Giornata Onu, Palazzo Ducale parla ai giovani con una mostra

Sospingere lo sguardo oltre la cortina di una quotidianità più o meno confortevole per diventare protagonisti di un dialogo, quello che ancora latita tra Israele e Palestina, che deve diventare il punto di partenza per ricostruire un rapporto dilaniato. Questo il senso della giornata di oggi (28 novembre), scelta dall’Onu per dimostrare solidarietà al popolo palestinese. A questo proposito, in seno a Palazzo Ducale, a partire dalle 9,30, l’organizzazione Pax Christi rappresentata da don Nandino Capovilla ha intrattenuto centinaia di studenti delle scuole superiori con un convegno e l’inaugurazione di una mostra ad hoc. Il primo, intitolato Toscana. Guardare oltre, verso Israele e Palestina: i loro confini, le loro abitudini, le loro convinzioni. Per un mondo terra di tutti, introdotto proprio da Don Capovilla, ha visto alternarsi sul palco della sala Accademia II docenti d’eccezione come Ray Dolphin (Ufficio delle Nazioni unite per gli affari umanitari), Mohammed Kathib (rappresentante dei comitati di resistenza non violenta dei villaggi palestinesi) e il giornalista Gideon Levy.
A fare da moderatore ci ha pensato il professor Massimo Toschi. “Quello di oggi è un primo momento di incontro e di riflessione per le scuole – dice Don Capovilla – e ci fa piacere che gli studenti siano accorsi in massa. E’ da qui che vogliamo ripartire: dai giovani. I grandi convegni tra i potenti della terra non hanno mai sortito i frutti sperati, facendo protrarre il conflitto. I giovani esigono risposte precise, vogliono sapere come si può arrivare alla pace e cosa possono fare per raggiungere l’obiettivo”. Un’idea, a tal proposito, ce l’ha Gideon Levy: “La questione israelo-palestinese è puramente territoriale – spiega – ed impone agli attori in gioco di rispettare reciprocamente i diritti umani. Come fare? Seguendo la strada dettata dal diritto internazionale. La Toscana è un luogo meraviglioso, ma vi dico una cosa: anche la Palestina lo sarebbe, se non ci fosse l’occupazione”. A corollario del convegno ecco poi, nella stanza adiacente all’Accademia II, la mostra Effetti Collaterali: un viaggio lungo 20 anni nei territori palestinesi, per raccontare frammenti di vita quotidiana. “Un percorso iniziato tanti anni fa – ci racconta Gianni Pinnizzotto, uno degli autori – che è culminato tra l’altro nella stesura di tre libri. Abbiamo voluto parlare della vita reale di chi vive lì, senza mezzi termini. Speriamo che serva a trasmettere un messaggio forte, a far capire cosa succede in un posto non così lontano da noi”. L’esposizione, curata dalla scuola permanente di fotografia Graffitti, porta i visitatori per mano attraverso luoghi come Gerusalemme, Ramallah, Gerico, Hebron, Tulkaren, Nablus e Gaza. Gli scatti esposti a Palazzo Ducale sono solo una piccola per quanto significativa parte di un archivio enorme.