Assi viari, il presidente Baccelli: “Ora o mai più”

Gli assi viari? “Ora o mai più. O si coglie questa occasione o è game over”. Il presidente della Provincia di Lucca, Stefano Baccelli, ad una settimana dalla conclusione dell’inchiesta pubblica, torna a prendere una posizione molto netta e decisa sui progetti della grande viabilità, a seguito anche delle polemiche degli ultimi giorni e soprattutto dopo il niet di Capannori al progetto preliminare presentato da Anas. Ma è disponibile a modifiche, come l’eliminazione del sottoattraversamento dell’acquedotto del Nottolini e del viadotto a Pieve San Paolo. “Il nostro territorio – ha detto il presidente – i nostri cittadini, le nostre industrie, non possono permettersi, ancora una volta, di perdere la storica opportunità per cambiare e migliorare il sistema della mobilità della Piana di Lucca. Coloro che affermano che tutto va bene così, che occorre conservare lo status quo, che il traffico intorno alla città di Lucca e nell’intera Piana è ben incanalato e fluido, con i Tir che passano accanto alle biciclette e sfiorano i pedoni, le code, gli ingorghi, i flussi di traffico completamente bloccati per un piccolo tamponamento sulla circonvallazione di Lucca, o è completamente miope o non ha a cuore le sorti del territorio in cui vive e lavora”.
“Per prima cosa – ricorda Baccelli – voglio sottolineare che l’inchiesta pubblica è stata chiesta dalla Provincia di Lucca, senza aspettare richieste di enti, comitati o cittadini. Quella che abbiamo fatto è una scelta discrezionale condivisa con l’intera giunta, sulla base degli ottimi risultati che avavamo ottenuto su termovalorizzatore e inceneritore della Lucart. Un sistema, quello attuato, che, grazie all’apporto di professionisti, permette di distinguere “il grano dal loglio”, la procedura più garantista possibile anche in vista della Via, che spetta però solo ai tecnici della Provincia”.
“Ebbene – prosegue Baccelli – spesso si abusa del termine storico ed epocale, ma questo, anche a seguito dell’esito dell’inchiesta, è un passaggio cruciale per la mobilità del nostro territorio, che ci permetterà entro fine mese di presentare il progetto preliminare, corredato da Via e dal parere dei garanti dell’inchiesta pubblica, per un progetto già finanziato per 78 milioni di euro nel suo primo lotto”.
L’asse nord-sud, quindi, come inizio del cantiere di quella bretella viaria che collegherà il ponte Carlo Alberto dalla Chiesa fino all’ingresso autostradale del Frizzone. Ma su questo Baccelli è chiaro quanto categorico: “La scelta che faremo – dice – va nel rispetto dell’ambiente molto di puiù rispetto alle affermazioni di chi si oppone. Chi non vuole gli assi viari, infatti, si oppone alla riqualificazione dell’esistente, chi vuole la conservazione dello status qui non vede quello che è attualmente la viabilità del nostro territorio. Come per esempio il viale Europa, attraversato da auto e da traffico pesane e senza spazio per corsie preferenziali, piste ciclopedonali, adeguate aree per la fruibilità dei disabili. Questa è la nostra grande, vera occasione. Un’altra l’abbiamo avuta negli anni Ottanta, con il progetto già finanziato della complanare di Lucca. Vorrei vedere, invece dei rendering che si sono visti in questi giorni, in cui a mio parere non tornano le dimensioni rispetto agli edifici che ci sono sul tracciato, un rendering di come sarebbe la situazione del traffico a Lucca a trent’anni e passa di distanza se quell’opera si fosse realizzata, in un territorio meno urbanizzato rispetto a quello attuale. Invece di quel progetto è restata solo la variantina per la statale 12 del Brennero inaugurata anni dopo dal sindaco Fazzi e dal presindente Tagliasacchi”.
L’opera va fatta, dunque, come grande opportunità del territorio, ma non necessariamente così come previsto dal progetto preliminare. “Innanzitutto voglio sottolineare con forza – dice Baccelli – che il piano della mobilità va realizzato tutto, così com’è: dall’asse nord-sud a quella est-ovest. Ma questa non è solo la giusta occasione per fare gli assi viari ma anche l’ultima occasione. Noi ci siamo impegnati fin dal 2006 prima con lo stralcio del Lotto Zero, poi con un accordo nuovo per un nuovo. Abbiamo poi sopportato una lunga fase di protocollite acuta e di annunci di finanziamenti e cantierabilità imminenti e addirittura abbiamo messo risorse, grazie alla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca e alla Camera di Commercio per il progetto preliminare, un indirizzo progettuale che ci è stato riconosciuto di alto valore scientifico e tecnico. Un segnale forte, questo, della nostra volontà di realizzare una progettazione coerente e non invasiva, così come dimostrato dai fatti. Detto questo ritengo che la nostra non solo sia una posizione ambientalista, ma anche in coerenza con quanto detto dal comitato dei garanti che hanno detto come questa sia una infrastruttura necessaria e da migliorare rispetto al progetto preliminare. Dire che questo progetto va migliorato significa non mettere a rischio il finanziamento ma operare le migliorie necessarie affinché il progetto sa compatibila con il territorio. E dobbiamo per questo essere tutti uniti per chiedere ad Anas di migliorare il progetto”.
