Campo di Marte, l’Asl chiede i fondi per il nuovo padiglione

6 novembre 2014 | 19:51
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Campo di Marte, l’Asl chiede i fondi per il nuovo padiglione

di Roberto Salotti
Mentre sul futuro del Campo di Marte non c’è ancora certezza, l’Asl non sta a guardare. Anzi, va avanti con il progetto di realizzare ex novo un padiglione nell’area, in modo da trasferire lì non soltanto le cure intermedie, ma anche ambulatori e direzione sanitaria. In modo da liberare tutti gli altri palazzi, la cui ristrutturazione e messa a norma, sebbene leggermente meno onerosa in termini economici sarebbe non soltanto più lunga, ma meno funzione. Un disegno per la cui progettazione l’Asl 2 ha chiesto nelle ultime settimane un finanziamento alla Regione Toscana, inviando anche una dettagliata relazione su cosa si vuole fare.

Perché il progetto di un nuovo edificio – senza ulteriore consumo di suolo, ma con la demolizione di alcuni magazzini inutilizzati nell’area dell’obitorio – si inserisce in un’ottica più complessiva. Che punta anche, alla luce dell’analisi svolta da un advisor contattato dalla Regione con il coinvolgimento dell’Agenzia del Demanio, a rendere più appetibile l’alienazione delle strutture che non resteranno di proprietà della Asl e il cui valore, rispetto a quello fissato nell’accordo di programma del 2005, è inevitabilmente calato. “L’operazione si può fare – dice il direttore generale Joseph Polimeni -, perché in quello stesso accordo non si faceva riferimento a quali immobili effettivamente andranno alienati, ma si specificava che si trattava soltanto di una parte del complesso del Campo di Marte. L’idea del nuovo padiglione ci piace perché funzionale ai servizi sanitari e direzionali dell’Asl che si troverebbero a venire gestiti in uno stesso immobile e con un innegabile risparmio sui costi, ma anche perché si tratta di una scelta di prospettiva. Con la realizzazione di questo progetto, si determinerebbe infatti una distinzione più netta tra la parte sanitaria e quella da alienare, con la possibilità di riaprire alcune strade e soprattutto inglobare al nuovo edificio l’area dell’obitorio”.
Lo stato dell’arte è questo, ed è quanto spiegato dal direttore generale alla commissione d’inchiesta della Regione Toscana alla quale oggi (6 novembre) hanno partecipato anche i direttori generali delle Asl di Prato, Massa e Pistoia e che aveva al centro proprio il futuro dei “vecchi” ospedali. Ed è qui che è atteso il Comune di Lucca. “Dell’esito della consulenza dell’advisor contattato non ho saputo ancora nulla – sottolinea il direttore generale -, ma le aperture del sindaco all’ipotesi del nuovo padiglione mi lasciano credere che ci sia la volontà di tutti di arrivare nel giro di breve tempo alla definizione di un progetto veramente complessivo per il Campo di Marte”.
L’Asl intanto si organizzerà come potrà. Entro marzo sarà trasferita la sede direzionale dell’Asl da Monte San Quirico alla palazzina Ex Omni al Campo di Marte, in attesa di una sistemazione più congrua che, secondo l’azienda sanitaria, potrebbe essere proprio quella del nuovo padiglione. “I vantaggi di questa soluzione sono svariati – aggiunge il direttore Polimeni -: ristrutturando i vari padiglioni si rischia oltre che di allungare i tempi, stimati in circa dieci anni, di ritrovarsi alla fine con strutture che continuano a non essere adatte alle esigenze della sanità territoriale e che in più si sviluppano su più padiglioni, con l’aggravio dei costi per i trasporti interni. La nostra è infatti una scelta per la funzionalità dei servizi. Alla fine l’operazione verrà a costare di meno, se vista in questa prospettiva a lunga scadenza. Senza considerare che una nuova struttura potrebbe essere pronta in due o tre anni”. Evitando anche il caos dei lavori con i servizi delle cure intermedie attivi e le ripercussioni anche sugli spostamenti interni tra una struttura e l’altra. Insomma, per l’Asl quella del nuovo padiglione è la scelta non soltanto del male minore, ma quella in grado di realizzare l’obiettivo di una migliore assistenza sul territorio a Lucca. “Con il sindaco – aggiunge Polimeni – ci dovremo ritrovare presto per discuterne, ma è una decisione che ha comunque bisogno del via libera dell’amministrazione ed è per questo difficile prevederne i tempi”.
Sul progetto complessivo di riqualificazione del Campo di Marte, il direttore generale dell’Asl non ha dubbi: “E’ necessaria una visione d’insieme, con idee chiare e che sappiano dare una prospettiva – commenta -: non si può andare a mangiare a piccoli morsi il Campo di Marte. C’è bisogno di un disegno generale. Credo che la soluzione auspicabile sia una giusta commistione di più funzioni. Penso, escluso il commerciale, ad attività direzionali, di cohousing e perché no anche a funzioni pubbliche. Ma deve essere chiaro che si deve anche creare una redditività e che le strutture devono essere appetibili”. E’ quello che si sostiene, del resto, anche nelle varie proiezioni dell’advisor della Regione che, a seconda delle funzioni, ridimensiona e corregge la cifra dei 23 milioni di euro per le strutture da alienare al Campo di Marte, fissata nell’accordo di programma del 2005. Una cifra difficilmente raggiungibile senza il commerciale, che però, a partire dal Comune, nessuno vuole.