
Rischio minore autonomia dalla capogruppo per la Banca del Monte di Lucca. Per capire i rischi dei nuovi assetti societari e per interessare dell’argomento il Comune il consigliere di Impegno Comune Luca Leone ha depositato una interrogazione: “La presente interrogazione nasce dall’intenzione del sottoscritto di sollevare nell’aula consiliare, e non solo in quella, una nuova attenzione su un tema certamente importante e troppo spesso trascurato, in passato, dalla politica comunale e cittadina: quello delle banche del territorio e del ruolo delle fondazioni bancarie. Non è il caso di ripercorrere, se non in estrema sintesi, l’evoluzione del quadro riguardo alle due principali banche del territorio negli ultimi 15-20 anni. Se da una parte la Cassa di Risparmio di Lucca, dopo i falliti tentativi di aggregazione toscana con l’operazione Casse del Tirreno e Casse Toscane , ha progressivamente perduto la propria storica autonomia locale, prima all’interno di Popolare di Lodi, poi nell’ambito della formazione del grande gruppo bancario Banco Popolare, dall’altra la Banca del Monte di Lucca, pur ceduta al 60% a Carige, è riuscita a mantenere, almeno ad oggi, in forza dei patti parasociali iniziali, un minimo livello di autonomia, sia riguardo alla direzione generale, sia riguardo alla nomina del Presidente, ancora oggi espressione della realtà lucchese. Il processo di fusione e di incorporazione, tuttavia, non pare certo destinato a rallentare , ed entro il febbraio 2016 la Carige dovrebbe passare alla fase 2, quella della definitiva incorporazione, così come sta avvenendo per la Cassa di Risparmio di Savona e per la Cassa di Carrara”.
“In questo contesto, e alla luce della presenza delle due fondazioni, Fondazione Bml e la Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, nel capitale della Banca del Monte per il 40 per cento, vi è da chiedersi se non sia percorribile, e per molti versi auspicabile, che le due fondazioni locali possano tornare a giocare un ruolo strategico e importante, anche nell’ambito bancario territoriale, seppur nel rispetto delle previsioni della legge Amato. La stessa Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, così attiva e presente in città anche con i suoi importantissimi interventi di recupero e restauro conservativo , potrebbe formare con la fondazione Bml un nuovo fronte comune, interessato alla salvaguardia di quello che ormai rimane l’ultimo baluardo del sistema bancario lucchese, e ancor di più a difesa e sostegno del sistema creditizio territoriale”.
“In vista della scadenza del 2016, pertanto – conclude Leone – ritengo molto utile promuovere una riflessione nell’ambito dell’Amministrazione e del consiglio comunale e auspicabilmente nell’ambito della città, tesa ad approfondire la percorribilità di soluzioni che mirino alla salvaguardia e alla conservazione della specificità lucchese della Banca del Monte di Lucca. In questo senso, il sottoscritto, richiede al sindaco di conoscere se e quali iniziative risultino già attivate in questa direzione e se il primo cittadino non ritenga utile l’approfondimento di questa tematica con i soggetti istituzionali interessati e coinvolti, al fine dell’individuazione di una comune strategia a difesa di una banca storica della nostra comunità e del territorio lucchese”.