
“Non ci fermeranno le denunce”. E’ questo il messaggio che lancia Torpedo Lucca dopo le denunce per l’occupazione del chiostro di Sant’Agostino (L’articolo) e soprattutto dopo le tre relative agli episodi durante il corteo per lo sciopero sociale del 14 novembre (Leggi). “Da mesi ormai – si legge in una nota su Facebook – siamo protagonisti indesiderati della politica lucchese, come unica vera opposizione al sistema affaristico che governa la città. Abbiamo lavorato per portare un’idea diversa di gestione dei beni comuni, di cultura, di politica, intesa per noi come ricerca di risposte e proposte nuove – basate sulla partecipazione – rispetto al vuoto in cui ci sta trascinando il “pensiero unico” delle larghe intese. Dal Bordafest che ci ha visto tra i promotori, allo sciopero sociale del 14 novembre, siamo stati sempre in prima fila contro i poteri forti, il Pd, i fascisti. Questi nostri obbiettivi ora tentano di difendersi come possono: con la repressione poliziesca e lo squadrismo”.
“In pochi giorni, come militanti, abbiamo subito – aggiunge Torpedo Lucca – perquisizioni in casa, denunce per almeno 5 diversi capi di accusa e le continue e perpetue aggressioni ed intimidazioni da parte di neofascisti per strada. Sappiamo bene che ciò è lo specchio di un potere in difficoltà, che arranca nel contenere le nostre lotte, sappiamo che c’è dietro un disegno ben preciso, in cui le forze dell’ordine sono usate per denunciarci ad ogni nostro passo falso – ultima notizia di oggi, 3 denunce per il lancio di uova contro Assindustria – e sperano che questo ci possa fermare. Da sempre poi, i soliti noti fascisti girano indisturbati alla ricerca dello scontro, e preparano le loro azioni squadriste mentre la Digos è impegnata a respingere i ben più “pericolosi” atti di riqualificazione di edifici abbandonati o di accensione di un fumogeno. Siamo determinati ad andare avanti come sempre ma abbiamo bisogno ancora di più dell’impegno di tutte e tutti per affrontare le barricate che le istituzioni ci pongono davanti, non scenderemo mai a compromessi nei nostri ideali di lotta, nonostante i ricatti dei politicanti comunali che non ci compreranno e non ci fermeranno”.