
“Motivi tecnici e ragioni di opportunità sia nell’interesse dell’amministrazione sia del Teatro del Giglio”. Con questa frase laconica la giunta Tambellini ha deliberato un atto di indirizzo, preliminare al recesso dal contratto di appalto per i lavori Piuss per l’innalzamento della torre scenica. In sostanza l’intenzione dell’ente di Palazzo Orsetti, come più volte anticipato (Leggi l’articolo), è quello di non approvare il progetto esecutivo dell’Ati Ariem Srl, Techno Restauri e La Fenice.
Fra le motivazioni presentate nella lunga delibera anche la modificata posizione dell’azienda speciale Teatro del Giglio sui restauri per cui “l’ipotizzato intervento sulla torre scenica, per quanto astrattamente migliorativo per la movimentazione degli allestimenti, non appare in questa fase essenziale per il rilancio del teatro, alla luce della situazione economica e commerciale del settore e tantopiù in ragione delle recenti evoluzioni tecnologiche e di marcato oggi già in atto, e destinate ad accentuarsi nei prossimi anni…; …appaiono ancora più forti le riserve a suo tempo espresse, per i possibili danni diretti e indiretti (minori entrate, blocco di politiche commerciali, riduzione di contributi ministeriali) che potrebbero ora scaturire dalla chiusura del teatro, alla luce delle aggravate criticità di bilancio, anche considerando l’attuale crisi economica che ha profondamente cambiato lo scenario”.
Il progetto definitivo denominato Teatro del Giglio e approvato più di 4 anni fa dalla giunta Favilla con delibera 76 del 2010, aveva come obiettivo quello di rendere la struttura più funzionale e tecnicamente adeguata agli standards operativi con la sopraelevazione del tetto del palcoscenico in modo da elevare a sua volta la ‘graticcia’ alloggiata in cima alla torre scenica, e con la ristrutturazione della buca-orchestra in modo da portarla a contenere fino ad un massimo di 70 elementi.
“Nel corso di questi anni tuttavia – si sottolinea in una nota del Comune -, non solo è stata riscontrata una carenza della ditta appaltatrice a fornire tutta una serie di documenti ed elaborati necessari a completare il progetto esecutivo secondo quanto previsto dalla normativa vigente, ma la giunta, anche sulla base di una serie di sollecitazioni provenienti dagli addetti ai lavori del settore, ha avviato all’inizio di quest’anno una riponderazione di tutto l’intervento previsto al Giglio. Gli approfondimenti sono avvenuti sia dal punto di vista tecnico con il supporto degli uffici, sia sull’opportunità dell’intervento, sia per la compatibilità della tempistica dei lavori in relazione alle esigenze di programmazione delle stagioni teatrali e a questo scopo è stato creato un gruppo di lavoro misto tra dirigenti comunali e dell’azienda teatrale”.
La giunta dunque, al termine di questo processo di riponderazione “ravvisa ragioni di interesse pubblico – come si legge in delibera – in termini di comparazione fra costi e benefici, per non procedere oltre con l’intervento e, quindi, per non approvare il progetto esecutivo presentato dall’appaltatore; progetto che, comunque, non sarebbe approvabile per tutte le carenze e criticità tecniche (…) rappresentate”. Con la delibera dunque, oltre a non approvare il progetto esecutivo, la giunta ravvisa motivi anche per esercitare la facoltà di recesso dal contratto d’appalto in questione e dà mandato al responsabile unico del procedimento di comunicare all’impresa la sussistenza dei motivi che impediscono l’approvazione del progetto esecutivo presentato dalla stessa.