Assi viari, sindaci e parlamentari contro Menesini

9 ottobre 2014 | 14:39
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Assi viari, sindaci e parlamentari contro Menesini

Assi viari, tutti contro Menesini. Si potrebbe titolare così l’intervento che, sul tema, porta la firma dei primi cittadini di Lucca, Pescaglia, Porcari, Altopascio, Montecarlo e Villa Basilica e dai presidenti delle Unioni dei Comuni della Mediavalle del Serchio e della Garfagnana. Un vero e proprio atto di difesa del progetto dell’Anas, che invita anche la principale amministrazione della Piana a mitigare i toni rispetto a quelli delle affermazione di ieri nel nome della realizzazione di una infrastruttura che fluidifichi il traffico e lo allontani dai grandi centri urbani.

“Dispiace – scrivono i primi cittadini, Tambellini in testa – l’opposizione del sindaco di Capannori al progetto di Anas per la realizzazione degli assi viari, in quanto avviene prima della conclusione della inchiesta pubblica che ha fatto sì che il procedimento potesse essere discusso e che potessero essere messe a punto tutta una serie di osservazioni utili a migliorare il tracciato, peraltro dopo che già gli enti, attraverso specifiche osservazioni, avevano chiesto di spostare il tracciato nell’alveo delineato dagli strumenti urbanistici vigenti. Ora che l’inchiesta pubblica è in fase conclusiva, la Provincia, che è titolare del procedimento di valutazione di impatto ambientale sull’opera, ha la possibilità di indicare precise prescrizioni utili ad inserire nel modo migliore il tracciato dei nuovi assi all’interno di un contesto abitativo, produttivo e paesaggistico che risulta sicuramente molto delicato”.

“E tuttavia, dal nostro punto di vista, è poco responsabile vincolare l’asse est-ovest alla realizzazione dell’asse nord-sud, come diventa a nostro avviso di forte pregiudizio bloccare la realizzazione dell’asse nord-sud che non solo dovrà allentare la morsa del traffico attorno a quella grande rotatoria rappresentata dal cerchio delle mura urbane, ma che dovrà dare compimento alla via di Fondovalle da e per la Valle del Serchio, territorio che ha innegabile bisogno di collegarsi con le principali vie di comunicazione nazionali. La congiuntura attuale è estremamente favorevole per un’azione di efficientamento del sistema infrastrutturale del territorio, pensiamo al raddoppio della ferrovia, al nuovo ponte sul Serchio e agli assi viari, appunto. Tutte opere per le quali finalmente riusciamo oggi a cogliere risultati concreti, essenziali innanzitutto per conservare il tessuto socio-economico e produttivo che non potrebbe reggere la concorrenza a livello mondiale. Gli assi viari peraltro in questo contesto dovranno servire a dare respiro allo sforzo prodotto con lo scalo merci del Frizzone, per il passaggio progressivo della mobilità da gomma a rotaia”.
“Per tutte queste ragioni – conclude la nota – riteniamo dunque che perdere questa opportunità concreta significherebbe oggi perdere l’appuntamento con un momento che ha caratteristiche di assoluta e irripetibile unicità”.
Alla nota dei sindaci si aggiunge in serata il “carico da undici” dei parlamentari Raffaella Mariani e Andrea Marcucci: “Siamo dalla parte dei sindaci, gli assi viari restano una priorità per il territorio, riteniamo che la posizione del primo cittadino di Capannori Luca Menesini sia sbagliata.Aspettiamo l’esito dell’inchiesta pubblica affidata alla Provincia ma fin da ora giudichiamo realizzabile il progetto dell’Anas. Gli assi viari ed il raddoppio della tratta ferroviaria Lucca-Pistoia rappresentano un ammodernamento infrastrutturale non più rinviabile”.
Insomma, con l’inchiesta pubblica ancora aperta (e a questo punto l’appuntamento di sabato diventa ancora più cruciale) si alzano i toni dello scontro sulla grande viabilità. Con Capannori che difende strenuamente la inattaccabilità del proprio territorio e che è pronta a manifestazioni anche clamorose per opporsi al tracciato così com’è. E gli altri sindaci e la Provincia che, invece, a questo punto con un patto stretto che per una volta mette dalla stessa parte Palazzo Orsetti e Palazzo Ducale, vorrebbero un’accelerata perché si aprano le prime gare e i primi cantieri. Posizioni che al momento sembrano inconciliabili e che non è escluso che diventino tema prioritario anche in vista della prossima campagna elettorale per le elezioni regionali. Altro che autunno caldo, il rischio è di arrivarci fino a primavera…

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