Più vicina la sezione di archeologia industriale al Museo della Città

Non sembra più lontano l’obiettivo di una sezione di archeologia industriale al Museo della Città di Palazzo Guinigi. E’ quanto viene fuori dalla riunione svoltasi il 20 ottobre, all’Agorà, fra sindaco, dirigente dell’unità organizzativa della cultura e il gruppo coordinato da Francesco Petrini.
“Finalmente – commenta lo stesso Petrini – l’amministrazione comunale utilizzerà il contributo pervenuto fin dall’aprile scorso dalla Fondazione della Banca del Monte per il progetto di archeologia industriale – Museo della Città, che riguarda il periodo dell’industrializzazione in Lucchesia, fra il 1880, con l’avvento del sistema di fabbrica e gli inizi del secolo XX. In quegli anni sorsero, lungo il fiume Serchio e il condotto pubblico, fabbriche tessili quali il Cotonificio Sciaccaluga al Piaggione, lo Jutificio Balestreri a Ponte a Moriano, la fabbrica di filati Fifc (Niemack e Cantoni) poi Ccc all’Acquacalda. Ovviamente il periodo coperto dal progetto costituirà una parte del Museo che dovrebbe contenere, con un allestimento museale ispirato all’interattività, la storia di Lucca dalle origini fino al secolo scorso. Questo mi è parso il preciso intendimento del sindaco e dell’architetto Giovanni Marchi, il quale ha fatto la storia degli interventi pubblici sul Palazzo Guinigi che ne hanno, fra problemi e difficoltà, comunque permesso il restauro rendendo oggi realistica la prospettiva di un’istituzione museale completa di biglietteria unica (per il costituendo Museo e l’annessa Torre alberata), bookshop, caffetteria, agibilità del giardino. Il sindaco non esclude di continuare ad utilizzare alcune delle 36 stanze disponibili per mostre che però, superando l’estemporaneità, abbiano un preciso significato culturale coerente con il luogo destinato ad ospitarle. Da oggi quindi riprende l’attività del gruppo che coordino dall’estate dello scorso anno. Non posso dire quando i Lucchesi avranno il loro Museo, magari inserito in un sistema museale che veda la collaborazione sinergica di Istituzioni pubbliche e di privati. Le risorse materiali non sono tante ma se ne possono trovare, quelle immateriali vanno utilizzate meglio e i cittadini di Lucca sono invitati a vigilare”.