
Un basso, un tenore e un soprano sostituiti nel coro del teatro del Giglio per La Rondine scatenano la protesta della Uil Toscana. Il motivo è la mancata audizione per la selezione dei nuovo componenti. “Nella formazione dell’organico dell’opera – dice il sindacato – andata in scena il 22 e 23 novembre al teatro del Giglio di Lucca, sono stati sostituiti alcuni artisti del coro (un tenore, un soprano e un basso) che la fondazione ha escluso dalla graduatoria cui sono solite ricorrere per la formazione degli organici corali. Per la sostituzione si è ricorsi a un basso che non è mai stato audito per la graduatoria cui le fondazioni sono solite ricorrere per la formazione degli organici corali e che, inoltre, gode di trattamento pensionistico; un tenore che ugualmente non è mai stato audito e che, inoltre, da circa 20 anni non fa parte di organici corali professionali e gode di trattamento pensionistico; infine un soprano che è stato, sì, sottoposto ad audizione ma considerata idonea quale mezzosoprano e non quale soprano. Inoltre, per oltre 10 anni il mezzosoprano in questione non ha dato disponibilità a far parte di organici. Non ha, di conseguenza, instaurato rapporti di continuità professionale con le fondazioni né con altri teatri locali né, tanto meno, ha dato modo di verificare, se abbia conservato o meno l’idoneità che le era stata riconosciuta, sia pure come mezzosoprano e non come soprano, ben 13 anni fa”.
“Il coro della Toscana non è una compagine privata – commenta la Uilcom – nella quale s’investano finanziamenti privati ma è il coro gestito dalla Fondazione Ort, che vive quasi unicamente del finanziamento pubblico, e s’impiega nei teatri in indirizzo, anch’essi sostenuti quasi unicamente dal finanziamento pubblico. Considerato, perciò, che le scelte che le fondazioni operano debbano rispondere a criteri di trasparenza, di coerenza e di opportunità, si chiede perché, dovendo ricorrere con sostituzioni a mezzo di artisti del coro non inseriti nella graduatoria per la formazione degli organici corali o da troppo tempo lontani dalle produzioni elle fondazioni, si sia fatto ricorso a due artisti già in età di pensione e che già godono di trattamento pensionistico, uno dei quali, peraltro, da lungo tempo lontano dalla professione; perché si sia sostituito un soprano con un mezzosoprano; perché si sia fatto ricorso – nella sostituzione di un soprano tramite un mezzosoprano – ad un’artista del coro che per oltre 10 anni non ha mai dato disponibilità né ha mai accettato offerte di scrittura; qual è il criterio che ha informato tali scelte; chi sia il responsabile o i responsabili di tali decisioni”.
“La Uilcom – chiude il sindacato – ha segnalato più volte negli anni la scarsa trasparenza nella gestione degli organici corali delle stagioni liriche dei teatri di Livorno, Lucca e Pisa e la negazione del diritto al lavoro di molti degli artisti del coro professionisti di questo territorio, dato che la graduatoria cui le fondazioni ricorrono per la formazione degli organici è stata manipolata e alterata più volte e viene in buona sostanza usata solo ad excludendum un gruppo di artisti del coro, da anni componenti del coro del Festival Pucciniano di Torre del Lago, parte dei quali sono rappresentati da questa organizzazione. Resta imperscrutabile come la fondazione Ort, che applica tanto rigorosi criteri di selezione per vagliare gli elementi stabili e aggiunti dell’orchestra, nella composizione degli organici corali ricorra, invece, a chiamate dirette, per via di scelte non si sa bene a chi affidate – per contiguità? per vecchia conoscenza o amicizia? per casuali parentele? – anziché attuare iniziative di seria selezione. Certe scelte potrebbero trovare parziale giustificazione solo nella stringente necessità. Ma non vi sono, in questa contingenza, estremi di necessità, dato che vi sono decine di artisti del coro locali, impegnati senza soluzione di continuità a livello professionale in qualità di componenti del coro del Festival Pucciniano, e che da oltre 10 anni si trovano ingiustificatamente esclusi dal lavoro nei teatri di Livorno, Lucca e Pisa per far posto ad altri artisti, non selezionati in audizione pubblica, che non fanno parte di compagini professionali quali il coro del Festival Pucciniano che possano garantirne il livello professionale, e che, in non pochi casi, non hanno mai avuto alcun precedente incarico professionale con la committenza locale”. “La domanda – chiude la nota – è come queste fondazioni, nelle sostituzioni di artisti del coro esclusi dalla già richiamata graduatoria, ricorrano per le successive riprese del titolo in oggetto così come per la composizione degli organici delle altre produzioni locali, a professionisti in carriera, il cui curriculum ne garantisca la continuità professionale – con particolare riferimento agli artisti del coro del festival Pucciniano, che conta oltre 70 unità in organico – e che non abbiano raggiunto l’età della collocazione a riposo né godano di trattamenti pensionistici ad opera di qualsivoglia istituto previdenziale. A tal fine e al fine di tutelare il diritto al lavoro dei propri iscritti, questa organizzazione sindacale chiede la convocazione urgente di un tavolo con le fondazioni in oggetto che consenta di risolvere la questione posta sul tappeto, nel rispetto delle rispettive competenze e nel rispetto del diritto al lavoro di tutti gli artisti del coro di questo territorio”.