In mille dalla Lucchesia a Roma per la manifestazione Cgil

20 ottobre 2014 | 18:15
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In mille dalla Lucchesia a Roma per la manifestazione Cgil

Partiranno da Castelnuovo, da Barga, da Lucca e dalla Piana. E’ pronta la mobilazione dalla provincia per partecipare il prossimo 25 ottobre alla manifestazione nazionale della Cgil che si terrà a Roma sul lavoro. La Cgil di Lucca ha raccolto la sfida e annuncia una partecipazione massiccia. “Rivendichiamo con forza – spiega la Cgil – un modello di sviluppo, derivante da investimenti pubblici e privati di qualità, nei settori industriali strategici nei quali assistiamo ad un inarrestabile declino. Anche il nostro territorio è colpito da questa condizione di assenza di politiche industriali, che produce crisi, chiusura di aziende e disoccupazione dilagante, finendo per sgretolare la coesione sociale e cancellare la dignità dei lavoratori”.

“Le crisi in edilizia, nella Darsena viareggina, nella meccanica versiliese e della Garfagnana, sono ormai drammatiche, al punto che la Garfagnana e la Versilia sono aree di crisi per le quali necessita un tavolo istituzionale permanente, almeno per gestire l’emergenza. Questa misura, se fosse raggiunta sarebbe comunque insufficiente, senza un progetto di rilancio degli investimenti e dell’occupazione, compito questo in primo luogo, del Governo e delle imprese. Non è accettabile, sostenere che lo sviluppo per affermarsi, deve subire da un’ ulteriore perdita di tutele e garanzie, è una tesi sbagliata e confutabile, visto che le flessibilità accompagnata da carenze di tutele, in questi anni ha prodotto solo precarietà e peggioramento delle condizioni di lavoro, oltre ad una trascurabile crescita di occupazione, di breve durata e spesso non qualificata”.
La Cgil manifesta il 25 ottobre per affermare con forza che “è necessario una società il cui sviluppo, comporti una maggiore giustizia sociale, le misure che il Governo annuncia ed intende adottare non vanno in questa direzione. Non vediamo – spiegano dalla Cgil – un progetto organico di sviluppo industriale e dei servizi avanzato, né un rilancio della formazione e dell’istruzione, né atti incisivi contro l’evasione fiscale, ma solo tagli sulla parte più debole del paese. Nella poca chiarezza delle misure del Governo, emergono atti che minacciano il diritto alla contrattazione nazionale, abolendo l’articolo 18, inserendo i controlli a distanza della prestazione lavorativa, rendendo diffusa la prassi del demansionamento ed il contratto a tutele crescenti, la cui applicazione per come congegnato, rischia unicamente di rendere più semplificata la prassi del licenziamento, non di aumentare l’occupazione. Questo modello sociale, considerato quanto già avviene con i tagli nel pubblico impiego, nei servizi, nella sanità e nella scuola e le vaghe promesse di ammortizzatori sociali e strumenti per combattere la precarietà, senza indicare con quali e quante risorse, è incompatibile con i valori di giustizia sociale, di cui il nostro paese non può fare a meno. In questi giorni stiamo svolgendo in tutta la provincia, come nel resto del paese, un lavoro incessante di confronto con i lavoratori, ed otteniamo attenzione e condivisione sulle nostre proposte e sulla manifestazione. Abbiamo finora svolto oltre 100 assemblee, contattato migliaia di lavoratori, pensionati, precari.
Abbiamo chiesto adesioni al mondo politico ed istituzionale, proponendo di fare consigli comunali straordinari, per esporre le nostre posizioni e per dare anche in quei luoghi pubblici, centralità al lavoro. Con i dati attuali, contiamo di arrivare a 1.000 partecipanti alla manifestazione, i dati odierni sono confortanti, siamo vicini a quella cifra, che sarebbe un risultato straordinario, a dimostrazione della consapevolezza che i lavoratori hanno della posta in gioco. Invitiamo tutti, a partecipare alla manifestazione, contattando le categorie e le ns. sedi per dare forza alle nostre proposte, arginando la deriva sociale in atto nel paese”.