Asl 2 promossa dal S. Anna ma resta il nodo Pronto Soccorso



Un tasso di ospedalizzazione tra i più bassi della Toscana e un aumento dell’appropriatezza organizzativa del dipartimento medico. Sono solo alcuni dei buoni risultati messi a segno per il 2013 dalla’azienda Usl 2 di Lucca, reduce dalla valutazione annuale delle aziende sanitarie ad opera del Laboratorio Management e Sanità della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. A presentare i dati, insieme al direttore generale Joseph Polimeni, il direttore amministrativo aziendale Alessia Macchia, il direttore sanitario Lorenzo Roti, il direttore del controllo di Gestione Alessandro Benedetti e il direttore della struttura Igiene degli alimenti e della nutrizione Baldassare Pluchino.
Il MeS, che conduce la ricerca per conto della Regione Toscana, ha preso in esame circa 300 indicatori, il 70% dei quali son stati valutati positivamente (di cui il 48% con un giudizio ottimo o molto buono, la parte verde del bersaglio in foto). Diminuisce anche la percentuale degli indicatori con performance molto negativa (colore rosso del bersaglio), passati dal 16% al 12% del totale. “La partita si giocava contro i dati del 2012 – spiega il direttore generale dell’azienda sanitaria Joseph Polimeni – e possiamo dire di averla vinta su tutti i fronti. Abbiamo molti punti di forza, alcuni dei quali ‘storici’. Tra questi il tasso di ospedalizzazione, che non supera i 140 ricoveri su mille abitanti, reso possibile grazie alle strategie messe in atto per fare salute senza ricorrere al ricovero, ma utilizzando percorsi alternativi come le prese in carico territoriali e destinando l’ospedale per la cura prevalentementi di patologie acute. Positivo anche l’indicatore relativo alle fratture di femore, che racchiude sia efficienza che efficacia. Dal 2012 al 2013 siamo passati dal 67% all’87% di pazienti operati entro le 48 ore. Nell’ultimo anno – prosegue Polimeni – si sono registrate dunque buone performance a livello generale, alcune in linea con le altre aziende toscane, altre con dati molto più positivi della media regionale. Questo grazie al lavoro di tutti i nostri operatori, che ringrazio per la costante disponibilità e la professionalità. Persistono tuttavia delle criticità, che abbiamo affrontato e che stiamo cercando di risolvere sulla base di studi accurati delle dinamiche aziendali e di un confronto interno all’azienda, anche con il coinvolgimento delle organizzazioni sindacali”. Nel corso del 2013 si è ridotto anche sensibilmente l’indice di performance della degenza media (scostamento rispetto agli standard regionali di degenza per tipologia di ricovero), passato da -0,02 a -0,29 giorni. Tale risultato si apprezza in misura ancora maggiore per i ricoveri programmati, dove il risultato è pari a -0,59 giorni.
Bene anche l’appropriatezza organizzativa nel dipartimento medico: diminuiscono i ricoveri in Day Hospital medico con finalità diagnostica (da 4,77% a 2,09%) più appropriatamente seguiti a livello ambulatoriale; si riducono i ricoveri ordinari medici brevi (da 10,09% a 7,45%); ancora in calo i ricoveri medici dimessi da reparti chirurgici (dal 13,49% al 10,59%) con l’effetto di un utilizzo più efficiente di quei posti letto maggiormente attrezzati. Anche in ambito chirurgico l’azienda Usl 2 di Lucca conferma una capacità di gestione appropriata della risorsa ospedale: risulta best practice (la migliore performance regionale) per la percentuale di interventi di colecistectomie laparoscopiche in day surgery (91,09%) e registra un trend positivo, attestandosi intorno alla media regionale, per i ricoveri chirurgici Lea, ossia per quei ricoveri su cui sono fissate alcune percentuali minime di interventi da realizzare in Day Surgery (da 70,94% a 79,69%). Un’ottima performance, ottenuta attraverso un percorso avviato fin dal 2012 e che ha continuato a dare i suoi frutti nel 2013, è stata ottenuta poi per le fratture di femore operate entro due giorni, che sono passate in un anno da 67% a 86%. Sul versante territoriale, sono confermati i buoni risultati per la sanità d’iniziativa, particolarmente orientata ad un approccio proattivo e preventivo nella presa in carico dei pazienti cronici fin dalle prime fasi sul territorio. Fa parte della sanità d’iniziativa anche il progetto Afa, Attività Fisica Adattata, che prevede l’attivazione di percorsi di attività fisica per persone con oltre 65 anni affette da patologie croniche. I corsi Afa ad alta disabilità attivati dall’Azienda USL 2 sono stati 3,06 per 15.000 abitanti, ancora tra le migliori performance regionali. Il tasso di risonanze magnetiche muscolo-scheletriche per pazienti oltre sessantacinque anni (inappropriate nella maggior parte dei casi), pur rimanendo un elemento di criticità (30 risonanze ogni 1.000 residenti), fa riscontrare una riduzione del 14% rispetto al 2012. Anche sul fronte degli esiti (calcolato utilizzando