Angelini: “Stop a Sinloc apre nuovi scenari per Manifattura”

Una inversione di tendenza, o meglio un cambiamento di prospettive che potrebbe portare ad esiti finalmente positivi. La questione è quella dei progetti Piuss, su cui è stata fatta una riflessione nel corso della commissione urbanistica dell’altro ieri e nella quale è apparsa superata la consulenza della Sinloc sulla valutazione degli immobili da alienare all’ex Manifattura (Leggi). Il futuro è quindi in bilico? Secondo Piero Angelini, consigliere comunale di Governare Lucca, è tutt’altro che così perché, secondo lui, per la prima volta l’amministrazione non esclude categoricamente la possibilità di rivedere i progetti stessi aprendo così, sostiene Angelini, almeno per quello che riguarda i due terzi della Manifattura Tabacchi, ad una possibile vendita alla Fondazione Crl. Quel confronto in commissione, secondo Angelini, “ha segnato, infatti, se non una inversione ad u della linea politica, quantomeno una pausa importante di riflessione rispetto ai progetti precedenti; che erano progetti di speculazione urbanistica, proposti dalla amministrazione Favilla e portati avanti, finora, senza soluzione di continuità, dall’amministrazione Tambellini: basta ricordare che appena qualche mese fa, l’amministrazione aveva messo in bilancio, tra le proposte di alienazioni del Comune per il 2016, la vendita dei due terzi delle aree della Manifattura non impegnate dal progetto Piuss, per il valore di 6,5 milioni, che dovevano essere affidate ad un privato con la Finanza di progetto, come previsto, appunto, dal progetto Sinloc: un progetto fatto a favore di privati e a danno totale del Comune; basta ricordare che si venderebbe per 6,5 milioni un’area pagata dal Comune, al tempo dell’amministrazione Fazzi, sulla base però di una stima fatta dalla legge 447/1982, una stima, dunque, di 32 anni fa, 5 miliardi, a cui però deve essere aggiunto il costo dell’area di Mugnano, che l’amministrazione si era vincolata a cedere a costo zero; in pratica, accettando la proposta Sinloc e secondo le previsioni di bilancio della giunta Tambellini, si cederebbe al privato la manifattura Tabacchi ad un prezzo inferiore a quello pagato dal Comune”.
“Ma le riserve maggiori, avanzate da Governare Lucca fin dal 2011, cioè fin dal momento della adozione della variante, riguardano l’utilizzo urbanistico della Manifattura – prosegue Angelini -: bisogna ricordare che l’acquisto dell’area della Manifattura Tabacchi con la permuta dei terreni per la delocalizzazione dell’area industriale, costituiva, appunto, la regola prevista dal piano strutturale per la delocalizzazione delle le aree produttive centrali dismesse, come la Manifattura, che, acquistate dal Comune, dovevano essere in primo luogo destinate a servizi, con verde, parcheggi, centri di aggregazione, centri di cultura. In realtà questa regola, in questi anni di cementificazione selvaggia, non è stata mai rispetta; basta pensare alla vergogna del Centro Latte sulla Via Romana, una giungla di uffici e residenze, invece che di verde e parcheggi, come avrebbe dovuto essere rispettando le regole. Un tale indirizzo era riaffermato, per la Manifattura Tabacchi, anche dal regolamento urbanistico, che prevedeva appunto, oltre al restauro conservativo degli edifici esistenti, con l’abbattimento delle superfetazioni, la destinazione a servizi delle aree restanti (verde, parcheggi, centri di aggregazione). Il tutto da fare con un piano attuativo, prescrizione anch’essa violata dai progetti Piuss. La variante adottata nel gennaio 2011 ha invece cancellato le previsioni del piano strutturale; e, fermo restando il Piuss, con progetti che si rivelavano però sempre più inconsistenti, tra tutti il Centro di competenza di tecnologia per arti e spettacolo: una scuola per scenografi, poeti, scrittori, musicanti, con edifici altrimenti inutilizzabili e costi di gestione pesanti a carico del Comune, si cercava di provvedere al pagamento del necessario mutuo da 16 milioni (la parte di competenza