Mercatini in città, proteste e esposti dei residenti

Mercati in città: è tutto da rifare. E’ quanto sostiene il comitato Vivere il Centro Storico che ha protocollato in Comune la richiesta di apportare delle modifiche alla loro collocazione. In particolare i residenti chiedono uno spostamento del mercatino dei Borghi, così come di quello dell’antiquariato in piazza Bernardini, chiedendo all’amministrazione di rivedere anche il regolamento per il commercio sulle aree pubbliche. Senza considerare il mercato ai Bacchettoni, per il quale il Comune prevede comunque un trasferimento alle Tagliate. Su questa area destinata ai banchi degli ambulanti pende però anche un esposto inviato dai residenti al Comune stesso e al Prefetto per segnalare i rischi che si corrono nella zona per la difficoltà di accesso per le ambulanze. “Nessuno dice che i mercatini non si debbono fare – sottolineano dal comitato-, però il buon senso e la logica ci dicono che dovrebbero avere una disposizione logica ed accettabile ed essere regolati da uno strumento normativo conforme alle leggi vigenti”.
“Il Mercatino dei Borghi – insiste il comitato – così come è, chiude 4 strade per ospitare circa 20 banchi che potrebbero trovare una sistemazione ben più idonea in Piazza S. Maria. Perché non spostarlo in quella piazza? Altrimenti perché non portarlo in una piazza pedonalizzata? Oppure perché non fargli occupare solo la via Rosi concedendo ai residenti 30 o 40 stalli blu in Piazza Santa Maria per sostarvi gratuitamente durante il periodo della manifestazione?”. Sono soltanto alcune delle proposte avanzate dal comitato dei residenti. “Il mercatino dell’antiquariato di Piazza Bernardini – va avanti Vivere il Centro Storico – è semplicemente ridicolo. Per 3 banchi si vieta ai residenti di utilizzare alcune decine di stalli gialli che restano cosi inutilizzati, oppure verranno adibiti a parcheggio abusivo degli automezzi degli espositori, aggiungendo così al danno anche la beffa. Si richiede lo spostamento immediato di questi 3 banchi, ma se proprio si vuol dare ragione a quei 2 negozianti che richiedono questa farsa, che almeno vengano destinati ai residenti un ugual numero di stalli blu in Corso Garibaldi. Il mercato dei Bacchettoni – aggiungono poi i residenti – ha diversi difetti. Impedisce il corretto utilizzo del parcheggio Mazzini, ma il problema principale è che i mezzi di soccorso non possono arrivare alle abitazioni. Abbiamo protocollato al Comune e al Prefetto un esposto per danno temuto allegando le foto dell’ambulanza che non poteva avvicinarsi all’edificio dove si trovava il paziente. Vergognoso vedere un malato sulla barella zigzagare fra i visitatori del mercato. Facile prevedere cosa potrebbe succedere nel caso di problemi medici per i quali anche il singolo minuto diventa questione di vita o di morte. Se dovesse accadere qualcosa di tragico, sarebbe bene che i rappresentanti dell’amministrazione evitassero di parlare di tragica fatalità. Noi ci impegniamo fin d’ ora, nella malaugurata ipotesi, a fornire copia degli esposti da noi protocollati alla famiglia. Ci auguriamo che venga dato subito corso allo spostamento di questo mercato e riteniamo che la ipotesi di trasferimento alle Tagliate, cosi’ come richiesto dagli ambulanti, sia la dislocazione più valida”.
“E’ poi necessario – si aggiunge – mettere mano urgentemente al regolamento per il commercio sulle aree pubbliche in quanto la dcc 192 del 22 novembre 2001, normativa comunale che regola il commercio sui luoghi pubblici e che non ci risulta sia stata rinnovata o modificata nonostante che all’articolo 1 prevedesse una validità di soli 3 anni, non è più attuale. Una revisione che si rende necessaria per rendere il commercio lucchese su suolo pubblico conforme, alla Direttiva emanata dal Ministero per i beni e le attività culturali del 10 ottobre 2012. Se è vero che il potere discrezionale di cui è dotata la pubblica amministrazione è elemento fondamentale per la tutela degli interessi pubblici, questo non puo’ in alcun modo trasformarsi in arbitrio o sopraffazione del piu’ “debole “cittadino. Non si possono comprimere in questo modo gli interessi dei residenti per il vantaggio economico di pochi operatori”.