Via libera alle antenne sul tetto del San Luca

28 ottobre 2014 | 21:16
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Via libera alle antenne sul tetto del San Luca

Via libera ai due ordini del giorno che rendono possibile l’installazione di due antenne per la telefonia mobile sul tetto dell’ospedale San Luca, per risolvere il problema della mancanza di segnale e quindi della attuale impossibilità a comunicare all’interno del monoblocco. Un passaggio necessario quello in Consiglio, come ha spiegato l’assessore all’ambiente, Francesco Raspini, perché la collocazione sulla struttura sanitaria avviene in “deroga” al regolamento comunale che disciplina la materia. Ma i pareri degli uffici, che hanno fatto una ricognizione globale della normativa, hanno proposto una soluzione a partire dalla legge regionale successiva al regolamento delle antenne del Comune di Lucca, secondo cui invece è possibile la collocazione anche sui presidi sanitari qualora non ci siano soluzioni alternative. E dai confronti in commissione con tutti gli organi competenti il verdetto sembra stato unanime. Non secondo gran parte delle minoranze, che hanno puntato il dito contro il concessionario dell’ospedale e, in parte, anche contro l’Asl, chiedendo all’assemblea di attenersi al regolamento e soprattutto al parere (negativo) della commissione permanente. La maggioranza è andata avanti, rivendicando la questione delle antenne come una scelta, oltre che fattibile dal punto di vista tecnica, squisitamente politica. Un ordine del giorno presentato dal consigliere Paolo Moriconi (Pd) ha proposta una ulteriore mediazione: nell’atto si chiede infatti un monitoraggio delle emissioni a carico degli operatori di telefonia: una richiesta che ha convinto anche gran parte dell’opposizione. I due ordini del giorno sono stati approvati con 16 voti favorevoli e 4 contrari e un astenuto (il primo, relativo al gestore Telecom), e con 16 favorevoli e 4 contrari il secondo (relativo all’impianto Vodafone). Via libera anche all’odg Moriconi che impegna sindaco e giunta a richiedere un monitoraggio continuo delle emissioni ai gestori (18 voti favorevoli, 1 contrario, 1 astenuto e un non voto).

