Dire e Fare, all’Agorà il punto su organizzazione sanitaria

3 ottobre 2014 | 11:17
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Dire e Fare, all’Agorà il punto su organizzazione sanitaria

Si è fatto il punto della situazione questa mattina (3 ottobre) a Lucca, al Centro Culturale Agorà, sul nuovo assetto sociosanitario della Toscana: un incontro nell’ambito di “Dire e Fare” durante il quale i dirigenti Regionali e dell’Anci Toscana hanno spiegato dettagliatamente scadenze, procedure e cambiamenti che riguardano l’organizzazione sanitaria. Le ultime modifiche alle due principali leggi regionali, la 40 e la 41 del 2005, che regolamentano l’organizzazione del sistema sanitario regionale, hanno innovato profondamente il sistema sociosanitario integrato individuando dei nuovi assetti organizzativi. Le normative prevedono un processo di cambiamento che impegnerà gli ambiti territoriali e le aziende sanitarie locali sia in scelte generali di governo, sia nella produzione di nuovi strumenti per l’integrazione. Le scadenze sono molto brevi perché entro il 31 dicembre le Società della Salute dovranno manifestare la propria volontà sul modello da adottare.

A questo primo incontro di Area Vasta, a cui seguiranno quelli di Siena il 6 ottobre e di Firenze il 15 ottobre, hanno preso la parola il vicesindaco di Lucca Ilaria Vietina, il dirigente regionale Vinicio Biagi, il vicepresidente Federsanità Toscana Simone Millozzi oltre ai relatori Michele Mezzacappa della Regione Toscana e Michelangelo Caiolfa di Anci-Federsanità Toscana che hanno esplicato i meccanismi di funzionamento e i termini temporali delle modifiche alle due leggi regionali e hanno mostrato lo schema-tipo della convenzione per l’esercizio delle funzioni di integrazione sociosanitaria. “Questo incontro di oggi – commenta Ilaria Vietina – è un momento di confronto particolarmente importante perché riguarda le modifiche sociosanitarie della nostra Regione. La situazione a Lucca è una situazione particolare, in quanto il nostro territorio non ha sperimentato direttamente le Società della Salute. Entro il 31 dicembre anche la nostra zona dovrà decidere il modello da adottare, confrontandoci con le realtà delle altre zone della Toscana”. “Nel 2012 – spiega Vinicio Biagi – le Società della Salute sembravano ormai superate e obsolete. Con la modifica di queste leggi regionali si torna invece a ribadire ruoli e funzioni di questi importanti strumenti sociosanitari; si chiarisce cosa si deve fare laddove si vogliano mantenere le Società della Salute e ciò che invece si deve fare laddove esse non ci siano ancora, come a Lucca. Dopo la manifestazione di intenti che deve avvenire entro la fine dell’anno, ci sarà tempo fino al 31 marzo 2015 per garantire tutti i requisiti e adottare il modello gestionale”. Le Società della Salute già costituite possono infatti continuare ad esercitare le funzioni se, entro il 31 dicembre 2014, il loro assetto  organizzativo prevede una gestione unitaria, anche in forma indiretta, dell’intero complesso di funzioni relative alle attività sociosanitarie ad alta integrazione,  alle altre prestazioni sanitarie a rilevanza sociale e alle attività di assistenza sociale individuate dal piano sanitario e sociale integrato regionale. Le modifiche apportate alle leggi regionali  40 e 41 del 2005 cercano d rispondere positivamente ad un obiettivo generale di maggiore centralizzazione dei processi di riorganizzazione e di maggiore concertazione istituzionale, andando a modificare o puntualizzare anche altri strumenti organizzativi, oltre alle Società della Salute, come la Conferenza Aziendale dei Sindaci, la Conferenza Zonale dei Sindaci, il Piano integrato di Salute e il Piano di Inclusione Zonale.

Simona Alfani