Il comitato contro gli assi viari attacca Baccelli

18 ottobre 2014 | 15:40
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Il comitato contro gli assi viari attacca Baccelli

Era facile prevedere che il comitato contro gli assi viari non avrebbe gradito la presa di posizione del presidente della Provincia di Lucca, Stefano Baccelli, e così è stato. Il gruppo di cittadini replica a stretto giro alle considerazioni di Baccelli e continua a sostenere che pochi correttivi al progetto presentato da Anas non basteranno a ridurre l’impatto del tracciato. “Abbiamo notato anzitutto – il comitato attacca Baccelli – una certa carenza riguardo allo studio delle carte e del progetto, oltre che ad una serie di giustificazioni che non poggiano su nessun dato concreto salvo rilevazioni approssimative della condizione attuale. Eppure anche lo stesso Baccelli era presente quando i garanti dicevano che il progetto Anas non serve a scaricare la circonvallazione se non viene ripensato completamente; che è inconcepibile da un punto di vista ambientale; che il rilevato è eccessivo e che così serve solo al 3,6% del traffico che va in Garfagnana. Questo non sembra una semplice esigenza di miglioramento ma il cambio totale di paradigma, che è ben diverso da collocare aggiustamenti puntuali qua e là”.

“Senza dubbio chi vuole asfaltare la Piana e saturare l’ultimo corridoio rimasto vede nel progetto Anas – sostiene il comitato – un’occasione epocale. Tuttavia anche se lo fosse, sempre che i fondi ci siano, non deve essere colta per fare il progetto così com’è o con piccoli ritocchi sul definitivo. Ci sono delle esigenze locali che devono essere rispettate così come devono essere rispettati gli accordi sottoscritti durante il periodo di ‘protocollite acuta’ che ora sono stati ribaltati e che Capannori dovrebbe accettare tappandosi il naso, per non si sa quale esatto motivo. ‘Ci sono i soldi e bisogna fare presto’ rischia di diventare uno slogan di cui ci ricorderemo quando si finirà sott’acqua o quando la nostra falda sarà inutilizzabile, oppure quando ci accorgeremo che con il nord sud buona parte del traffico rimane sulla circonvallazione perché non viene drenato. Un esempio dei risultati che produce questo modus operandi è collocato a San Filippo su di una cassa di espansione in mezzo alle case e si chiama S.Luca”.
“Quanto alle illazioni sulla sproporzione del progetto virtuale – sottolinea il comitato – non ci resta che prendere atto che anche per la Provincia questo rilevato è eccessivo e così non è accettabile, tanto da pensare che sia sproporzionato rispetto al territorio ed alle abitazioni. Avremmo gradito vedere il rendering prodotto dalla Provincia o meglio ancora da Anas ma fino ad oggi le uniche presentazioni del tracciato sono state prodotte dai cittadini. Perché? Forse si voleva evitare che una visione reale del progetto suscitasse l’opposizione che ha suscitato. Durante la conferenza abbiamo dovuto sentire anche che, chi non vuole gli assi viari automaticamente si oppone alla riqualificazione dell’esistente e quindi non ha a cuore il territorio. E’ evidente che si tratta di un’affermazione del tutto infondata in quanto è da decenni che chiediamo di riqualificare l’esistente ed abbiamo dimostrato più volte che esistono alternative per ottenere il medesimo risultato a costi nettamente inferiori, visto che si tratta di soldi pubblici. Concludiamo con una nota di meraviglia: la Provincia che vuole asfaltare altri 30 chilometri di suolo è ambientalista. Ci è andata bene, se non lo fosse stata la Piana poteva già essere un immenso parcheggio”.