Tagli per 4 milioni, Tambellini scrive a Renzi

21 ottobre 2014 | 09:01
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Tagli per 4 milioni, Tambellini scrive a Renzi
Tagli per 4 milioni, Tambellini scrive a Renzi
Tagli per 4 milioni, Tambellini scrive a Renzi

Il rischio è quello di nuovi tagli, e consistenti, per le casse del Comune di Lucca. Fra minori trasferimenti di fondi già stabiliti e quelli ancora da ratificare in sede di legge di stabilità a Palazzo Orsetti fra la fine di quest’anno e il 2015 rischiano di mancare circa 4 milioni di euro. Qualcosa in più del 10 per cento rispetto alle somme disponibili in bilancio per investimenti. Una cifra consistente, che rischia di snaturare il ruolo degli enti pubblici e che preoccupa non poco il sindaco Alessandro Tambellini e la sua giunta. Per questo il primo cittadino, tramite il prefetto, ha voluto scrivere una lettera al presidente del Consiglio, Matteo Renzi, invitando a considerare gli effetti della manovra. Fra questi la minore disponibilità di risorse per servizi essenziali come sanità, sociale e trasporto pubblico locale. Il tutto per garantire, invece, il mantenimento di strutture che sarebbero in realtà di competenza statale e regionale: le corse urbane degli autobus, il tribunale e l’istituto Boccherini su tutti.
E’ una conferenza stampa politica quella che Tambellini convoca con l’intera giunta in Sala degli Specchi. Per chiarire che il Comune di Lucca, come molti altri Comuni, è disposta sì a fare la sua parte nella politica generale di austerità e di spending review. Ma non a vedersi sottratti fondi, e quindi in qualche senso agibilità politica, per coprire spese che non stanno nelle finalità principali dell’ente pubblico locale.

“Non ci sottraiamo – spiega Tambellini – alla spending review. Non lo abbiamo fatto fin dall’inizio, da quando abbiamo razionalizzato e ridotto i cosiddetti costi della politica e quelli delle partecipate. In questo senso il nostro dovere lo abbiamo fatto e siamo anche andati oltre, mettendoci la faccia intervenendo sulla tassazione locale. Una responsabilità che ci siamo presi per la revisione interna della spesa, dura e attenta perchè sia produttiva. Tant’è che siamo fra i Comuni che meno spendono per il personale (meno del 26 per cento del bilancio), che abbiamo un indebitamento che definirei da paese scandinavo, nonostante i mutui contratti di recente, per non gravare sulla spesa corrente. E poi abbiamo avviato una politica di recupero dell’evasione importante”. Ma tutto questo non basta e sono sempre le casse dei Comuni, spiega il sindaco, ad essere le più ambite nel momento delle decisioni statali sui tagli.
Ammonta infatti, questa la previsione di massima, a oltre 4 milioni di euro lo squilibrio di bilancio previsto per il prossimo anno alla luce dei tagli operati dal governo e di quelli annunciati all’interno della legge di stabilità. Una cifra allarmante per un Comune come quello di Lucca.

“A inizio ottobre – dice il sindaco – poco prima del voto sulla salvaguardia di bilancio – abbiamo ricevuto la comunicazione relatia al saldo 2011 per la coperturdelle spese per gli uffici giudiziari da parte del ministero di grazia e giustizia. che rappresenta poco più del 28 per cento delle spese effettuate, determinando una minore entrata ad ottobre di circa un milione di euro. Tutto questo avrà ripercussioni sulla nostra capacità di intervento. E non solo, viste le preoccupazioni in vista della prossima legge di stabilità. Quello che riteniamo sbagliato è ritenere che lo stato possa entrare così pesantemente, e a bilancio in corso, sulle capacità di spesa del Comune e farle proprie. E’ il caso del tribunale, per l’ordinario ma anche per le spese straordinarie del processo per la strage di Viareggio al Polo Fiere, ma anche del Boccherini. Ma di esempi se ne potrebbero fare altri”. “Il rapporto fra Comune e Stato – dice ancora il primo cittadino, insomma, dovrebbe riequilibrarsi. E invece la via che si è intrapresa da anni è quella che tende a modificare il ruolo dei Comuni. Finora il Comune ha assunto in proprio la gestione di alcuni servizi essenziali. Se le cose continuano così dovrà mutare il ruolo, perché le situazioni non sono più sostenibili. In particolare, questa è la tendenza per gli enti pubblici ma anche nella sanità, il Comune diventerà solo un controllore delle funzioni altrui e delle dinamiche del mercato”.
