in aula ha presentato foto e video che “documentano che nell’area i cassonetti vengono svuotati, con gravi rischi anche per l’ambiente”.
Sulla nuova collocazione del compattatore, l’amministrazione comunale vigilerà ma, è stato sottolineato, la decisione spetta a Sistema Ambiente: “Le esigenze della collocazione sono mutevoli – sottolinea l’assessore – perché dipendono dalle necessità momentanee della azienda”. Il Comune ha chiesto comunque a Sistema Ambiente un piano per la ricollocazione anche di altri comparatori che attualmente si trovano alla sede della società di gestione dei rifiuti: “L’amministrazione – aggiunge Raspini – è stata informata del compattatore a San Donato l’8 settembre scorso”.
“Martinelli ha detto che questa è una zona di interesse locale – riprende Francesco Battistini (Pd), presidente della commissione ambiente -, mentre, nel testo dell’ordine del giorno, si legge che l’area è destinata ad attività della Protezione civile. Sulla questione del compattatore l’amministrazione ha ascoltato le proteste della gente, tanto che è stato deciso di rimuoverlo e ora andrà ricollocato. Sui cassonetti non si può fare del terrorismo: verranno venduti o rottamati. Non sopporto tuttavia che si faccia sulle giuste preoccupazioni delle persone della demagogia. Sono disposto a convocare la commissione e a farli rimuovere. Fissiamo una tempistica, e sono disposto a far partecipare anche i rappresentanti dei cittadini”.
La consigliera del Movimento Cinque Stelle, Daniela Rosellini, accusa Battistini: “Se è vero che sapeva da tempo che sarebbe stato collocato il compattatore – attacca – avrebbe dovuto dirlo, anche al sindaco che ha dichiarato di non sapere nulla. La cosa più grave è che questo progetto è partito nel silenzio e con il direttore di Sistema Ambiente in ferie. All’assemblea di San Donato non mi è piaciuto il ricatto fatto alla popolazione, nel dire che la rimozione del compattatore avrebbe avuto ricadute sui costi del servizio per tutti i cittadini. In tutta questa questione mi pare che si sia proceduto per tentativi. Il problema rischia di riproporsi da qualche altra parte: è necessario un piano globale per la gestione dei servizi del porta a porta”. Battistini puntualizza: “Non sapevo in anticipo del compattatore – ha precisato -: sono stato semplicemente avvisato da un cittadino, due giorni dopo che era stato collocato”.