Torpedo, Borda Fest al Foro Boario con ok del Comune



Il Borda Fest-Produzioni sotterranee ha aperto ufficialmente i battenti questo pomeriggio (30 ottobre), all’interno della biblioteca Agorà di Lucca, sede temporanea e per così dire di ripiego, visto lo sgombero eseguito dalle forze dell’ordine in quella che, nelle intenzioni degli organizzatori, doveva essere la sede ufficiale della manifestazione: il chiostro di Sant’Agostino (Articolo e foto). Proprio dai fatti di ieri, del resto, prendono le mosse i componenti di Torpedo: “Avevamo pensato di farlo lì – dicono – ma pur rendendoci artefici di un’azione di resistenza passiva ci hanno preso di forza e trascinato via. Questo è il vero volto della città, di una Lucca che indossa una maschera per quattro giorni l’anno, sembrando luogo accogliente e di grande condivisione culturale, quando così, evidentemente, non è”. Nonostante la tensione di ieri, oggi Torpedo è tornata a sfidare le istituzioni e in particolare il Comune di Lucca, chiedendo l’utilizzo del Foro Boario per le iniziative dei prossimi giorni. Alla fine, Palazzo Orsetti, in accordo anche con le forze dell’ordine, ha dato il via libera: i ragazzi avranno l’uso della struttura per tutto il fine settimana.
Pur non criticando la qualità messa a disposizione dai Comics, i manifestanti – che nella conferenza di apertura hanno portato all’Agorà Zerocalcare e Claudio Calia – ritengono che l’evento sia soltanto “una maschera di stampo consumistico, capace di marginalizzare la presenza dei visitatori, inserendoli in un meccanismo di mercificazione. Il Borda Festival, al contrario – si legge nel comunicato diffuso – intende proporsi come momento di condivisione di esperienze di natura orizzontale, mediante la partecipazione di artisti di diverso calibro, provenienti da realtà eterogenee”. Sull’intervento delle forze di polizia prendono la parola, per altro, anche gli ospiti: “A prescindere dal colore politico dell’amministrazione – osserva Calia – mi pare evidente la cecità di coloro che governano Lucca: come si fa a non capire che bisogna governare l’esistente e non, come è stato fatto chiudere i rubinetti? Lo sgombero è stata una mossa scema. Bisogna chiedersi: esiste una scena indipendente a Lucca? Se la risposta è sì, perché fargli le barricate?”.
“La nostra presenza qui è solo apparentemente contraddittoria – osserva Zerocalcare, riferendosi alla circostanza che, fino a mezz’ora prima, lui e Calia erano ospiti dei Comics – perché sappiamo che esistono forme di espressione come questa, sotterranee per modo di dire, perché per chi le vive ogni giorno rappresentano qualcosa di unico. Occupare uno spazio a Lucca per proporci, durante i Comics, è sempre stato il sogno della mia generazione: voi lo avete realizzato”.
L’idea di fondo è lineare: è da kermesse come queste, totalmente indipendenti, che possono venir fuori i prossimi protagonisti della scena fumettistica (e non solo) italiana: reprimere queste forme espressive rappresenta, per gli ospiti e per gli organizzatori, una “sciocchezza colossale oltre che un danno per la collettività”. Il festival, che si compone di concerti, rassegne, incontri con autori,aree espositive e quant’altro, avrà una sede itinerante, aggiornata giorno per giorno dagli organizzatori: “Stasera penso che il concerto si svolgerà al Foro Boario – dice uno di loro – e ci sarà moltissima gente”. La domanda, a questo punto, era sorta spontanea: Palazzo Orsetti ha dato le autorizzazioni? “Non abbiamo sentito nessuno del Comune – confessano gli organizzatori del festival parallelo – gli unici contatti con persone esterne al nostro collettivo sono stati quelli con le forze dell’ordine”. Poco dopo alle richieste dei giovani risponde Palazzo Orsetti, spiegando che: “al fine di gestire al meglio la contestualità di eventi sul territorio, il Comune di Lucca, ha convenuto con le autorità di pubblica sicurezza – si legge in una nota diramata in serata -, di consentire al gruppo di ragazzi, che oggi pomeriggio si è riunito al Centro Culturale Agorà, l’utilizzo degli spazi del Foro Boario per la durata del fine settimana”.
Paolo Lazzari