Ma ci sono ancora margini affinché le cose cambino di qui alla fine dell’anno. Questo, almeno, è quanto afferma l’assessore al bilancio, Enrico Cecchetti, che annuncia come Palazzo Orsetti ha già interessato tutti i livelli istituzionali intermedi per fare pressione e rilevare la situazione, dall’Anci regionale a quella nazionale, dalla Regione al governo. “Abbiamo già coperto con difficoltà – dice il responsabile del bilancio – circa 800mila euro di tagli del decreto legislativo 66, con la variazione di bilancio del 7 ottobre. Poi la comunicazione del saldo 2011 del ministero che ci ha creato questo ulteriore squilibrio, che, se le cose resteranno così, dovremo coprire entro il 30 novembre. Già in passato la percentuale di copertura delle spese per l’amministrazione della giustizia, che vengono anticipate dal Comune era assolutamente insoddisfacente, fra il 50  il 60 per cento, quest’anno si è scesi al 28 e qualcosa. Di conseguenza questo ci crea il problema di considerare tale cifra valida anche per i prossimi anni, quindi occorre prendere i provvedimenti conseguenti. Intanto ci soi pone il problema di un assestamento di bilancio per un milione nel 2014”. “La speranza – dice ancora Cecchetti – è che il problema possa essere affrontato con la legge di stabilità. Ma c’è da vedere se riguarderà solo il 2015, con una previsione di copertura totale delle spese a carico del ministero, o anche gli anni precedenti. E se tale criterio riguarderà la competenza o la cassa, cosa che, quest’ultima, ci permetterebbe di recuperare risorse nel 2015”.
“Insomma – prosegue Cecchetti – se già è stato difficilissimo recuperare 800mila euro a ottobre, in futuro sarà ancora peggio. Nel 2015 sono già previsti ulteriori tagli che, a spanne, ricadrebbero sul Comune di Lucca per 1,2-1,3 milioni di euro. Poi ci sono le previsioni della legge di stabilità che prevederebbero tagli aggiuntivi dal 2,5 a 2,7 milioni di euro. C’è poi il rischio concreto che i tagli della legge di stabilità alle Regioni possano ricadere sui Comuni nei settori della sanità, del sociale e del trasporto pubblico locale”.
“Noi – è l’appello di Cecchetti – faremo tutta intera la nostra parte, anche sugli ulteriori tagli che il governo richiederà. Ma è inaccettabile che il Comune si faccia carico di tagli che riguardano il governo, le Regioni, i ministeri. E’ contro la legge, è contro la Costituzione e se si andasse avanti così non sarebbe possibile andar avanti”.
A chi gli chiede se intende spingere la propria protesta fino a minacciare le dimissioni, come ha fatto il governatore del Piemonte Sergio Chiamparino, il sindaco Alessandro Tambellini risponde senza battere ciglio: “Andarsene o meno è una valutazione che rimane – dice – Ma la fase storica rimane questa. Se fosse utile non avrei difficoltà, come non lo avrebbe l’intera giunta. Ma, mi chiedo, sarebbe utile con tutti i fardelli che abbiamo indosso?”.
