Lavori pubblici partecipati, chiusa la prima sperimentazione

31 ottobre 2014 | 08:34
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Lavori pubblici partecipati, chiusa la prima sperimentazione

Alla fine, forse, l’obiettivo è stato raggiunto. Il consiglio decentrato sui lavori pubblici partecipati che si è tenuto alla scuola media Leonardo Da Vinci di San Concordio, infatti, è stato esente dalle polemiche di tutte le altre occasioni ed ha fatto emergere nel dibattito le necessità del territorio, ma anche qualche criticità del procedimento. In un confronto che non si è affatto limitato al solo argomento dei lavori finanziabili e non finanziabili, ma che ha riguardato il complesso delle esigenze emerse nei laboratori della scorsa estate. Merito delle due portavoce Noemi Valdambrini e Michela Guidi, che hanno saputo esporre con chiarezza le argomentazioni emerse dai tavoli di lavoro, lasciando anche agli atti del Consiglio le loro relazioni. “Merito” anche dell’assenza di larga parte dell’opposizione: in aula erano presenti fuori dalla maggioranza Laura Giorgi (Movimento Cinque Stelle), Luca Leone (Impegno Comune) e Lido Fava (Liberi e Responsabili). I primi due, peraltro, hanno anche partecipato al voto dell’ordine del giorno finale in cui sono state incardinate le necessità della vasta macroarea che va da San Concordio a Santa Maria del Giudice.

Alla fine tutti d’accordo nel convogliare tutta la possibilità di “spesa” del laboratorio nel rifacimento e nella riqualificazione della palestra della scuola media Leonardo Da Vinci. Priorità che, però, non annulla tutte le altre esigenze del territorio. In particolare quella di un migliore arredo urbano che favorisca anche la socialità, la manutenzione del reticolo idraulico per evitare allagamenti e problemi nelle diverse frazioni. Fra i principali problemi emersi, poi, non finanziabili con questo laboratorio quello della sicurezza stradale e della necessità di creare nuove piste ciclabili in sicurezza, magari utilizzando anche vecchie strade di campagna in disuso.
Tutte segnalazioni accolte dalla maggioranza e su cui la stessa si impegna a lavorare, come è emerso nel dibattito che ha visto intervenire Virginia Lucchesi (Lucca Civica), Francesco Battistini (Pd) e Renato Bonturi (Pd) che ha illustrato l’ordine del giorno. Prima del voto hanno parlato anche i “diretti interessati”, gli assessori Francesca Pierotti e Celestino Marchini. Da entrambi rassicurazioni di un’attenta valutazione delle tante segnalazioni emerse dal dibattito, in particolare per quanto riguarda i problemi di sicurezza stradale della via Pisana.
In apertura era intervenuto anche l’assessore Antonio Sichi. Che, a conclusione di questo primo esperimento di partecipazione con i cittadini, ha difeso lo strumento (“Sfido chiunque – ha detto – a riuscire a coinvolgere 171 cittadini con un budget inferiore ai 5mila euro come il nostro, laddove la media regionale è di 33mila euro”) anche se ha annunciato correttivi per il prossimo anno. Intanto è partito anche il procedimento per la partecipazione verso l’adozione del piano strutturale. Appuntamento alla Casa del Boia il prossimo 8 novembre per un think-tank lungo una giornata per recepire le idee e le necessità dei cittadini lucchesi. Un passaggio che, almeno per questa amministrazione, resta in cima all’agenda amministrativa.

Enrico Pace

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