





Questa mattina, su richiesta dei sindacati confederali (Cgil, Cisl e Uil) del centro patronati, è stata ricevuta dal Prefetto Giovanna Cagliostro, al termine di una manifestazione conclusasi con un presidio in Piazza Napoleone, una delegazione composta dai rappresentanti delle organizzazioni sindacali e di patronati vari (Leggi qui le motivazioni della protesta). La delegazione ha rappresentato la propra preoccupazione per i tagli previsti ai patronati nella legge di stabilità 2015 attualmente all’esame delle Camere. Tali tagli infatti, secondo quanto evidenziato nel corso dell’incontro, avrebbero una ricaduta negativa sulle fasce più deboli della popolazione in quanto porterebbero a ridimensionare fortemente i servizi gratuiti offerti agli utenti. Il prefetto, come richiesto dalla delegazione, ha assicurato che si farà portavoce delle istanze rappresentate presso gli organi centrali.
La mobilitazione è scattata a Lucca, come in tantissime altre città italiane, a partire dalle 9 di questa mattina con un presidio in piazza San Michele dove è proseguita tra l’altro la raccolta di firme contro i tagli previsti dal governo. Alla manifestazione hanno aderito Acli, Inas, Inca, Ital e Inac. I lavoratori e i sindacati poi, insieme a Acai e Sias, hanno dato via ad un mini corteo, da palazzo Pretorio fino in piazza Napoleone, dove una delegazione è salita nelle stanze dell’ufficio territoriale del governo per consegnare al prefetto Giovanna Cagliostro un documento per il ministro del lavoro e delle politiche sociali in cui si illustrano tutti gli effetti negativi di un taglio drastico dei trasferimenti ai vari patronati. “Il sistema patronato – si legge in quel documento – gestisce quasi il 90% della domanda sociale complessiva del nostro paese e degli italiani all’estero; di questa il 59,23%, secondo gli ultimi dati definitivi è stata patrocinata dagli enti di patronato”. Per le sigle gli effetti dei tagli saranno infatti clamorosi: “Partendo dalla considerazione che per tutti i patronati il costo del lavoro oscilla dal 65% all’85% dei ricavi, i riflessi occupazionali saranno importanti, nella misura di non meno di 5mila esuberi”.
FOTO – Presidio e corteo dei patronati contro i tagli
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