Per fare pressione, comunque, oltre ad attivare Anci e altri Comuni, l’assessore Cecchetti medita un incontro con forze sociali, categorie e sindacati: “Per evitare il rischio – dice – di ritrovarsi di fronte a un Comune che cambia pelle e non può più occuparsi di questioni che sono quelle che interessano maggiormente alla gente, dalla manutenzione stradale, all’illuminazione, dai servizi sociali alla sanità”.
Nessuna, per ora, l’ipotesi per far fronte ai nuovi tagli, perché si spera che non si arrivi a quella cifra di 4 milioni di euro. Il sindaco punta sulla capacità di attrarre risorse della cultura. Cecchetti è più tecnico: “Vedremo nel dettaglio – dice – le voci su cui incidere più o meno. Poi bisognerà capire come si comporterà la Regione, se vorrà o meno mantenere i livelli di contribuzione attuali. Speriamo che da qui a fine anno cambi qualcosa”. A rischio, come detto, soprattutto trasporti e sociale, quest’ultimo che rappresenta un quarto del bilancio comunale. Al netto di aumenti delle tasse, ma questo non è un obiettivo del Comune di Lucca “anche perché – ammette Cecchetti – noi abbiamo agito su sgravi ed agevolazioni ma il livello a cui siamo è sostanzialmente quello massimo. Adesso poi leggiamo di una nuova tassa locale che dovrebbe entrare in vigore entro due mesi. Questo significa ricominciare tutto daccapo con le conseguenze negative per i cittadini , gli uffici e le strutture. Queste sono cose complicate, che occorre fare bene e poi sperimentare nella loro efficacia. Se tutti gli anni si cambia è una tragedia…”.

I tagli nel dettaglio
I tagli si sono già fatti sentire nel corso del 2014, in particolare a seguito del decreto legislativo 66 tagli di circa 800mila euro, coperti con la variazione di bilancio del 7 ottobre scorso. Poi ci sono le spese per gli uffici giudiziari: si parla di un milione di euro da coprire con l’assestamento del prossimo 30 novembre.
Per il 2015 la situazione è ancora peggiore: si prevedono tagli che oscillano da un milione e 200mila euro ad un milione e 300mila euro. Le previsioni della legge di stabilità, applicando la stessa proporzione prevista nel decreto 66, comporta tagli aggiuntivi da circa due milioni e 500mila euro a due milioni e 700mila euro da coprire nel preventivo 2015. C’è poi il rischio concreto che i tagli della legge di stabilità verso le Regioni finiscano per essere scaricati sui Comuni, in particolare negli ambiti del sociale e del trasporto pubblico locale.

La lettera del sindaco a Renzi
Questo il contenuto della missiva inviata dal sindaco al presidente del Consiglio tramite il prefetto: “Caro presidente, in questa fase molto difficile per il nostro paese, mi permetto di inviarle alcune brevi considerazioni ed una domanda, partendo dalla mia quotidiana esperienza di sindaco di una città capoluogo. Faccio questo come rappresentante dei cittadini lucchesi, ma anche ben consapevole di esser, con il mio Comune, parte costitutiva della Repubblica Italiana, come recita l’articolo 114 della Costituzione. Credo di poter affermare che a livello locale abbiamo avuto consapevolezza dell’estrema gravità della crisi del paese e della necessità di urgenti e radicali risposte assai prima dei vari goerni nazionali che si sono succeduti negli ultimi anni. Da quando nel 2012 la mia amministrazione si è insediata in coerenza con quanto indicato nel programma elettorale, abbiamo iniziato una profonda spending review, e una seria azione di ripulitura della non poca polvere che abbiamo trovato in troppi cassetti. Da subito abbiamo tagliato tutti i cosiddetti costi della politica diretti e indiretti, in Comune e nele società partecipate dal Comune. Abbiamo avviato, e stiamo ancora sviluppando, un serio lavoro di revisione di tutte le voci del bilancio, per rendere più efficace la spesa e per concentrare gli impegni sulle nuove priorità determinate