“La localizzazione sul tetto dell’ospedale – ha detto Raspini – è obbligatoria perché il San Luca è dotato di una schermatura tale da rendere necessaria l’installazione delle antenne soltanto in quel luogo. C’è stato, oltre al parere positivo degli uffici comunali, anche quello dell’Arpat. La necessità di venire incontro a questa richiesta è sotto agli occhi di tutti – dice -: c’è anche la volontà politica di risolvere una questione particolarmente sentita”.
Per Pietro Fazzi, consigliere di Liberi e Responsabili, contrario ai provvedimenti passati in consiglio, il problema alla base è dell’ospedale, ovvero del modo in cui è stato costruito perché presenta una schermatura alle onde elettromagnetiche, impedendo la comunicazione via cellulare: “Secondo me c’è un conflitto di interesse – dice -, perché il gestore deve pagare per installare le antenne. A chi vanno i soldi? Al gestore, alla Asl? Sono convinto che vadano al gestore. Trovo quindi incongrua la localizzazione e mi chiedo quali effetti avrà se e quando verrà utilizzato la zona di atterraggio per l’elisoccorso. La localizzazione delle antenne tiene conto delle norme in materia? Ho molti dubbi. Avrei chiesto di contrattare e chiedere in cambio delle antenne posti gratuiti nel parcheggio”. “Si rischia con questo via libera di creare un precedente, per altri casi”, commenta l’ex sindaco.
Il capogruppo del Pd, Francesco Battistini, presidente della commissione lavori pubblici, osserva che “si tratta di un tema sicuramente controverso – dice -: le antenne scatenano proteste in alcuni luoghi, in altri si chiede invece di realizzarle. Sono necessarie però delle scelte. Per quanto riguarda queste pratiche – aggiunge – abbiamo analizzato ogni aspetto, con tanto di documentazione. Non entro invece nel merito delle modalità di realizzazione del nuovo ospedale”. Paolo Moriconi, consigliere comunale del Pd, sottolinea che inizialmente l’osservatorio sulle antenne ha dato inizialmente parere negativo: “Votai contro – dice – perché ho tenuto conto del regolamento comunale. Successivamente, sono stati fatti incontri nei quali sono emerse diverse posizioni e pareri da parte degli organi competenti. E’ necessario risolvere la situazione delle mancate comunicazioni all’interno dell’ospedale, allo stesso tempo vogliamo concorrere ad un monitoraggio della situazione e delle emissioni, anche per tranquillizzare i cittadini, e deve essere, come è proposto nell’ordine del giorno, a carico dell’operatore”. Secondo Moriconi problemi per gli elicotteri, comunque, non ci saranno – dice rispondendo al consigliere Fazzi.
Pietro Angelini, consigliere di Governare Lucca, mette nel mirino la costruzione del nuovo ospedale: “Credo che chi ha progettato e autorizzato queste cose – dice – doveva per tempo intervenire. Oggi è un grosso problema non poter comunicare all’interno e con chi è all’ospedale. Ci sarebbe dovuto essere un controllo della pubblica amministrazione. Cinque mesi e mezzo fa ho fatto un’interpellanza al sindaco in cui spiegavo che la causa di tutto questo è che non c’è stato un permesso a costruire e che l’amministrazione non se ne è mai occupata”. Angelini poi insiste sulle questioni urbanistiche: “Se non c’è il permesso a costruire per l’ospedale, il San Luca, secondo la legge regionale, dovrebbe essere confiscato dal Comune”. Per Angelini è necessario assicurare le comunicazioni all’ospedale ma annuncia di non votare le pratiche per “non avallare un progetto” che non condivide alla base.
La consigliera del Movimento Cinque Stelle, Daniela Rosellini, mette in rilievo il fatto che il parere dell’osservatorio permanente è stato negativo: “Si tratta di un organo tecnico che si è espresso non favorevolmente sulla base del regolamento comunale – dice -: è facile per l’assessore venire qui a minacciare velatamente eventuali ripercussioni per un no alla pratica”. Poi la stoccata al dg dell’Asl Joseph Polimeni: “Nella sua relazione – sottolinea la Rosellini – scrive che è un grave problema anche per le comunicazioni d’urgenza del personale sanitario. Quindi il direttore ammette che è stato costruito un ospedale che non consente queste comunicazioni. Inoltre, sono discordanti anche i pareri dei tecnici dei due gestori di telefonia”. Poi la valutazione sul regolamento comunale che vieta le antenne sugli ospedali e le possibili deroghe del regolamento regionale. “Il consiglio di stato – dice la Rosellini – afferma che il Comune può opporre il divieto assoluto di installare antenne sugli ospedali. In sostanza siamo chiamati a deliberare sulla base di un parere della commissione permanente che è stato negativo, e su quella dei tecnici degli operatori che danno parere favorevole e dell’Arpat che dice ok, ma che ammette che la situazione andrà monitorata”. Il consigliere Angelo Monticelli (Noi per Lucca al Centro) mette nel mirino il via libera alle antenne: “Non ci sto ad assumermi questa responsabilità – dice -: il problema è enorme, ma non è giusto che tutta la questione sia delegata al solo consiglio comunale. Le responsabilità andrebbero ricercate altrove”.
“Il Comune non può prendere provvedimenti in deroga in questa materia”, sostiene invece la consigliera comunale del Movimento Cinque Stelle, Laura Giorgi. “Il principio di precauzione -prosegue la Giorgi – è una efficace base che una Amministrazione deve usare, con buon senso e senza demagogia, per  determinare  giuste scelte in quei casi ove  la scienza abbia già dato significative indicazioni, anche quando non ci siano ancora risposte ritenute universalmente certe. Una amministrazione locale funzionale dovrebbe adottare criteri di esposizione cautelativi, pianificare le installazioni in contradditorio con i gestori e le associazioni o comitati  rappresentanti dei cittadini, eseguire istruttorie rigorose delle richieste di nuove installazioni, predisporre controlli sulle installazioni già fatte e sanzioni  per gli inadempimenti, stabilire controlli continui sul territorio, indennizzare i cittadini che, per ragioni di pubblica utilità, sono costretti a vivere vicini ad antenne. Ricordiamo ed è fondamentale farlo che quando si cominciò a sospettare che l’amianto fosse cancerogeno era oltre 20 anni fa; ci sono voluti vent’anni per mettere al bando l’amianto. E’ bene quindi non installare per precauzione nessun tipo di antenna vicino o sopra siti deboli tipo scuole, ospedali, e punto non da poco che le amministrazioni comunali, anche se hanno dato parere favorevole alla costruzione di ripetitori da parte di privati, possono poi fare causa nel caso di eventuale prova di rischio per la salute dei cittadini”.
Virginia Lucchesi (Lucca Civica) è convinta: “Dobbiamo assicurarci – dice – che gli enti preposti facciano i controlli. Politicamente, il nostro impegno è verso la cittadinanza, ma dobbiamo fornire anche un servizio che ormai è alla portata di tutti, come quello dell’uso del cellulare”.
L’assessore poi replica dopo il dibattito: “Si è argomentato che chi ha progettato l’ospedale ci poteva pensare prima – sottolinea Raspini -, anche se la questione è un’altra. Per quello che ci riguarda, dobbiamo decidere sulle richieste dei gestori. Non ho mai inteso minacciare il consiglio comunale ma ritengo che all’atto di impostare una pratica si deve dire cosa può comportare il voto. Anche se la norma consente di dire sì o no al consiglio comunale, serve una motivazione che giuridicamente tenga. Se questa delibera non viene approvata, scatta il silenzio assenso nel giro di poche settimane. Silenzio assenso che consentirà al gestore di installare comunque le antenne. Ritengo positivo l’ordine del giorno presentato dal consigliere Moriconi, che chiede l’impegno a far attivare un monitoraggio continuo delle emissioni delle antenne una volta che saranno installate”.