
Andrea Colombini, presidente del Puccini e la sua Lucca Festival, prosegue diritto nella sua campagna: l’intento è quello di porre interrogativi nemmeno troppo velati in ordine alla gestione della Fondazione Puccini e all’atteggiamento discriminatorio che, secondo lui, il Comune di Lucca adotterebbe nei riguardi delle manifestazioni che si svolgono a Lucca. Sul banco degli imputati, stavolta, ci sono le risposte fornite dal sindaco Tambellini ai sette interrogativi che Colombini medesimo aveva avanzato la settimana scorsa: “Prima dice che non ci pensa nemmeno a rispondermi, poi mi risponde e mi dà pure ragione – argomenta il direttore del Puccini e la sua Lucca – incredibile”.
La prima questione sollevata è quella relativa agli investimenti fatti dalla Fondazione: “Il sindaco ha ammesso – sostiene Colombini – che la Fondazione ha effettuato questa manovra perché i soldi non possono restare a rendere poco o nulla su un conto corrente”, ma Colombini ha qualcosa da dire al riguardo. “Cosa ci hanno comprato con quei soldi – si chiede – e a quanto ammonta il valore effettivo dell’operazione? Si parla di fondi vincolati per 1 milione di euro, per specifica volontà del cda: vogliamo dire a cosa servono?”. Non è però finita qui: dal bilancio della Fondazione, secondo quanto riporta Colombini, risultano 2 milioni di euro destinati a Casa Puccini a Viareggio, ma la circostanza appare nebulosa: “Quell’abitazione è stata concessa dal demanio alla Fondazione nel luglio 2014. Per cui, a cosa servono quei soldi? Trattandosi di riserva, dove si trovano?”, si chiede il direttore del Puccini e la sua Lucca. Quindi sorge la questione “bilancio mutilato”: Colombini si chiede perché, online, sia stato pubblicato privo di elementi: “E’ pubblicato incompleto – spiega – e poi da dove vengono fuori le spese per i fornitori accumulate in due anni? Perché il bilancio non ha note esplicative? Quanto denaro liquido, certo e immediatamente disponibile ha una fondazione che solo due anni fa ha incassato quasi 4 milioni di diritti d’autore arretrati?”. Non solo, perché il direttore segnala che, in bilancio, sarebbero stati messi 15.600 euro di accantonamenti per Tfr: “Tutto bene – aggiunge -, non fosse che mancano le spese per il personale. Quindi a chi vanno quei trattamenti di fine rapporto?”. Poi c’è il nodo della natura pubblico/privata della Fondazione: qui Colombini obietta che se la Fondazione è privata, come sostiene il sindaco (ma non, ad esempio, il presidente della Provincia Stefano Baccelli, che ha espresso forti dubbi al riguardo) allora l’affitto del bookshop al piano terra di casa Puccini non potrebbe rappresentare un torto nei confronti della Fondazione: insomma, delle due l’una. Non solo, anche durante la conferenza stampa molti turisti vengono a chiedere nella nuova sede del Puccini e la sua Lucca dove possono acquistare i biglietti per casa Puccini e, soprattutto, dove si trovi la medesima: “Rendiamo un servizio incredibile – dice Colombini – a fronte di un’organizzazione che fa acqua da tutte le parti”.
La responsabilità sulle manovre della Fondazione, inoltre, è suscettibile di ricadere sull’intero cda: in questo senso, per altro, Colombini domanda se il sindaco non abbia nulla da dire sul fatto che “un membro del medesimo sia anche imparentato con il principale fornitore della Fondazione”. Il riferimento, nemmeno troppo casuale, è all’ex sindaco di Lucca Pietro Fazzi. Quindi il patron della manifestazione che, dati alla mano, porta 40mila visitatori annui a Lucca, rivendica il ruolo del suo festival al cospetto di atteggiamenti discriminatori tenuti da Palazzo Orsetti: “Non mi fraintendete – dice – il Summer è una risorsa importante per Lucca. Ma lo siamo anche noi ed il sindaco lo ha detto pubblicamente, in due occasioni, salvo poi rimangiarsi tutto nei fatti. Poi lui parla di benefit: centomila euro l’anno da Gesam mi sembrano un signor contributo per il Summer, altro che benefit. Inoltre non mi ha risposto su un punto: deve dire a tutti se è vero o no che fa pagare al Summer il suolo pubblico solo per lo spazio del palco e non su tutta la piazza”. In caso contrario, argomenta Colombini, prenderebbe corpo “un ingente danno erariale”, alimentato se possibile da un’altra circostanza: il direttore chiede se è vero che, a partire da subito e per tutto il 2015, il Summer usufruisce dei codici di accesso al sistema Ztl cittadino. C’è poi spazio per un’ulteriore stoccata, tutta dedicata all’organizzazione del Mese pucciniano: “Ma quando pensano di farci sapere il calendario – chiede – a dicembre? Ma questi lo sanno quanto tempo occorre per portare turismo di qualità a Lucca? La Ravenni almeno ha compiuto un gesto che le fa onore: il sindaco faccia altrettanto”.