Lucca, lievi segnali di risveglio per credito alle imprese

6 novembre 2014 | 10:48
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Lucca, lievi segnali di risveglio per credito alle imprese

Volume complessivo di credito alle imprese in ulteriore contrazione, riduzione delle nuove sofferenze, segnali di risveglio sul credito oltre il breve termine per investimenti: sono gli elementi di maggior rilievo che emergono dal Rapporto trimestrale sul credito dei Centri Studi delle Confindustrie di Lucca, Pistoia e Prato che ha analizzato i dati a fine giugno della base informativa pubblica della Banca d’Italia per le tre province. I finanziamenti per cassa accordati al sistema produttivo di Lucca, Pistoia e Prato si sono ridotti del -8,1% alla fine del secondo trimestre del 2014 rispetto allo stesso periodo del 2013; un tasso di contrazione ancora in linea con la media del periodo iniziato con la drammatica crisi di liquidità del 2011.

Nel comparto a breve dei finanziamenti accordati, Lucca e Prato hanno registrato variazioni negative (-3,7% e -7,2% rispettivamente). Mentre a Lucca si tratta di performances migliori delle medie toscane e nazionali, a Prato sono peggiori. Pistoia ha fatto registrare invece una variazione positiva sia nel comparto a breve (+0,6%) che il quello a medio-lungo termine dei finanziamenti per le attività industriali (+3,5%), mentre sul medio lungo periodo Prato ha ridotto la dinamica negativa (-2,7%).
Per quanto riguarda la “qualità del credito”, il tasso annualizzato di ingresso in sofferenza del 2 trimestre 2014 per le tre province si è collocato sotto il livello mediano delle province italiane; nel caso di Prato si è trattato di un “rientro” importante rispetto al livello dei tre anni precedenti.
Cristina Galeotti, presidente di Assindustria Lucca, commenta: “A oggi abbiamo riscontrato un abbassamento degli spread, sia sul breve che sul medio lungo termine, ma solo per i rating migliori. La situazione rimane difficile per le aziende che devono procedere a operazioni di ristrutturazione finanziaria e per tutto il settore dell’edilizia. D’altro canto, la domanda di credito rimane scarsa in seguito a un eccesso di capacità produttiva che non induce a effettuare nuovi investimenti”.
“Siamo contenti di vedere che c’è una ripresa dei finanziamenti nel settore delle attività industriali a Pistoia – sottolinea Cristiana Pasquinelli, consigliere delegato per il centro studi di Confindustria Pistoia -, legata anche gli impieghi oltre il breve e quindi alla ripresa degli investimenti. La crisi ha certamente inciso sul nostro sistema produttivo, ma abbiamo un nucleo importante di aziende che dimostra di avere le carte in regola confrontarsi con i mercati. La situazione non è certo uniforme: l’accesso al credito è ancora un problema per una quota rilevante di aziende. Non è molto diverso rispetto al momento peggiore della crisi di liquidità del 2011. Per le aziende più piccole resta una flessione dei finanziamenti molto superiore rispetto alla media”. Il vicepresidente dell’Unione Industriale Pratese delegato per il centro studi, Andrea Tempestini, commenta: “A Prato c’è stata un’importate diminuzione del tasso di entrata in sofferenza, un segnale positivo. I dati di Banca d’Italia si fermano a giugno, ma a novembre i tassi sono diminuiti, almeno per per le aziende più strutturate, rispetto a quattro mesi fa e alcuni istituti di credito sono diventati aggressivi in termini di offerta di denaro verso le aziende con rating positivi. Tuttavia si stanno verificando aumenti dei costi accessori accompagnati da difficoltà a tenere sotto controllo le continue variazioni e i conteggi delle commissioni applicate. Appare quindi molto complicato valutare l’effettivo costo del denaro”.

In allegato il rapporto completo