A Fondazione Puccini il fondo Porciani fra lettere e inediti

12 novembre 2014 | 11:41
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A Fondazione Puccini il fondo Porciani fra lettere e inediti
A Fondazione Puccini il fondo Porciani fra lettere e inediti
A Fondazione Puccini il fondo Porciani fra lettere e inediti
A Fondazione Puccini il fondo Porciani fra lettere e inediti
A Fondazione Puccini il fondo Porciani fra lettere e inediti
A Fondazione Puccini il fondo Porciani fra lettere e inediti

E’ un Puccini a tratti molto intimo, altrove perfino tenero e romantico quello che emerge dalle 108 lettere, di cui almeno 101 non soltanto inedite ma sconosciute, che fanno parte del fondo recentemente acquisito dalla Fondazione Puccini. Ma è anche un Puccini che riflette sulle sue opere, che dialoga con i suoi maestri e con gli attori delle sue opere. Corrispondenze di un valore inestimabile dal punto di vista scientifico, che aprono a nuovi orizzonti sulla figura del compositore e che sono la testimonianza esclusiva dell’attaccamento e della frequentazione di Lucca del maestro, che è andata avanti ben oltre il trasferimento a Milano, almeno cioé fino alla morte della madre e dopo la composizione di Le Villi e quindi fino a tutto il 1884.

