I collettivi contestano ancora i fondi a Imt Lucca

29 novembre 2014 | 10:18
Share0
I collettivi contestano ancora i fondi a Imt Lucca

“Imt, ma per chi?”. Il Collettivo Autonomo Studenti Lucchesi torna alla carica contro la scuola all’indomani dell’inaugurazione dell’anno accademico (Leggi). “Da quando nasce – scrivono i ragazzi – l’Imt ha lo scopo di essere una scuola di élite per l’élite. Una scuola di alta formazione stanziata dallo stato e dal comune che forma studenti e ricercatori funzionali al sistema liberista e alle imprese del capitale. 250 mila euro sono i soldi che il Comune di Lucca da annualmente, ma la nostra domanda è: cosa porta questo alla città? La grande scuola dell’élite riceve fondi da vari attori, istituzionali e privati, come il fondo di finanziamento ordinario che nasce come finanziamento statale per le università Italiane; dalla Fondazione Lucchese, ormai colonna fissa all’interno della gestione del comune visto che se non fosse per questa la giunta del nostro caro Tambellini sarebbe già commissariato; ed infine l’Alta Formazione e la ricerca”.


“Magari ad alcuni sorge spontaneo chiedersi, come mai gli studenti medi anche oggi sono presenti davanti agli Imt. Alla nuova riforma sulla scuola pubblica, noi rispondiamo in piazza per lo sciopero sociale come per l’apertura dell’anno scolastico degli Imt. Questo perché per l’ennesima volta ci troviamo di fronte ad una riforma che va a smantellare la scuola pubblica e la racchiude ad un sistema di privatizzazione e di competizione. Per questo siamo indignati del fatto che la ministra Giannini venga ad inaugurare l’anno di questa scuola d’élite mentre noi viviamo in bilico tra una mattonella rotta, il tetto da cui piove e l’intonaco che ci cade addosso.  Noi non siamo quelli a cui non ci va bene niente, non è che contestiamo i personaggi politici così a caso o vogliamo mettere un punto negativo anche sugli Imt perché ci circolano troppi soldi; non va bene il metodo, non vanno bene le loro regole, non ci vanno bene i loro sorrisini mentre ti rifilano una legge che ti toglierà ancora più libertà e che ti negherà la normale forma di istruzione, non ci va bene neanche che si continui a privilegiare 30 persone ogni anno con i nostri soldi lasciando la maggior parte degli altri studenti a vivere nei continui ritardi dei treni, nelle aule che crollano o che sono colme di persone. Il futuro non è roseo e non è di quei pochi eletti che hanno i soldoni di papà per mandarsi avanti. Questa è la loro scuola e non sarà mai la nostra”.