Le proposte di Baccelli
Il presidente della Provincia fa anche già qualche ipotesi rispetto alle modifiche necessarie all’attuale tracciato, da portare ad un tavolo condiviso con gli altri enti e i soggetti interessati. “Noi come Provincia – ricorda – abbiamo già presentato delle osservazioni al progetto, non solo ascoltanto enti ed associazioni ma anche facendo delle valutazioni nostre. E in questo senso a nostro parere innanzitutto non serve la realizzazione del nuovo cavalcavia sul Frizzone, visto che è sufficiente, secondo i nostri tecnici, quello recentemente realizzato dalla Provincia. I soldi risparmiati, circa 8 milioni di euro, potrebbero essere utilizzati in parte per l’adeguamento dell’intersezione con la statale 12 del Brennero e per il resto per opere di mitigazione o per altri interventi. Ad esempio se fossi il sindaco di Capannori e come presidente della Provincia, chiederei fondi per viale Europa a Marlia affinché torni ad una adeguata dimensione urbana. Con sei milioni di euro si possono fare tantissime cose. Basti pensare come in una zona complicata come quella in cui insiste il secondo lotto della circonvallazione di Altopascio sono serviti 4,5 milioni di euro. Il “nuovo” viale Europa, integrato con il nuovo asse viario potrebbe migliorare ulteriormente la viabilità in tutta la zona”.
Proposte di modifica anche per l’asse est-ovest che, secondo Baccelli, renderebbero certo anche il finanziamento di questo secondo tratto. “Il sottoattraversamento previsto – spiega il presidente – dell’Acquedotto del Nottolini è per noi un’opera negativa e difficilmente realizzabile. Anas lo ha pensato dopo una prescrzione della Soprintendenza che ha chiesto tale tipo di intervento per evitare impatto con l’opera e questo comporterebbe un investimento di 26 milioni di euro. Se fossi stato la Soprintendenza avrei chiesto invece l’affiancamento all’attuale autostrada con un accordo fra Anas e Autostrade. In sostanza in via provvisoria l’asse passerebbe di fianco all’autostrada attuale, dove c’è spazio quindi, in caso di costruzione della terza corsia della Firenze Mare verrebbe inglobato nell’autostrada come corsia dinamica che sarebbe senza pedaggio per coloro che la utilizzano solo per gli spostamenti interni agli assi, così come farà Salt per il tratto di propria competenza”. E in cambio di questo “risparmio” progettuale Baccelli pensa a “opere compensative per la riqualificazione dell’acquedotto del Nottolini e una bella infrastruttura moderna, magari in acciaio per tornare a “collegare” l’acquedotto e a renderlo fruibile, magari indicendo un concorso di idee. Penso che ci siano i margini per fare una cosa del genere”.
Stesso discorso per la cancellazione dal progetto del “faraonico viadotto di Pieve San Paolo”. “Se non lo realizziamo, studiando altri tipi di collegamento – dice Baccelli – si risparmierebbero altri 26 milioni di euro circa. In totale l’asse est ovest, dal costo ipotizzato di 145 milioni di euro, verrebbe a costarne circa 90. E dopo i circa 80 finanziati per l’asse nord-sud è ragionevole pensare come certa l’ipotesi di un nuovo finanziamento, nel 2015 o al massimo nel 2016, per completare l’intero sistema tangenziale, con buona pace della legittima richiesta di Capannori di non realizzare gli assi se non partendo dall’asse est-ovest e ovest-est. Il tutto in un contesto temporale paradossalmente positivo per i benefici che arriveranno alle aziende dalla messa in funzione del nuovo scalo merci del Frizzone, per le notizie positive che arrivano sul possibile raddoppio della linea ferroviaria Viareggio – Firenze e sul potenziamento della Lucca-Aulla. Siamo poi in fase di affidamento per i lavori di realizzazione del nuovo ponte sul Serchio che si andrebbe anch’esso ad integrare pienamente nei lavori fin qui detti”
L’appello
“Di qui in poi – spiega Baccelli – il nostro lavoro dovrà essere quello di condividere obiettivi e progettualità per realizzare gli assi viari. Risparmiando risorse ci saranno risorse compensative e di riassetto. Certo, non per fognature e acquedotto, che a mio parere se la rete idrica del territorio non è adeguata dovrebber essere realzzate di default, ma sicuramente per tutta una serie di interventi compensativi, anche sulle strade comunali, che non possono far altro che del bene per il territorio. In più se si eliminano le criticità dette eviteremmo anche la raccolta di 400mila tonnellate di terra di cantiere che non può essere altro che un ulteriore benefcio ambientale”.
Sul tema dei pozzi privati, poi, chiude l’ingegner Gaddi: “Nel progetto è previsto – dice – il mantemimento del reticolo idraulico esistente. Altre cosa è se il reticolo è inadeguato. Io comunque posso fare il paragone con la realizzazione della variante di Castelnuovo. Ci è capitato di intercettare un pozzo privato che ha lasciato a secco tre famiglie. Abbiamo operato prima con una condotta provvisoria, poi abbiamo valutato che invece di scavare un nuovo pozzo ci sarebbe costato di meno l’allacciamento all’acquedotto e così è stato fatto. Un’opera di presa, comunque, può essere tranquillamente spostata. Diverso è invece il caso, per esempio, del previsto sottoattraversamento dell’acquedotto del Nottolini, visto che in quel caso sì che si andrebbe a toccare la falda”.
I tempi
Sui tempi, dalla Provincia, poco è dato sapere. Palazzo Ducale non è né stazione appaltante né progettista, quindi si deve affidare a tempi (e annunci) di Anas e Regione. Probabile una riunione del Cipe a fine mese, ma per la cantierabilità dell’opera, se a quel punto venisse finanziata, c’è solo da fare delle ipotesi. E intanto prosegue il dibattito pubblico sulla necessità dell’opera. Che entrerà a buon diritto fra i temi caldi della prossima campagna elettorale della Regione.
Enrico Pace