Ma oltre alle lettere, cinque fogli con le partiture autografe di uno Scherzo per orchestra e parte di una versione per baritono e orchestra della lirica “Ad una morta”, nota finora nella sua completezza solo nella versione per canto e pianoforte. Una scoperta straordinaria che oggi è patrimonio della comunità, grazie a Marco Porciani che ha venduto la preziosa collezione alla Fondazione per 135mila euro. Una cifra irrisoria, e assolutamente fuori dal mercato dove una singola lettera del maestro può valere fino a 1.500 euro in media in Italia. Figurarsi poi gli inediti che saranno eseguiti il prossimo 29 novembre al teatro del Giglio, nella serata clou del mese pucciniano Lucca, I giorni di Puccini, che vedrà impegnati il soprano Hasmik Papian, il tenore Mario Malagnini e il baritono Massimo Cavalletti, con l’Orchestra del teatro Carlo Felice di Genova, diretta dal maestro Giuliano Carella. Un evento unico per godersi una musica mai ascoltata, con il pianoforte originale del maestro sul palcoscenico. Le due composizioni inedite, tre fogli relativi alla lirica Ad una morta e altri due dello Scherzo, saranno al centro anche di un convegno aperto a tutti e dal titolo Nuove acquisizioni e prospettive future, che si terrà, a cura del Centro Studi Giacomo Puccini, nella sala De Servi del Complesso di San Micheletto, alle 15,30 del prossimo 28 novembre.
L’acquisizione è stata possibile grazie alla disponibilità di Marco Porciani a affidare questo enorme patrimonio alla Fondazione Puccini. “Sono venuto a contatto per caso con questi scritti – sottolinea il sindaco Alessandro Tambellini, presidente della Fondazione Puccini -, perché mi sono stati mostrati da Marco Porcari, con il quale poi sono proseguiti i rapporti fino all’acquisizione degli inediti e delle lettere che sono destinate a ravvivare gli studi pucciniani e a far scrivere nuove pagine sulla vita e le opere del maestro. In breve tempo ci siamo convinti che l’occasione giusta per presentare questo straordinario patrimonio fosse proprio il mese pucciniano. Questa collezione, infatti, trova importanti corrispondenze con il materiale già acquisito dalla Fondazione con il Fondo Marsili, e vogliamo che sia ancora implementata”. Si tratta infatti di “un insieme di documenti molto preziosi – ha spiegato la professoressa Gabriella Biagi Ravenni, del Centro Studi Giacomo Puccini – soprattutto perché ragionata”. Il fiuto e la passione di un grande collezionista milanese, con il quale è entrato in contatto Marco Porciani, acquisendo la documentazione oggi di proprietà della Fondazione: “Quando ho saputo del percorso avviato dalla Fondazione con l’acquisto del fondo Marsili – spiega Porciani – mi sono fatto avanti, perché ho ritenuto giusto che tutto questo divenisse patrimonio della città. Del resto, sono felice nel notare questo ritrovato interesse per l’opera pucciniana a Lucca”. Il percorso della Fondazione è ormai chiaro: andare avanti per accrescere il Puccini Museum, confermare un rapporto stabile con il teatro del Giglio ed arrivare ad un cartellone annuale di opere pucciniane a Lucca. E dietro questa meta riprende quota anche l’idea del teatro per la lirica da realizzare nell’area del Mercato Ortofrutticolo agli ex Macelli.
Le lettere. Un patrimonio di inestimabile valore. Con l’ultima acquisizione, infatti, il numero delle lettere pucciniane possedute dalla Fondazione raggiunge il ragguardevole traguardo delle 531, portando in questo modo Lucca al primo posto in Italia. L’altra istituzione a possedere un volume simile di missive è la biblioteca Passerini Landi di Piacenza, ormai superata dalla Fondazione nel suo primato. “Come è giusto che sia”, chiosa Biagi Ravenni. “La preziosità di queste lettere deriva innanzitutto dal fatto che, di gran parte di esse non era nemmeno nota l’esistenza. In secondo luogo, moltissime testimoniano, se il resto non fosse sufficiente, i legami e la consuetudine del maestro con Lucca. Molte di esse, infatti, si collocano nel periodo lucchese o nei primissimi anni milanesi, quando la residenza di Puccini era ancora in via di Poggio”. Tra quelle più preziose, sicuramente le lettere professionali indirizzate a Carlo Carignani, amico e collaboratore strettissimi del maestro, che fece le riduzioni per canto e pianoforte di tutte le opere di Puccini, da Edgar al Trittico. Di straordinario valore scientifico anche la corrispondenza con Giovacchino Forzano, il librettista di Suor Angelica e Gianni Schicci. E ancora a Velentina Mendioroz, che interpretò Manon Lescaut a Lucca nel 1893, e Leopoldo Mugnone, direttore d’orchestra che diresse La Bohème a Lucca nel 1896, la prima assoluta di Tosca a Roma nel 1900 e Madama Butterfly a Lucca nel 1907. Ma ci sono anche le lettere all’editore Tito Ricordi e quelle ad Alfredo Soffredini, redattore della Gazzetta musicale di Milano.
Poi ci sono le lettere ai familiari, tra cui spicca quella alla madre. “Cara mammina mia”, le si rivolge Puccini, in un tono affettuoso mai apparso altrove nelle lettere finora note. C’è poi una lettera autografa di Michele Puccini, padre di Giacomo, quelle del figlio Antonio, oltre alle lettere autografe di Elvira Bonturi Puccini. Tra le cartoline, è conservata anche quella di Fosca Leonardi scritta da Bruxelles due giorni prima della morte del compositore. Ma c’è anche la ricevuta di un vaglia datato 1907 con il quale Puccini invia 20 lire alle due domestiche che avevano lavorato per la sua famiglia a Lucca, Assunta Menconi e Carola Martinelli, a testimonianza, tra l’altro, di un legame con le proprie origini, mai venuto meno.
Gli inediti. Si tratta di cinque fogli, fronte retro, che sono ancora oggetto di studio. Sicuramente autografi, sono di datazione incerta ma sicuramente risalgono al periodo giovanile di Puccini perché testimoniano tra l’altro il cimento dagli inizi in composizioni orchestrali. Lo Scherzo (composto da due pagine nella collezione) è stato ricostruito. Mancante della parte finale, è stato completato con una certosina ricerca in varie biblioteche, curata dalla professoressa Gabriella Biagi Ravenni, con la collaborazione di Dieter Schicling, autore di Giacomo Puccini. Catalogue of the Works, e con Virgilio Bernardoni che si è occupato delle partiture. Della lirica Ad una morta, invece, si conosceva soltanto la versione per canto e pianoforte. “Si tratta di due inediti importantissimi – ha sottolineato Biagi Ravenni – perché questi brani si ritrovano in opere successive del maestro”.
Lucca come Salisburgo? “Siamo alla prima vera costruzione di un percorso per fare di Lucca la città di Puccini – ha detto il sindaco – e queste acquisizioni – aggiunge – vanno in questa direzione. L’obiettivo poi è fare del mese pucciniano un appuntamento fisso ogni anno. Lucca come la Salisburgo d’Italia? Sono fesserie – ha aggiunto il sindaco -: siamo in ritardo sulla strada per conseguire un obiettivo come questo, ma il percorso è avviato. Senza fare nulla, non si può ottenere nulla”. E’ d’accordo anche la Biagi Ravenni, mentre Ilaria Del Bianco, consigliera della Fondazione Puccini e presidente dell’associazione Lucchesi nel Mondo crede che il percorso avviato sia “quello giusto anche per promuovere a livello internazionale la figura del maestro e quindi la nostra città”.
Musica, maestro. Il primo traguardo, comunque, è dietro l’angolo. Il 29 novembre si avvicina: sarà la serata clou del mese pucciniano al teatro del Giglio, quella in cui saranno eseguiti gli inediti. “Siamo soddisfatti di aver contribuito all’organizzazione di questo evento unico – commenta il direttore artistico Aldo Tarabella -, con la collaborazione dell’Orchestra lirica del teatro di Genova, che ha subito risposto in maniera entusiastica alla nostra proposta. Sarà una serata molto ricca, con eventi musicali a corollario dell’esecuzione degli inediti, ovviamente con le più belle arie del maestro”.

Roberto Salotti

FOTO – Alcune immagini delle lettere e degli inediti

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