dall’incalzare dalla crisi economica e socciale. Siamo tra i 20 Comuni capoluogo con il livello più basso nella spesa per il personale e il nostro indebitamento è ampiamente al di sotto dei limiti previsti. Abbiamo messo la faccia nella fiscalità locale, chiedendo ai cittadini e alle imprese uno sforzo straordinario, applicando in gran parte dei casi le aliquote più alte, con l’unica attenzione di salvaguardare al massimo possibile i soggetti più deboli. Abbiamo sviluppato una seria attività di recupero dell’evasione e recentemente abbiamo avviato anche un’attività straordinaria per la revisione delle rendite catastali per renderle più aderenti alla realtà e soprattutto più eque. Abbiamo avviato una profonda riorganizzazione del sistema delle partecipate grazie alla quale il Comune di Lucca incassa ogni anno quote di dividendi assai significative. In sintesi pensiamo di aver fatto, e vogliamo ancora continuare a fare, tutta intera la nostra parte per contribuire a far uscire il nostro paese dalla grave crisi economica e di bilancio nella quale versa. Tutto questo premesso, rileviamo con chiarezza e con forza che ulteriori tagli al bilancio non potrebbero che andare a colpire gli ambiti, delicatissimi, dei servizi erogati alla parte più debole dei nostri cittadini e finirebbero con il determinare il cambiamento radicale al ruolo del Comune nel territorio, a nostro parere, sbagliato e inaccettabile. Ma il quadro della situazione descitta nel quale operiamo non è completo se non affrontiamo alcuni temi precisi che chiaano in causa concreti rapporti tra il Comune, la Regione e lo Stato. I fondi statali e regionali per la spesa sociale e per il trasporto pubblico hanno subito negli ultimi anni tagli molto consistenti. In questo contesto ci preme evidenziare con chiarezza che se le Regioni, in conseguenza della manovra della legge di stabilità, taglieranno ancora in questa direzione, non saremmo più in grado di fornire servizi essenziali per i settori più deboli della cittadinanza, con gravissime conseguenze sociali ed economiche”.
“Infine – conclude il sindaco – le chiedo come sia possibile immaginare, in un contesto come quello descritto, che il Comune di Lucca (come altri Comuni), debba farsi carico di quote crescenti di spesa di esclusiva o prevalente competenza dello Stato. penso ad esempio alla spesa per gli uffici giudiziari che, sulla base dell’ultimo rendiconto approvato per il 2011, ammonta a Lucca a 2.771.997 euro, rimborsata dal ministero di grazia e giustizia per un importo pari al 28,18% del totale, con un disavanzo a carico del Comune di quasi 2 milioni di euro. Ritengo corretto citare in tale senso anche il caso dell’Istituto Musicale Luigi Boccherini che, dopo essere stato qualificato dal Miur nel 2006 Istituto Superiore di Alta Formazione, continua a gravare sul bilancio comunale per oltre due milioni di euro. Con questi esempi precisi, la domanda è molto semplice: perché, oltre a fare tutta intera la nostra parte, e noi pensiamo di averla fatta in proporzione maggiore rispetto ad altri livelli dello stato – perché dopo esserci assunti tutte le responsabilità di ogni decisione di fronte ai nostri cittadini, dobbiamo destinare alcuni milioni decisivi per il bilancio comunale, costruito in larga parte dalle tasse pagare dai cittadini, a servizi e attività che sono di esclusiva o prevalente competenza dello Stato o a coprire tagli che potrebbero essere operati dalla Regione? Lei capirà facilmente che avendo come priorità quella di evitare il più possibile il taglio dei servizi per i settori più deboli della popolazione, è nostro dovere richiamare la necessit di non scaricare sui Comuni obblighi che sono in carico ad altri livelli istituzionali. Certo che anche la sua recente esperienza da sindaco la rende sensibile alle preoccupazioni che le abbiamo espresso la saluto con viva cordialità”