Puccini, Colombini attacca. Sindaco: no intimidazioni

2 ottobre 2014 | 13:40
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Puccini, Colombini attacca. Sindaco: no intimidazioni

Una mossa non gradita alle istituzioni locali quella di Andrea Colombini, patron del Puccini e la sua Lucca Festival, che ha di recente deciso di stabilire la nuova sede della kermesse musicale al piano terra di Casa Puccini, in Corte S. Lorenzo. Come già annunciato, Palazzo Orsetti non intende rinnovare l’impegno a versare il contributo annuale di 20mila euro al Festival, motivandolo sulla base dei tagli che il governo Renzi ha imposto a livello nazionale. Una “spiegazione solo di facciata”, secondo quanto dichiara Colombini, che nel corso di un incontro con il sindaco Tambellini avrebbe avuto modo di apprendere la ragione effettiva che sottende ad una simile decisione: “l’ubicazione del nuovo punto vendita e informazione del Festival contribuirebbe – secondo quanto riferito da Colombini – a creare una sorta di concorrenza sleale da parte di un’associazione privata a danno degli interessi pubblici”. Di fronte ad una simile accusa Andrea Colombini non ci sta: “A questo punto non si tratta di soldi, è una questione di diritti e di parità di trattamento dei cittadini. Peraltro, i 20.000 euro servivano per finanziare i concerti dell’Orchestra Filarmonica di Lucca, il cui ricavato veniva destinato alla ricerca e alla beneficenza”, ha dichiarato questa mattina (2 ottobre), alla sede oggetto della contesa, alla presenza del consigliere comunale Lucio Pagliaro e del rappresentante di Ascom, Samuele Cosentino. E così all’indomani dalle dimissioni della direttrice della Fondazione Puccini, Gabriella Biagi Ravenni (Leggi), è subito polemica sulla promozione legata al Maestro.

Il deus ex machina del Festival non accetta di vedere la Lucca di Puccini, patria della cultura, rimessa ad una logica di potere che premia gli interessi particolaristici anziché promuovere l’interesse della collettività, così ha deciso di rivolgere al sindaco Tambellini, che come ricorda lo stesso Colombini “lo scorso 6 marzo era presente ai festeggiamenti per i 10 anni di successi della manifestazione, qualificandola come l’unico evento in grado di valorizzare ed esportare il binomio Lucca-Puccini”, sette domande, al fine di “fare chiarezza” su quelli che secondo lui risultano essere i “sette presunti peccati capitali commessi dall’amministrazione comunale”. “Per ora chiediamo. Poi esporremo e denunceremo”, chiosa. Il sindaco replica a stretto giro ma non alle domande di Colombini, bensì alle accuse sul taglio dei fondi al Puccini e la sua Lucca e replica: “Non accetto intimidazioni” (Leggi l’intervento del sindaco). A rammaricare il patron del Festival è anche un’ulteriore circostanza: “Il sindaco affermò in sede pubblica che nel mese pucciniano non sarebbero stati coinvolti soggetti privati – ha affermat o- ieri, invece, ho appreso che in realtà ce ne saranno ben due: la nostra manifestazione è stata, quindi, estromessa un’altra volta in base ad un criterio discriminatorio”. In particolare, Colombini vuole sapere “perché al Summer Festival vengono concessi 100.000 euro all’anno”, mentre alla sua associazione ne vengono negati soli 20.000, “una cifra – sostiene Colombini – per altro ben minore del beneficio economico e turistico che l’associazione apporta alla città”. “Rispetto i tagli alla cultura promossa da privati, ma deve valere per tutti lo stesso principio – ha detto Colombini – quando ho chiesto a Tambellini di far intervenire Gesam per pareggiare il contributo annullato mi sono visto negare anche questa possibilità, a dimostrazione del fatto che non si tratta solo di carenza di risorse, bensì di una chiara manovra politica”. In secondo luogo si chiede “se è vero che il Comune consente a D’Alessandro e Galli di pagare solo 200 metri quadri di suolo pubblico anziché i 3500 metri quadri di Piazza Napoleone. Se così fosse – attacca Colombini – si tratterebbe di un grave danno erariale, in grado di comportare perdite nelle casse comunali per centinaia di migliaia di euro”. Inoltre, Colombini vuole sapere “se è vero che l’amministrazione Tambellini concede al Summer Festival l’accesso al sistema di targhe Ztl della Metro, garantendo l’accesso gratuito a centinaia di autovetture”. “A noi sono stati negati due permessi per entrare, a pagamento (360 euro ciascuno), in Piazza S. Giovanni dalle 17,30 alle 20,30, in occasione dei nostri concerti quotidiani”, ha spiegato Colombini. “E’ vero che il sindaco, in qualità di presidente della Fondazione Puccini, ha autorizzato uno smobilizzo di 3 milioni di euro di fondi della Fondazione provenienti dai diritti di autore delle opere di Puccini, che invece di essere riutilizzati o comunque tenuti disponibili sono stati investiti in azioni di un certo ente?–domanda ancora –. Se così fosse si tratterebbe di una mossa considerevole per una Fondazione pubblica”. Inoltre vuole sapere se “è vero che il Comune di Lucca concede contributi a manifestazioni culturali e simili, attingendo da fondi delle società partecipate e dichiarando poi che tali manifestazioni non godono di contributi pubblici e, infine, se il sindaco ha siglato un accordo con la Regione Toscana per cui Lucca dovrà svolgere manifestazioni pucciniane solo di inverno ed in bassa stagione mentre l’estate e l’alta stagione saranno appannaggio di Torre del Lago e del suo e Festival, tagliando così la città fuori dal grande giro pucciniano estivo, giro di cui Lucca si era appropriata grazie al nostro lavoro tutto l’anno e che porta dentro le mura milioni di euro di indotto”. “Sarebbe l’ennesima svendita di questa amministrazione nei confronti di Rossi, il quale ha già dichiarato di voler pagare con i soldi tutti i debiti del Pucciniano di Torre del Lago, lasciando così Lucca a bocca asciutta”. Infine, Colombini non risparmia un attacco alla ex direttrice Gabriella Biagi Ravenni e si chiede “come sia possibile – sottolinea – mantenere in carica per sedici anni la stessa persona, in qualità di Presidente della Fondazione Puccini, senza mai metterne in dubbio l’operato, nonostante gli scarsi risultati e le ingenti spese sostenute dall’ente”. E proprio la notizia diffusasi ieri, relativa alle dimissioni della dottoressa Biagi Ravenni, porta Colombini ad augurarsi “che a ricoprire la carica sia qualcuno di giovane e competente dal punto di vista organizzativo e promozionale, non ancora una volta uno studioso, con scarse capacità manageriali”. Il Presidente del Puccini e la sua Lucca aggiunge, altresì, un particolare capace di innescare un’ulteriore polemica: “Lo stesso Tambellini mi ha rivelato che la dottoressa Ravenni, non appena giunsero i fondi provenienti da diritti e pubblicazioni della Fondazione, per prima cosa pensò a staccarsi un assegno da 56.000 euro, dovendo ancora percepire alcuni pagamenti che non le erano stati riconosciuti in quanto la Fondazione versava in un momento difficile dal punto di vista economico”. Colombini chiarisce poi di non mirare alla direzione della Fondazione: “Non accetterei mai un simile ruolo istituzionale – ha detto – sono un uomo indipendente e desidero rimanere tale. Tuttavia lascio aperta la porta ad un accordo su Casa Puccini: se è per il bene di Lucca e del ricordo del Maestro Puccini siamo disposti a collaborare con le istituzioni”.

Jasmine Cinquini

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