I ristoratori propongono un disciplinare per le sagre

21 ottobre 2014 | 16:06
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I ristoratori propongono un disciplinare per le sagre

Lotta alla concorrenza sleale, ma non solo. I ristoratori, stavolta, si mettono in discussione e chiedono di avere semmai voce in un capitolo da sempre contestato, quello cioè delle sagre e delle manifestazioni dove si servono piatti tipici. I rappresentanti della categoria chiedono infatti di collaborare alla stesura di un regolamento in grado di evitare sovrapposizioni o “sovraffollamento” di date e che consenta anche ai ristoranti di promuovere serate o iniziative a tema tutte con un obiettivo comune: promuovere le tipicità locali. La sfida può sembrare da titani, ma oggi pomeriggio (21 ottobre) si è mosso un primo passo nella commissione attività produttive del Comune di Lucca dove sono stati ascoltati i rappresentanti dei ristoratori di Confcommercio e di Confesercenti, su richiesta del presidente del gruppo consiliare di Forza Italia, Marco Martinelli che nelle scorse settimane si era fatto portavoce delle esigenze manifestate dalle categorie e in particolare dei titolari di attività del settore della ristorazione.

Che ora hanno esposto le loro proposte a Palazzo Santini, chiedendo di arrivare ad un disciplinare per regolare, dove possibile il settore, e stilare una sorta di calendario unico degli eventi enogastronomici (non solo le sagre, ma anche le iniziative o le serate a tema nei ristoranti), in modo da lanciare i prodotti locali. “Lo scopo – dichiara Martinelli – è quello di definire gli ambiti autorizzativi e gli aspetti connotativi delle varie manifestazioni ricorrenti con somministrazione di alimenti e bevande che, soprattutto nel periodo estivo, si svolgono nel territorio comunale, individuando parametri adeguati a supportare in maniera corretta e trasparente le scelte del consumatore. Valorizzare – continua Martinelli – i prodotti tipici del nostro territorio, determinare la non sovrapposizione temporale delle sagre nello stesso comune e creare un cartellone unico che possa essere promosso e pubblicizzato per tempo in modo da attirare anche un turismo enogastronomico, possono sicuramente essere punti di partenza validi per garantire qualità ed un giusto ed equilibrato svolgimento delle manifestazioni. Tutto questo è possibile e fattibile- conclude Martinelli – se viene creata una sinergia tra chi organizza le manifestazioni con le categorie economiche e l’amministrazione comunale”.
In sostanza, i ristoratori propongono che vengano stabiliti, ovviamente con il coinvolgimento delle associazioni che di anno in anno organizzano le sagre sul territorio, limiti alle portate durante le manifestazioni paesane che invece, secondo loro, dovrebbero concentrarsi su pochi prodotti, in modo da integrare ma non sostituire l’offerta dei “canali ufficiali” della ristorazione.
“Mi sembra che il dialogo sia cominciato in modo molto costruttivo – commenta l’assessore alle attività produttive, Giovanni Lemucchi, presente alla seduta della commissione -: i rappresentanti delle categorie hanno fatto delle proposte che prenderemo nella dovuta considerazione e che sono in gran parte condivisibili. Se si troveranno sinergie con le associazioni credo che si potrà giungere ad una sintesi delle proposte con l’obiettivo di conciliare gli interessi di tutte le parti in causa”. E’ anche per questo che il prossimo passaggio prevederà l’ascolto dei rappresentanti delle associazioni che sul territorio organizzano le sagre. “Il fenomeno – sottolinea Lemucchi – a Lucca è comunque abbastanza limitato. Ci sono altre realtà dove effettivamente si registra un proliferare delle manifestazioni di questo genere. Siamo convinti che una eventuale attività di coordinamento potrebbe sicuramente giovare al settore, sia a quello della ristorazione che alle sagre stesse”. Ci sarà da capire, ora, quale sarà la risposta dei diretti interessati.