Concluso il meeting degli avvocati europei: “Giudici, più efficienza e tempi brevi”

“Finalmente siamo stati ascoltati. I governi stanno andando nella giusta direzione, prendendo coscienza di ciò che avviene nei singoli paesi europei e mutuando il meglio dei vari ordinamenti”. A dirlo con soddisfazione sono gli avvocati della Federation des Barreaux d’Europe (la Federazione che riunisce gli ordini degli avvocati di tutta Europa), a conclusione della tre giorni dell’Fbe Intermediate Meeting, che per la prima volta si è tenuto a Lucca nelle sale monumentali di Palazzo Ducale. L’obiettivo è uniformare le varie legislazioni, prendendo gli aspetti migliori degli altri ordinamenti e inserirli nei sistemi giuridici di casa nostra. E ancora: aggiornare la preparazione dei magistrati, liberarli dall’amministrazione pratica degli uffici, per la quale non sono formati adeguatamente, puntare maggiormente sull’informatizzazione dei tribunali e dei processi. A cui anche gli stessi giudici devono adeguarsi il prima possibile.
Linee guida chiare e efficaci, con il fine principale di abbreviare i tempi della giustizia senza risparmiare sui diritti. Perché, come è stato sottolineato a più riprese, una sentenza cattiva, ma veloce, resta pur sempre una sentenza cattiva. “In questi giorni – spiegano gli avvocati Alessandro Garibotti, presidente dell’Ordine di Lucca e Michele Lucherini, consigliere dell’Ordine – gli avvocati europei hanno fatto un’analisi scientifica di quello che è stato prodotto e di quello che può essere proposto in futuro. Abbiamo verificato con piacere che i nostri governi stanno andando nella giusta direzione”. Non mancano le criticità: a partire dall'”assoluta incapacità” – così è stata definita dai relatori – dei magistrati di gestire gli uffici. La necessità, infatti, è di creare una maggiore specializzazione nella funzione dei giudici, affidando la gestione amministrativa degli uffici a chi è formato per farlo, e cioè i dirigenti. “Questa incapacità – continuano – è stata rilevata ovunque in Europa. In Italia, poi, la situazione si aggrava con la lunghezza dei tempi. In Germania per concludere una causa ci vuole una media di 4,7 mesi nei tribunali locali (cause semplici) e di 8,3 mesi per quelle complesse. A Lucca una causa civile dura in primo grado circa tre anni, a Roma può durarne anche sette”. Le linee emerse dagli Ordini europei sono sostanzialmente tre: un tribunale per le cause semplici a procedura snella con giudici a basso costo (giudici onorari o comunque con una qualifica tale che non comporti una grande spesa per lo Stato) per cause fino a 7mila euro (giudice di pace); tribunali per la cause più importanti con procedure sommarie per quelle che non hanno bisogno di una grande istruttoria e procedure complesse dove i tempi si allungano. Per entrambe le procedure il giudice di riferimento è sempre lo stesso ed è lui a scegliere quale procedura applicare alla singola causa. Valorizzazione del ruolo degli avvocati che possono acquisire prove fuori dal processo per poi introdurle al suo interno già pronte. Infine, l’utilizzo delle nuove tecnologie. In Italia il processo telematico è partito a giugno scorso, a Lucca se ne parla dal 2003, essendo stato il Tribunale del capoluogo di Provincia pioniere in tal senso. “Il processo civile telematico italiano costituisce un vero e proprio esempio in tutta Europa – conclude l’avvocato Lucherini – questo è stato ribadito da tutti i paesi ospiti al convegno. Abbiamo ideato lo strumento, questo è vero, ma ora abbiamo bisogno di dotazioni informatiche e preparazioni professionali adeguate. Quello che ci siamo detti anche in questi giorni è che il deficit di preparazione informatica è più forte tra i giudici che nei dipendenti. I cancellieri e gli impiegati si sono adeguati subito, accogliendo positivamente le novità, mentre i magistrati ancora stanno mostrando qualche resistenza, soprattutto nei tribunali grandi come Roma e Venezia”.