Codice Rosa, avanti task force: oltre 400 casi nel 2014

25 novembre 2014 | 14:19
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Codice Rosa, avanti task force: oltre 400 casi nel 2014
Codice Rosa, avanti task force: oltre 400 casi nel 2014
Codice Rosa, avanti task force: oltre 400 casi nel 2014
Codice Rosa, avanti task force: oltre 400 casi nel 2014

In occasione della giornata internazionale contro la violenza di genere, si rinnova l’impegno, a livello provinciale, nel campo della prevenzione e del contrasto dei crimini contro le donne. Risale, infatti, a questa mattina (25 novembre) la firma della dichiarazione congiunta di intenti, cui farà seguito uno specifico protocollo di intesa, volta ad intensificare gli interventi a tutela della fasce deboli della popolazione, il cosiddetto percorso di Codice Rosa. A sottoscrivere l’accordo sono stati il prefetto di Lucca Giovanna Cagliostro, il procuratore capo di Lucca Aldo Cicala, in rappresentanza della Procura della Repubblica, il direttore generale dell’Azienda Sanitaria Locale 2 di Lucca Joseph Polimeni, il vicesindaco di Lucca Ilaria Vietina e l’assessore provinciale Federica Maineri. I casi sono in continua crescita dal momento dell’attivazione del protocollo e hanno raggiunto gli oltre 400 nel corso del 2014.

“Dal 2012 siamo coinvolti in un programma che mira a facilitare le procedure di assistenza territoriale, soprattutto nelle prime settimane successive alla violenza – ha spiegato Polimeni -, i risultati finora ottenuti sono notevoli, ma la realizzazione di questo percorso di codice rosa ha messo in luce una realtà allarmante a livello locale così come nazionale, pertanto riteniamo necessario rafforzare ed ottimizzare l’intero impianto di collaborazione”. La prima task force provinciale è stata creata in attuazione del Protocollo di intesa del 17 giugno 2011, fra Regione Toscana e Procura Generale della Repubblica di Firenze, ed è diventata operativa a partire dal 2012. Con questo nuovo atto si intende promuovere l’adozione di strategie di intervento sinergiche, elaborate sulla base di una messa in comune di competenze ed esperienze, che vadano ad incrementare e perfezionare l’attività finora sperimentata, che ha già superato il primo banco di prova, riuscendo ad incidere significativamente sul problema. “Essendo il primo prefetto donna della Provincia di Lucca cerco di rispolverare quella sensibilità che è propria di ogni donna – ha detto Giovanna Cagliostro – a volte siamo talmente immersi nel nostro lavoro da perdere di vista quello che altre donne sono costrette a subire tutti i giorni. Non dobbiamo ricordarcene, però, solo il 25 novembre: il fenomeno della violenza di genere deve toccare tutti noi da vicino costantemente e le istituzioni hanno l’obbligo morale di elaborare idee progettuali per contrastarne gli effetti distruttivi. Ci tengo, inoltre, a sottolineare  -ha aggiunto – che il Ministro dell’interno, Angelino Alfano, ha proposto il tema della violenza sulle donne come priorità da affrontare durante il semestre europeo di Presidenza italiana”. Il “percorso rosa” non si rivolge unicamente alle vittime di violenza fisica, ma prende in considerazione anche le donne che quotidianamente vengono sottoposte a pressioni psicologiche dannose. “Esistono forme di violenza in certi casi più lesive di quella carnale – ha spiegato la dottoressa Banti -, la violenza dell’anima è più subdola, perché i suoi segni non sono visibili ma sono forse più difficili da curare”. In particolare, il codice rosa identifica pazienti che subiscono reati legati alla violenza domestica, allo stalking e alla violenza sessuale.
“Le misure cautelari, anche coercitive, legate a questo fenomeno, con cui abbiamo a che fare ogni giorno sono veramente numerose- ha affermato il procuratore Cicala- grazie alla collaborazione fra forze dell’ordine, istituzioni e soprattutto personale medico e paramedico, tuttavia, stiamo ottenendo risultati lusinghieri, grazie all’impegno e alla professionalità dimostrati fino a qui da tutti gli operatori”. Il programma della task force comprende anche un percorso di terapia con psicologi specializzati, che mirano a stabilire un certo grado di empatia con la persona offesa. Proprio nell’ottica dell’instaurazione di un rapporto di fiducia fra medico e paziente, la Asl organizza corsi di formazione, volti ad accrescere la sensibilità e soprattutto le capacità di tutti gli operatori coinvolti. “La firma di questo accordo testimonia la costanza di un impegno che deve essere elevato per garantire una certa incisività sul fenomeno – ha detto il vicesindaco Vietina -, i dati diffusi a livello nazionale, relativi al 2013, segnalano un aumento dei casi di omicidio femminile. Noi, oggi, lanciamo questo nuovo appello con la consapevolezza che sul nostro territorio l’attenzione alla problematica è alta e il programma di ascolto e di intervento molto competente”. Le statistiche, a livello provinciale, indicano un’impennata positiva del dato degli interventi di codice rosa che sono passati da una cifra di 250 nel 2012 a 353 nel 2013, con una previsione di oltre 400 casi per quanto riguarda il 2014: vale a dire che il 60% della popolazione femminile soggetta a violenza viene effettivamente curata. “Continua ad allargarsi e a farsi concreta la rete di collaborazione sulla tematica della violenza sulle donne – ha dichiarato l’assessore Maineri -. La Provincia di Lucca ha da sempre svolto un ruolo importante nel campo della prevenzione, soprattutto in riferimento alla legge 16, sulla cittadinanza di genere, occupandosi dell’abbattimento degli stereotipi a partire dall’introduzione nei programmi scolastici di insegnamenti sulle relazioni paritarie e rispettose fra uomo e donna”.

Jasmine Cinquini

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