Imt, si apre un anno all’insegna dei progetti internazionali






Trentasei giovani talenti provenienti da 12 diversi Paesi, tra cui India, Cina, Argentina e Stati Uniti, e 17 italiani, compresa una lucchese: sono questi i nuovi allievi del corso di dottorato di Imt accolti oggi (28 novembre) in San Francesco nel corso dell’inaugurazione dell’anno accademico dell’istituto universitario. Presenti alla cerimonia, oltre alle istituzioni locali e al direttore Alberto Bemporad, anche l’assessore regionale Emmanuele Bobbio, il giornalista e visiting professor Gianni Riotta e il ministro dell’istruzione Stefania Giannini. Ospite d’onore, il Presidente e Amministratore delegato di Genereal Electric Europe Ferdinando Beccalli Falco, che nel corso della lectio magistralis L’economia globale del XXI secolo ha portato la propria esperienza di manager di lungo corso nelle multinazionali in campo energetico e ha invocato per l’Unione Europea una strategia più solida e collettiva.
Rivolgendosi soprattutto agli allievi dell’Istituto, ingegneri, informatici, storici dei beni culturali ma anche economisti ed esperti di istituzioni, e ai 16 nuovi ricercatori, per la metà stranieri, selezionati con una campagna di reclutamento internazionale, Beccalli Falco ha spiegato che “i business leader di oggi devono essere persuasori innovativi, dotati di intelligenza emotiva, abili comunicatori sia con gli interlocutori esterni che interni, agenti del cambiamento. Devono sapersi muovere attraverso diversi mercati e diversi ambienti culturali”. Una lezione che Imt ha già acquisito attraverso il modello interdisciplinare di didattica e ricerca. “Abbiamo progettato una metropolitana dell’alta formazione, con una struttura multidisciplinare di base su cui si innestano dei curricula solidamente specialistici – ha spiegato Bemporad -. L’interdisciplinarità, che è la nostra cifra distintiva, si realizza attorno al tema generale dell’analisi e della gestione di sistemi economici, tecnologici, sociali e culturali, attingendo da tre macro aree scientifiche che spaziano dall’economia all’informatica ai beni culturali. Anime apparentemente diverse ma in grado di collaborare, soprattutto sul piano della ricerca”. Bemporad ha poi illustrato al pubblico progetti e finanziamenti. La parte del leone la fanno i 5 milioni di euro elargiti dal Ministero dell’Università, cui si aggiungono i contributi della Fondazione Lucchese per l’Alta Formazione e per la Ricerca – promossa e costituita dalle Fondazioni Cassa di Risparmio e Banca del Monte di Lucca, dal Comune e dalla Provincia, da Assindustria e Camera di Commercio -, fondi più volte contestati da parte della cittadinanza e non solo. Di contro, Itm ribatte che è proprio grazie a queste risorse, oltre alle strutture immobiliari messe a disposizione, che l’istituto ha dato alla città un centro di alta formazione universitaria, la possibilità di attrarre ulteriori contributi dai progetti di ricerca e di richiamare le eccellenza scientifiche internazionali. Imt conta ad oggi 34 progetti attivi tra regionali, nazionali, europei ed extra europei, finanziati da enti governativi e aziende, per un finanziamento complessivo e pluriennale di oltre 10 milioni di euro, per progetti che spaziano dalla meccanica computazionale applicata alla ricerca industriale, alle piattaforme tecnologiche al servizio dei cittadini europei, al monitoraggio delle crisi nei sistemi socioeconomici, all’ampio spettro della tematica di studio legata alle energie rinnovabili e alle smart grid. “Abbiamo lavorato per creare un fondo di premialità per le università virtuose, che dall’ultima finanziaria ammonta al 18% – ha detto il ministro Giannini -. In nessun Paese in Europa riescono a fare altrettanto. Sono sicura che l’Imt di Lucca riuscirà ad approfittarne. Si fa istruzione di qualità solo se ci si compara con il resto del mondo, e non con l’università vicina. L’istituto di Imt di Lucca ha tutte le caratteristiche
per raccogliere la sfida italiana di essere competitiva con pochi luoghi di eccellenza, in termini di mobilità, attrattività ed efficacia del suo modello di ricerca”. Della necessità di collaborazione tra Imt e il territorio ha parlato il presidente della Provincia Stefano Baccelli. “Imt valorizza senza dubbio il capitale umano – ha detto -, rispondendo alla vocazione della nostra provincia, prettamente culturale, come dimostrano alcuni dottorati ad hoc, ma anche internazionale, come da impegni presi. E’ indispensabile però che Imt mostri attenzione alle priorità del territorio e unisca la ricerca allele nostre esigenze, come l’innovazione”. “Il rapporto con il territorio rappresenta per Imt un’occasione – aggiunge il vicesindaco Ilaria Vietina – e un’opportunità per creare nuove interazioni, ampliando lo sguardo della nostra città”. Sia Comune che Provincia si sono detti disponibili, nonostante le difficoltà economiche, a sostenere Imt e a procedere in un cammino comune. Intanto uno dei progetti Imt, Hightissue, riguarda proprio il territorio, trattandosi di una ricerca industriale che ha coinvolto grandi aziende lucchesi del comparto cartario e Lucense. Dell’importanza di Imt a livello regionale ha parlato l’assessore Emmanuele Bobbio. “Il nostro Paese affronta sfide continue e zone d’ombra – ha affermato – nelle quali tuttavia possiamo trovare spazi di luce che ci indicano la strada da percorrere. Imt, guardando allo svilippo, è una di queste luci. La Toscana ha molto potenziale di ricerca, come dimostrano le Università, realtà come Imt, il Cnr e anche per questo dobbiamo continuare a puntare sul connubio di cultura e tecnologia. Sono rimasto stupito dai numeri di questa scuola, cresciuti negli anni, e dalla provenienza degli studenti, davvero da tutto il mondo, dai quali dipende il futuro della nostra regione”. I nuovi studenti dovranno affrontare un percorso di tre anni che rappresenta un investimento nella loro vita grazie al profilo scientifico e al posizionamento nei ranking accademici internazionali di ognuno dei ricercatori e dei docenti dell’Istituto. Anno accademico appena iniziato, dunque, ma Imt guarda già al futuro. “L’stituto ambisce ad affermarsi a livello internazionale come centro di competenza interdisciplinare nell’ambito dell’analisi e gestione dei sistemi economici, tecnologici, sociali e culturali – conclude Bemporad -. È grazie al confluire di diverse competenze scientifiche e allo spirito di curiosità e flessibilità che animano noi ricercatori di Imt che riusciamo e riusciremo sempre più a cogliere diverse sfide Istituzionali, dei Mercati e Tecnologiche. Accrescere continuamente le nostre partnership con grosse aziende e istituzioni a livello locale, nazionale, europeo e mondiale, dovrà rimanere una nostra priorità per influenzarle con le nostre ricerche e per farci influenzare stimolando nuove ricerche e indirizzando la nostra offerta di alta formazione verso le esigenze di mercato”.
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