i dati 2012 del Programma Nazionale Esiti dell’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali), l’Azienda registra nel complesso buoni risultati. Un’ottima performance sulla gestione del Rischio Clinico completa un quadro complessivamente buono dell’assistenza ospedaliera. Molte, però, anche le criticità. Tra le performance da migliorare, la spesa farmaceutica, il percorso emergenza-urgenza, il reparto materno infantile, l’appropriatezza diagnostica, il pronto soccorso (settore rosso del bersaglio). In linea generale si può notare che le voci che riguardano le politiche regionali (segnate nel bersaglio con la lettera B) sono tra le più positive, segno che vengono assecondate le direttive, insieme a quelle della valutazione sanitaria (lettera C). Tengono anche gli indicatori relativi al Dipartimento della Prevenzione, risultano molto positivi in tutti i settori di attività: prevenzione igiene e sicurezza nei luoghi di lavoro; sanità pubblica veterinaria; igiene e sanità pubblica. A soffrire di più è il settore dedicato alla valutazione degli utenti (lettera D). Occorre tuttavia tenere presente che ogni indicatore, sul grafico rappresentato dal pallino bianco, è il risultato di diversi fattori tra loro incrociati. L’attività di Pronto Soccorso è tra le più contestate dagli utenti. Dai dati emerge infatti che i tempi di attesa di chi ha il codice di colore giallo e verde risultano elevati: il 59% dei gialli viene visitato entro 30 minuti e il 64% dei verdi viene visto entro 1 ora. Da evidenziare però per Lucca che sia nella prima parte del 2014 all’interno del vecchio ospedale Campo di Marte, sia soprattutto a partire dal 18 maggio 2014 nel San Luca, è stato portato avanti un piano di adeguamento, che si sta concretizzando con una serie di interventi migliorativi a livello strutturale e di organizzazione del lavoro, in grado di mettere a frutto le grandi potenzialità del nuovo Pronto Soccorso. Il percorso materno-infantile registra una performance media sia sul versante dell’assistenza ospedaliera che dell’assistenza territoriale, settore, quest’ultimo, nel quale l’azienda ha recentemente apportato importanti cambiamenti organizzativi, finalizzati a riqualificare l’offerta consultoriale, in cui sono erogati importanti servizi pre partum (consegna libretti gravidanza, ecografie ostetriche, corsi di accompagnamento alla nascita) e post partum (supporto all’allattamento al seno, assistenza domiciliare alle puerpere). La farmaceutica rimane un’area di criticità, in cui l’Azienda registra la spesa territoriale pro capite più elevata della Toscana (201 euro pro capite) e in crescita. Gli indicatori sull’appropriatezza prescrittiva segnalano inoltre la possibilità di margini di miglioramento, in particolare sull’utilizzo di antidepressivi ed antibiotici.
“Abbiamo due presidi e di fatto abbiamo tre ospedali tra Lucca e la Mediavalle – prosegue Polimeni – e anche questo incide su alcune criticità. Stiamo già lavorando sulla variabilità interna interaziendale, come la chiarezza delle responsabilità a livello aziendale e le strutture complesse uniche. Dovremo concentrarci sulla dotazione equipe, sull’organizzazione delle procedure, sul confronto tra professionisti. Un altro fronte sul quale ci stiamo muovendo è quello della deprescription, un progetto che abbiamo presentato anche alla Regione. L’obiettivo del 2015 è quello di riuscire a ridurre la prescrizione di farmaci, soprattutto agli anziani. Questa Asl parte da livelli prescrittivi alti e noi dobbiamo lavorare attivamente sia sull’esigenza che sull’efficienza prescrittiva. Non tutti i farmaci sono necessari e non sempre sono necessari i più costosi. Questo è senza dubbio il settore sul quale dobbiamo lavorare meglio e di più”. E se la deprescrition è uno degli obiettivi per il 2015 significa che il trend, a oggi, è ancora negativo. E lo conferma anche Polimeni. Se infatti per un reale bilancio del 2014 occorrerà aspettare la chiusura dell’ultimo trimestre dell’anno, già ora è possibile fare qualche pronostico. “A oggi tengono bene il tasso di ospedalizzazione – dice Polimeni – e quello dei cesarei. Il problema che permane ancora è invece quello della spesa farmaceutica”. A incidere sull’anno in corso, anche il trasferimento del nuovo ospedale. “I cali di performance del 2014 – spiega Benedetti – saranno da imputare sì allo spostamento al San Luca, ma anche ai cambiamenti del modello organizzativo, attuati già dal 2013 ma da maggio applicati ad un contesto del tutto nuovo”. “Occorre considerare – chiosano Polimeni e Roti – che il San Luca è un ospedale aggiuntivo, perché il 70% delle attività ospedaliere proseguiranno anche al Campo di Marte. Il problema principale al momento del trasferimento è stato quello delle liste di attesa ma i percorsi critici come quelli oncologici non sono stati tralasciati e la qualità delle prestazioni, a oggi, non è diminuita”.
Alice Baccini