M5S: “Assemblee pubbliche? Questa non è vera partecipazione”

“Questa non è partecipazione”. Così la pensa il Movimento Cinque Stelle di Lucca dopo aver partecipato ieri sera ad entrambe le assemblee pubbliche in programma, quella di San Pietro a Vico e quella di Nozzano, rispettivamente su parcheggio ed elettrodotto.
“Ieri sera – dice in una nota il movimento – eravamo presenti alle due assemblee cittadine a Nozzano (per l’elettrodotto) e a S.Pietro a Vico (per il parcheggio alla scuola). Una volta terminati ci siamo ritrovati per scambiarci le impressioni su quanto ascoltato. Per quanto riguarda l’elettrodotto, ci pare che si voglia prendere tempo con atti e richieste amministrative che, se da una parte sembrano mostrare un interessamento delle amministrazioni locali, dall’altra non sono vincolanti ai fini di una sospensione dell’iter autorizzativo. Eloquente l’intervento di una rappresentante del comitato che ha evidenziato il comportamento anomalo della Regione che ha atteso la chiusura della fase delle osservazioni per muoversi. Così facendo ha rinunciato alla opportunità di bloccare l’iter (ma poi c’è realmente la volontà di mettersi contro Terna?). Il comitato ha chiesto di fare pressione sulla Regione. Considerata la sudditanza del sindaco di Lucca nei confronti del governatorissimo, non c’è da aspettarsi molto”
“Il sindaco di Vecchiano – proseguono i Cinque Stelle – ci è sembrato il più sincero e motivato (ed aver partecipato personalmente è un gesto importante. Gli altri hanno inviato i loro assessori). L’assessore Raspini non sembra conoscere a fondo la materia e si è portato dietro il dirigente Di Bugno (colui che ha gestito amministrativamente le operazioni Piuss che sono finite come ben sappiamo)”.
“In conclusione ci verrebbe da dire – è il commento sul caso elettrodotto – al comitato di alzare il livello della protesta perché con il politically correct non si va lontano; al sindaco di Vecchiano di farsi promotore dell’azione politica perché gli altri non si metteranno mai contro Rossi”.
“Sull’assemblea a S.Pietro a Vico, invece, chi di noi era presente, ha riportato un giudizio molto negativo – concludono i Cinque Stelle – Il solito sindaco con il suo solito discorso prosopopeico e il solito scaricare le colpe sulle precedenti amministrazioni. È al governo da due anni e mezzo, quanto ancora pensa di sfruttare questa motivazione per giustificare la totale assoluta mancanza di iniziativa? Ci saremmo immaginati che, dopo 14 anni passati in consiglio comunale di cui 7 come capogruppo del principale partito di opposizione, una volta al governo avrebbe agito subito. Invece dopo 30 mesi siamo ancora fermi al “è colpa delle amministrazioni che ci hanno preceduto”. L’assessore Marchini si è presentato con quattro proposte, divenute addirittura cinque in corso d’opera quando, nel tragitto verso la scuola, ha notato un campo che potrebbe essere preso in considerazione Che dire: un assessore illuminato che progetta in base all’ispirazione del momento. Resta per noi un mistero l’apatia della platea di fronte a una evidente presa in giro. Seguendo le molte assemblee pubbliche sulle problematiche del territorio, ci siamo resi conto che la gente è indignata, arrabbiata, delusa, ma ad un certo punto scatta un meccanismo di difesa d’ufficio della propria parte politica (anche laddove è la principale responsabile del problema per cui si protesta): “È colpa loro però sembra che ora si stiano interessando…”; “Sì, ma è colpa anche di chi c’era prima”; “Ci hanno creato questo problema ma li ringraziamo per essere venuti ad ascoltarci”. Abbiamo più volte registrato questo meccanismo psicologico perverso: io ti creo un problema, tu ti arrabbi, io mi faccio promotore della risoluzione del problema che io stesso ti ho creato, tu mi ringrazi per essere intervenuto. Un esempio? Piazzale Verdi: si crea il problema ignorando ogni appello a fermarsi in tempo, con conseguente disagio per la cittadinanza, danno economico per le attività commerciali e soprattutto un danno erariale scaricato sulla collettività. La comunità civile economica professionale si indigna e protesta. Allora ci cercano risorse economiche in un bilancio già disastrato, sottraendole ad altri servizi pubblici, per risistemare la piazza. Cittadini, categorie economiche e professionali ringraziano. È un dato di fatto: la macchina del consenso si alimenta con questo folle metodo”.