L’Orlando furioso, non solo opera d’evasione. L’Ariosto “scherza” con Pulci e parla d’amore con Petrarca

28 ottobre 2014 | 16:34
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L’Orlando furioso, non solo opera d’evasione. L’Ariosto “scherza” con Pulci e parla d’amore con Petrarca

Comincia da oggi (28 ottobre) la pubblicazione su Lucca in Diretta delle recensioni delle conferenze programmate dall’associazione Amici del Machivelli, firmate dagli studenti.
Venerdì 24 ottobre, presso la Biblioteca Statale di Lucca, la professoressa Maria Cristina Cavani, docente all’Università di Pisa, ha tenuto la conferenza di apertura del ciclo annuale che l’associazione Amici del Machiavelli, la Biblioteca Statale di Lucca ed il Comitato di Lucca della società Dante Alighieri, dedicano ai più importanti autori della letteratura italiana, e che quest’anno riguarderà Ludovico Ariosto e il suo poema cavalleresco Orlando furioso. Durante i ritrovi settimanali verranno letti vari estratti dall’opera, riguardanti i passaggi più importanti e i personaggi più famosi, sulla falsariga del format adottato gli scorsi anni per le tre cantiche della Commedia dantesca.

Le donne, i cavalier, l’armi, gli amori del Furioso sono stati presentati dalla professoressa Cavani attraverso un percorso riguardante le fonti classiche e volgari a cui lo scrittore emiliano ha attinto per comporre un’opera che potesse essere definita pienamente italiana. Ed è così che il linguaggio aulico e sublime di Petrarca e i frizzanti scherzi letterari di Pulci si mescolano, regolate dalle severe restrizioni di Bembo, per descrivere un universo immaginario popolato da variopinti personaggi. Ma Ariosto guarda anche alla grandezza degli antichi, e non disdegna di riprendere la filosofia oraziana per i suoi esordi, o di tradurre quasi letteralmente brani di Virgilio e Stazio, per inserirli nella sua narrazione. Il tutto condito da quell’ironia, da quel gusto del romanzesco e, a tratti, del parodico che fanno dell’Orlando furioso, nell’ampio panorama della letteratura italiana, la perfetta opera di evasione, fruibile ancora oggi sia come pura lettura di piacere sia come bagaglio intertestuale della cultura rinascimentale italiana. La professoressa Cavani ha saputo condensare nella sua presentazione questi e molti altri concetti, riuscendo a realizzare una conferenza apprezzabile sia da professionisti della cultura sia da eventuali giovani che da poco si sono affacciati al mondo della letteratura per studio o per passione.

Giovanni Giannini – classe 3C Liceo Classico