del Comune), con il programma complesso di riqualificazione insediativa: praticamente la vendita di due terzi della Manifattura Tabacchi, con la finanza di progetto. Noi di Governare Lucca ci siamo sempre opposti ad un tale progetto, che stravolgeva le regole del piano strutturale; e abbiamo sempre proposto, cosa anche giuridicamente ineccepibile da quando, sei mesi fa, i finanziamenti della Comunità europea, per la Manifattura e la Caserma Lorenzini (i più costosi),sono stati trasferiti nei bilanci regionali (fondi Por CReO); oggi, dunque, questi due progetti, in particolare il Centro di competenza sopra ricordato, che misura 8.485 metri, può venire adeguatamente modificato e destinato ad uffici pubblici (per esesmpio questura, agenzia delle entrate), rivitalizzando le funzioni del centro storico; abbiamo anche sempre richiesto, invano, un incontro con il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio Lattanzi, il vero “principe” della città, che da mesi aveva dato la sua disponibilità ed aveva sempre, pubblicamente, giudicato strategico il ruolo della Manifattura Tabacchi per il futuro della città, per sottoporre alla sua saggia valutazione, la possibilità di acquisto dei fondi suddetti, che, debitamente ristrutturati dal Comune, possono essere messi a reddito e dunque essere acquistati dalla Fondazione. Va anche aggiunto che, dopo la nostra meritoria battaglia per l’azzeramento del progetto di Piazzale Verdi (cogliamo ancora l’occasione per ringraziare il dottor Origlio per il suo lavoro giudiziario) e la rinuncia ad una gran parte della ristrutturazione del Teatro del Giglio, il fabbisogno finanziario del Comune per realizzare i progetti Piuss, scende a circa 13 milioni, che possono essere del tutto coperti dalla vendita degli 8.485 metri quadrati del Centro di competenza; e che sono comunque quasi il doppio di quanto ricavabile, secondo la proposta Sinloc, dalla svendita, magari ad una società di oscura provenienza, dei due terzi dell’area della Manifattura Tabacchi. Nella riunione di martedì scorso della Commissione urbanistica, noi abbiamo colto il fatto nuovo che l’amministrazione non esclude più in maniera categorica di andare in questa direzione e prepara, comunque, un accordo di programma con la regione, per formalizzare la possibilità di apportare agli edifici della Manifattura Tabacchi, soggetti a Piuss, le necessarie correzioni, per renderli utilizzabili per funzioni diverse. Va da sé che, se la cosa andasse avanti come da tempo da noi proposto, allora i due terzi della Manifattura Tabacchi non impegnati dal Piuss non dovrebbero essere riempiti di alberghi, negozi, centri direzionali e simili; ma, nel tempo medio, dovrebbero essere utilizzati per le funzioni assegnategli dal piano strutturale: in primo luogo un centro di aggregazione per giovani (l’unico luogo della città dove si può far musica senza disturbare nessuno), poi il verde, i parcheggi. Il regolamento urbanistico rendeva possibili circa mille di parcheggi: a mio avviso, nel tempo medio, andrebbero costruiti, in parte per vuotare almeno le piazze e le strade della città più congestionate; in parte, a pagamento, per turisti, come avviene in ogni città europea; in parte per mettere a chi sta fuori città, nel tempo intermedio, di poter entrare a modico prezzo in città, nell’unico spazio che non crea congestioni, in modo da recuperare quella cultura di Lucca, città aperta, che è si è andata progressivamente indebolendo in periferia. Naturalmente, io non escludo che, nel tempo lungo, queste aree della Manifattura Tabacchi possano essere utilizzate per ulteriori e diverse funzioni, ma questo sarà possibile solo quando la città lo avvertirà come una reale esigenza, non come si farebbe oggi soltanto per far cassa.
Naturalmente questa è stata ed è la nostra idea; dopo la riunione della Commissione urbanistica, che ha giudicato il progetto Sinloc inadeguato e superato, si è rafforzata la speranza però che possa diventare anche il progetto dell’amministrazione per la città”.