Tagli al Festival, Colombini al sindaco: “I fondi ci furono assicurati dal capo di gabinetto”

Andrea Colombini non ci sta a farsi dare dell’impreparato dal sindaco di Lucca Alessandro Tambellini e, all’indomani della conferenza stampa nella quale ha posto sette interrogativi al primo cittadino, risponde alle parole di quest’ultimo (Leggi). In particolare, Tambellini accusa Colombini di aver scambiato una concessione discrezionale del Comune per una sorta di diritto acquisito nel tempo, ma il maestro risponde così: “Se in questa vicenda c’è una figura che riveste la parte dell’improvvisato, quello è il sindaco. Il discorso sui 20mila euro è legato ad una circostanza che lui non può ignorare: Luca Galli, suo capo di gabinetto, ci ha confermato oralmente quei fondi per ben tre volte, prima nell’ottobre 2013, poi nel febbraio e maggio del 2014. Ragion per cui, quella provenuta ieri da Palazzo Orsetti è una visione delle cose destituita di fondamento, oltre che un modo di comunicare assai scorretto”.
Colombini, inoltre, trova quantomeno sarcastica la risposta del sindaco, il quale afferma di dover rispondere soltanto agli interessi della collettività: “Come se io non fossi un cittadino lucchese facente parte della comunità medesima – osserva – anche se certo non di quella che lo ha votato. Almeno si può dire che rappresento i 40mila che, ogni anno, vengono a Lucca per assistere ai nostri concerti? Ad ogni buon conto, è evidente che il sindaco non risponde perché non sa che dire. Io, dal canto mio, posso solo tentare di essere più specifico: è vero che 3 milioni di euro della Fondazione Puccini sono stati investiti dalla signora Ravenni, senza nemmeno una delibera di consiglio, nell’acquisto di azioni di una nota banca locale? Azioni che, per inciso, hanno già perso valore e che non potevano essere comprate? Dal momento che Tambellini si trincera dietro il no comment, forse vorranno rispondere gli altri soci di una Fondazione che, sarò ridondante, è pubblica”. Secondo il direttore artistico del Festival, quello del sindaco non sarebbe propriamente un comportamento democratico: “Ho parlato di diritti, ieri, in accezione generale. Perché se tu concedi delle somme di denaro o delle esenzioni ad hoc a qualcuno sì e ad altri no, crei delle disparità. Disparità difficili da giustificare, se consideriamo che il nostro festival porta turismo, cultura e lavoro, nella città di Lucca, oltre a far entrare gratis i lucchesi e a raccogliere fondi per la ricerca scientifica e le opere di beneficenza. Criteri, questi, che Palazzo Orsetti avrà senza dubbio considerato nel maturare la sua scelta: magari qualche funzionario si è appostato in piazza San Giovanni, un giorno qualsiasi della settimana, e vedendo il fiume di pubblico, la chiesa esaurita ed il nome di Puccini e della sua città sempre più diffuso nel mondo, avrà detto ‘no grazie’. L’esistenza di una Fondazione pubblica che favorisce un ente privato, all’insaputa di molti e a spese di tutti, è soltanto uno dei punti della questione: “Tambellini fa bene a non farsi intimidire – dice Colombini – almeno quando gli arriveranno sul tavolo gli esposti fatti alla Corte dei Conti sarà sereno. Noi pure siamo tranquilli: abbiamo ingaggiato una lotta per la difesa di quello che rappresentiamo e, ci dispiace pure per l’amico fraterno Rossi e i suoi piani, non ci piegheremo”. Colombini chiude delineando il profilo del suo interlocutore: “Io mi definisco persona sufficientemente preparata, anche se non ho mai fatto il capo dell’opposizione a Favilla, per poi mandare in crisi la città. Io porto migliaia di persone a Lucca e creo posti di lavoro. Lui al massimo porta gli zingari dentro città. Lui propone in 40 minuti concetti per cui ne servirebbero 3: incapacità e noia? Ai lucchesi l’ardua sentenza. Nel frattempo sostituisca pure la Ravenni come crede, anche se spero che non torni a scegliere amici professori, visti i molti danni già fatti”.