La Regione conferma in bilancio risorse per raddoppio

Sostegno alle imprese dinamiche e al lavoro, investimenti, innovazione e infrastrutture. Sono le priorità inserite nel documento
preliminare alla proposta di legge di bilancio 2015 della Regione Toscana, illustrato nell’aula del Consiglio regionale dall’assessore Vittorio Bugli. Nell’informativa vengono anche confermate le risorse per il raddoppio della ferrovia Lucca Pistoia. “Nella nostra regione ci sono state imprese che non solo hanno retto, ma hanno reagito, mantenendo o aumentando il fatturato – ha detto l’asssessore – queste imprese le abbiamo chiamate ‘dinamiche’ e sono per noi gli attori primari di una nuova fase di sviluppo”. In tale contesto la Regione conferma l’impegno nelle azioni di sostegno all’accesso al credito, “per la proiezione internazionale delle imprese, per l’attrazione degli investimenti, per il trasferimento tecnologico, per una formazione tecnica più orientata a sbocchi occupazionali, per la nascita di nuove imprese, in particolare di giovani e in campo agricolo, senza dimenticare le dinamiche espansive del turismo.
In questa prospettiva la Toscana è stata la prima regione ad avviare una gestione anticipata dei fondi strutturali europei – ha sottolineato Bugli – rendendo disponibili, sul bilancio regionale 2014, 82 milioni di euro, per consentire l’avvio fin da subito degli interventi, senza dover attendere la conclusione dei negoziati sia a livello nazionale che europeo”.
Per quanto riguarda le altre voci, Bugli ha spiegato che “questo atto segna una conferma di tranquillità sulla sanità con l’Asl di Massa che torna in pareggio nel 2013 e con tutto il sistema che affronta il 2014 con un po’ più di respiro”.
Ancora conferme per gli investimenti sulle infrastrutture: nel sistema sanitario con il compimento dei nuovi ospedali, nel trasporto con il raddoppio della linea ferroviaria Pistoia-Lucca e con la gara unica per il Tpl. Critico il giudizio delle opposizioni. Per il capogruppo di Forza Italia Giovanni Santini la giunta dovrebbe vedere la Toscana “non come un grande villaggio turistico contemplativo, ma essenzialmente come terra di produttori, perché il vero problema è la produttività e quindi l’occupazione, non certo aiutata da una legislazione contraddittoria e da una burocrazia asfissiante”.