Nonni agricoltori nelle scuole per insegnare la tradizione

30 settembre 2014 | 07:53
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Nonni agricoltori nelle scuole per insegnare la tradizione

Agri-nonni in pensione tra i banchi di scuola e nelle fattorie per tramandare l’esperienza, la conoscenza e la pratica contadina alle nuove generazioni. Presentato ieri, lunedì 29 settembre alla “Fattoria Il Poggio” a Montecarlo, nell’ambito dell’iniziativa promossa da Federpensionati di Coldiretti in occasione della Festa dei nonni, in programma giovedì (2 ottobre), il progetto sperimentale Agri-Nonno realizzato in collaborazione con Donne Impresa Coldiretti. Alla figura e al ruolo dell’agri-nonno (o agri-nonna) è legata la prima “banca dati” di agricoltori in pensione, a cui le fattorie, così come le scuole del territorio, potranno attingere ed affidarsi per realizzare progetti, iniziative ed attività didattiche.

Gli agri-nonni potranno per esempio affiancare e valorizzare le fattorie nella consulenza per la realizzazione di orti didattici presso i Centri Scolastici così come la nonna pensionata potrà insegnare e tramandare antiche ricette con i prodotti di stagione durante gli appuntamenti con i mercati di Campagna Amica, ma anche semplicemente presso gli agriturismi e le agri-ludoteche per trasmettere antichi racconti e antichi mestieri ai bambini. “E’ un progetto – spiega Elena Giannini, delegata provinciale Donne Impresa Coldiretti – che lega la rete delle fattorie evolutive, l’altro progetto attivato lo scorso anno alla necessità di evitare la dispersione del patrimonio di professionali ed esperienze che i nostri nonni, padri e contadini portano con se”. Il progetto favorisce un invecchiamento attivo del nonno-pensionato sempre più considerato una risorsa, non solo economica, per i nuclei famigliari. Infatti se è vero che i pensionati salvano il bilancio di una famiglia su tre e altrettanto vero che sono sempre più importanti e partecipano attivamente alle attività famigliari come “badare” ai nipotini, oppure come nel caso dei coltivatori pensionati,  nel presidio territoriale nelle aree rurali. Secondo un sondaggio di Coldiretti per il 93% avere un pensionato in famiglia è considerata una fortuna: una netta inversione di tendenza nella percezione del ruolo degli anziani rispetto al passato; il 37% sostiene che un pensionato in famiglia sia determinante per contribuire al reddito, mentre il 35% lo considerata un valido aiuto per accudire i nipoti al di fuori degli asili edella scuola. C’è anche un 17% che – analizza Coldiretti – ne apprezza i consigli offerti grazie all’esperienza ed un 4% che si avvantaggia dell’apporto lavorativo nella casa. Solo il 7% considera i pensionati un peso o un ostacolo. “La presenza di un nonno in famiglia si sta dimostrando, nei fatti, fondamentale – conferma Alfredo Ceragioli, Presidente Provinciale Federpensionati – per non far sprofondare nelle difficoltà della crisi moltissimi cittadini. La solidarietà tra generazioni sulla quale si fonda l’impresa familiare è un modello vincente per vivere e stare bene insieme e non un segnale di arretratezza sociale e culturale come è stato spesso affermato”.
“Su un totale di 115 mila circa pensioni erogate (vecchiaia, invalidità, superstite, pensioni e assegni sociali, invadi civili), in Provincia di Lucca quasi la metà (40%) non supera i 1.000 euro al mese, l’11% non arriva a 500 euro, ciò nonostante contribuiscono in misura determinante al sostegno delle famiglie. “Pur in presenza della persistente crisi economica, che sembra mettere in discussione i valori delwelfare, gli anziani del mondo agricolo meritano maggiore attenzione da parte delle Istituzioni. – ha detto il Presidente Regionale della Federpensionati Coldiretti, Carlo Alberto Zanieri – Con i loro valori di esperienza e di saperi da trasmettere alle nuove generazioni e lo spirito di solidarietà che li esalta nei momenti di bisogno della collettività, sono una risorsa per la società”.