Scuole, lunedì lo sciopero per il contratto. La Cisl: “Il governo ci ascolti”

Lunedì (1 dicembre) la scuola sciopera per rivendicare il diritto al contratto di lavoro, un contratto fermo da sei anni. Il personale, docente e non docente, dice, insomma, “Basta ai continui tagli alle risorse ed agli organici”. “Col nostro sciopero – dice Alessandra Biagini, segretario generale della Cisl Scuola Toscana Nord – ci opponiamo a questa strategia di impoverimento della dialettica sociale rivendicando, insieme a un contratto che valorizzi sul piano professionale e retributiva il personale, il diritto a un pieno esercizio del nostro ruolo di rappresentanza e tutela del lavoro. Tutto ciò è l’esatto contrario di un atteggiamento di rassegnazione rispetto all’azione del Governo, che col nostro sciopero dell’1 dicembre vogliamo richiamare al dovere di prestare la giusta attenzione alle attese del personale della scuola e del lavoro pubblico, a partire da quella di un rinnovo dei contratti”.
Questi i motivi dello sciopero, come da volantino che annuncia lo sciopero di lunedì: “Riconoscere il giusto valore al lavoro nella scuola e nei pubblici servizi, cui è legato l’esercizio di fondamentali diritti di cittadinanza, colmare il divario che separa l’Italia dagli altri Paesi quanto a investimenti in conoscenza; considerare istruzione, formazione, università e ricerca come leve di crescita per l’intero sistema paese e farne i driver dello sviluppo; dare stabilità e certezze al lavoro, eliminando il ricorso abnorme a quello precario; salvaguardare gli scatti di anzianità, che rappresentano l’unico fattore di dinamica salariale per il comparto, contrastando il tentativo di sottrarre alla contrattazione temi fondamentali come le retribuzioni e le carriere del personale; l’apertura di un confronto vero sulle tematiche dell’innovazione del sistema scolastico, per chiedere cambiamenti rispetto alle proposte del piano Buona Scuola in gran parte inaccettabili”.