S. Luca, in mostra i tesori archeologici – Foto

22 novembre 2014 | 12:32
Share0
S. Luca, in mostra i tesori archeologici – Foto
S. Luca, in mostra i tesori archeologici – Foto
S. Luca, in mostra i tesori archeologici – Foto
S. Luca, in mostra i tesori archeologici – Foto
S. Luca, in mostra i tesori archeologici – Foto
S. Luca, in mostra i tesori archeologici – Foto

Tremila anni di storia racchiusi nella hall di un ospedale, il San Luca di Lucca: non è proprio una cosa che è dato di vedere ogni giorno. Eppure è quello che è accaduto proprio in seno al nuovo complesso di San Filippo e, questa mattina (22 novembre), autorità, Asl e istituzioni hanno inaugurato un percorso museale che prende le mosse dall’ottavo secolo a.C fino al medioevo. Tremila anni di storia presentati mediante reperti e suppellettili contenute in teche di vetro al piano terreno dell’ospedale, per un’esposizione permanente (anche se il materiale in mostra è soltanto una piccola parte di quanto ritrovato) di cui tutti possono usufruire. 

Deus ex machina dell’operazione è stato il dottor Giulio Ciampoltrini, della Soprintendenza di Lucca, certo coadiuvato non poco dal sostegno organizzativo dell’Asl e dal supporto economico della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca.

A fare gli onori di casa è invece un Joseph Polimeni, direttore dell’Al 2, raggiante: “Qui al San Luca non ci facciamo mancare proprio nulla – sorride – ed è davvero bello che pazienti e visitatori possano usufruire di un percorso di questo genere, che richiama alle radici dei lucchesi. I resti sono romani, greci ed etruschi: l’area dell’arancio-San Filippo può adesso ammirare le proprie origini”.
I lavori di costruzione del nuovo ospedale si sono sviluppati intorno a questa mansio, una sorta di stazione di servizio dell’antichità, dove i viaggiatori si fermavano per approvvigionarsi e sostare. Ciampoltrini, che è anche e soprattutto il direttore scientifico degli scavi, ricorda la complessità dell’operazione: “Le ricerche sono partite da lontano – dice – con gli accordi di programma tra Regione Toscana e Ministero dei Beni culturali per la costruzione dei quattro nuovi poli ospedalieri nella Toscana settentrionale e, poi, con l’applicazione in via sperimentale di una archeologia di tutela. Molti dei reperti sono firmati dagli autori: si tratta di testimonianze uniche, che ci raccontano moltissimo dei nostri antenati e di quello che si faceva in questo luogo. Sono infatti emerse vicende di mutamenti di paesaggi e di insediamenti, dapprima in un ambiente dominato dai fiumi, poi dalle strade che ne determinano il complesso rapporto con un polo urbano così vicino”.
Il percorso è ovviamente corredato da cartelli che illustrano le suppellettili, per un progetto di musealizzazione che trova finalmente il suo coronamento. A fornire la spinta decisiva, sotto il profilo economico, è stata la Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca: “La lucchesia è da sempre terra ricca di storia e tradizioni, che tutti noi abbiamo il dovere di tramandare alle generazioni future. Per questo il nostro intervento, seppure in un periodo di complessità per le fondazioni dovuto a riforme legislative, era inevitabile”.
Gli scavi, portati avanti dalla Cooperativa Archeologica che ha gestito i lavori, hanno rivelato un complesso di stratificazioni e strutture sepolto sotto il paesaggio dei quartieri Arancio e San Filippo, permettendo di riportare alla luce una mappa unica nel suo genere. In particolare sono stati ritrovati un sepolcreto dell’ottavo secolo avanti Cristo, un insediamento arcaico collocabile tra il 600 e il 550 a.C, un abitato del III secolo a.C, una mansio d’età romana, un lacus vicinarius d’età romana, un edificio risalente al medioevo, diverse ceramiche contadine risalenti a fine 800-inizi ‘900 e una Discarica del malato risalente agli anni’20 e ’30 del ‘900.
“Questo è un’altra testimonianza di quanto profonde siano le radici di Lucca – spiega il vicesindaco Ilaria Vietina – con questa struttura la cultura si fonde ad un complesso innovativo e diventa momento di interesse e svago per pazienti e visitatori. Spesso servono tempi lunghi per realizzare progetti del genere, ma poi i risultati si vedono”.
Di struttura sanitaria aperta parla invece il capo di gabinetto della Prefettura di Lucca, la dottoressa Sabatina Antonelli: “E’ proprio questo che immaginavamo ed auspicavamo – osserva – quando è stata progettata la costruzione del nuovo ospedale. Qui, adesso, si integrano storia, cultura e cure ai bisognosi”.

Paolo Lazzari

FOTO – I reperti archeologici al San Luca